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La neuroestetica è una branca delle Scienze cognitive che affianca un approccio neuroscientifico alla consueta analisi estetologica della produzione e della fruizione di opere d'arte.

Storia della disciplina modifica

Il padre della neuroestetica è considerato il neurobiologo Semir Zeki che dopo la pubblicazione del suo "The neurology of kinetic art"[1] nel 1994, scritto in collaborazione con Matthew Lamb, ha dato il via ad una serie di studi che hanno di fatto gettato le basi della disciplina[1]. Nel 2001 ha fondato l'Institute of neuroesthetics presso lo University College London e presente anche presso la Berkeley University. Nel 1995, il neurobiologo Lamberto Maffei e Adriana Fiorentini hanno scritto il primo volume in italiano esplicitamente dedicato alla relazione tra arte e cervello, in cui si cercava di esaminare le aree del cervello che risultano attive nella fruizione di opere d'arte.

Note modifica

  1. ^ Lucignani, Pinotti, 2007, Introduzione, p. XIX

Bibliografia modifica

  • Giovanni Lucignani e Andrea Pinotti, (a cura di) Immagini della mente. Neuroscienze, arte, filosofia, Milano, Raffello Cortina, 2007. ISBN 9788860301086.
  • Chiara Cappelletto, Neuroestetica. L'arte del cervello, Roma-Bari, Laterza, 2009. ISBN 9788842088998.
  • Lamberto Maffei, Adriana Fiorentini, Arte e cervello, 2ª ed., Bologna, Zanichelli, 1995, p. 374, ISBN 9788808068156..

Voci correlate modifica

Vittorio Gallese David Freedberg

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