Padre Hartmann (Paul Eugen Josef von An der Lan-Hochbrunn),

nacque a Salorno il 21 dicembre 1863 e compì gli studi liceali a Bolzano dai Francescani. Allievo di A. Musch (sacerdote, organista e maestro di cappella nel duomo di Trento) e di G. Anzoletti (docente alla Società filarmonica trentina ed attivo al “Musikverein” di Bolzano), nel 1866 fu ordinato sacerdote a Bressanone. Fu allievo di Joseph Pembaur (direttore della Scuola di musica della Società musicale) ad Innsbruck e di Peter Singer (musicista francescano, ordinato sacerdote a Trento nel 1837) a Salisburgo, dove entrò nel convento francescano e proseguì gli studi teologici. Nel 1893 fu inviato a Gerusalemme, divenendo organista nella chiesa del Redentore e poi in quella del Santo Sepolcro. Nel 1895 si trasferiva a Roma, come organista nel convento dell’Aracoeli, approfondendo, nel contempo, i suoi studi musicali, specie nella composizione: a Roma assunse anche la direzione di una scuola musicale e il suo oratorio «S. Pietro» fu eseguito con successo nella chiesa di S. Carlo. Alla chiesa dell’Aracoeli, Hartmann prestò, nel 1902, un piccolo organo (chiamato poi organo Hartmann), che rimase a Roma sino al marzo del 1906 per poi essere riportato in Germania, quando il musicista decise di trasferirsi definitivamente a Monaco, al convento di S. Anna. Intraprese ancora qualche viaggio all’estero per dirigere le proprie opere (fu a New York intorno al 1907). Sofferente di cuore, fu colto dalla morte il 6 dicembre 1914. Fra le sue composizioni, diversi oratori, un Te deum, messe, mottetti, litanie, musica da camera, brani per organo e Lieder.

L’oratorio sacro S. Franziskus per «Soli, cori, grand’orchestra ed organo», proposto nel 1998 dall’orchestra Haydn, fu composto nel 1901. Hartmann lo dedicò all’imperatore Francesco Giuseppe, che lo insignì della croce di cavaliere. Fu eseguito a S. Pietroburgo nel 1901, e successivamente a Vienna (1902) e a Roma (1903). La Ricordi pubblicò sia la versione completa con la partitura, sia la riduzione per voci e pianoforte. L’organico comprende una nutrita serie di fiati (flauti, oboi, clarinetti, fagotti, corni, trombe, tromboni, basso tuba), archi e timpani, un coro a voci dispari (Satb) e i solisti: la parte dell’Historicus, ossia il narratore, è affidata ad un soprano, le figure di S. Chiara e Bonadonna sono interpretate da due contralti. Il ruolo di S. Francesco è affidato alla voce di tenore, mentre due bassi ricoprono le parti di B. Luchesio e di Fr. Angelo. L’oratorio è strutturato in tre parti. La prima, intitolata «Istituzione dei tre ordini», comprende un preludio, seguito da un inno corale. La seconda sezione, «Stimmate», si apre, con un preludio seguito da recitativi, arie e un duetto a canone, mentre la terza parte, il «Transito», è costruita su recitativi e parti corali. Il testo latino fu realizzato, come per altri oratori di Hartmann, del vescovo G. A. Ghezzi, anch’egli appartenente all’ordine francescano, mentre la traduzione tedesca è opera di Anton Müller.