Proto-statuaria nuragica: le statue betilo modifica

Come dimostrato in studi recenti, non è più controversa la fattura nuragica delle tre statue-betilo rinvenute tutte nel nord della Sardegna, zona nella quale si ritiene fosse stanziata l'antica etnia Còrsa di cultura nuragica.

In un primo momento ritenute sculture puniche o romane[1][2], queste in realtà raffigurano dei guerrieri con il tipico elmo "a bustina", crestato e cornuto di tipo nuragico, come suggeriscono le cavità circolari nelle quali erano alloggiati i corni ancora parzialmente presenti nella statua betilo da Bulzi.[3][4]

Secondo l'archeologa Fulvia Lo Schiavo, le sculture del nord Sardegna testimoniano l'esistenza di una proto-statuaria nuragica, tappa intermedia di una linea evolutiva che dai betili chiamati "ad occhi" (o "oragiana") - presenti sia a monte Prama che nelle tombe dei giganti costruite con conci perfettamente rifiniti - giungerà come esito finale alle statue antropomorfe di monte Prama, in accordo con quanto già sostenuto dall'archeologo Giovanni Lilliu a partire dall'esame del betile di Baunei, ed il pilastro - del tutto identico ai betili oragiana - della scultura di Viddalba[5][6]

Durante la campagna di scavi del 2014 fu rinvenuto un nuovo esemplare di statua betilo. Il nuovo esemplare presenta il consueto volto umano secondo lo schema del naso e dalle profonde arcate orbitali sormontate da una sorta di cresta tipica degli elmi nuragici come nei casi di Ossi e di Viddalba [7] [8]

 
Frammenti di un modello di nuraghe e testa di ariete, dal pozzo sacro di Irru, presso Nulvi, custoditi nel Museo di Perfugas.
  1. ^ Tore (1975), pp. 315-316, fig. XIII, 4, (nel testo si fa erroneamente riferimento alla fig. XIII, 3.)
  2. ^ Mastino-Pitzalis (2003), pp. 686-687, fig 16.
  3. ^ Lo Schiavo (1984), p. 71.
  4. ^ Lo Schiavo (2000-A), p. 71.
  5. ^ Melis (2007), p. 27.
  6. ^ Lo Schiavo (1984), pp. 72-73.
  7. ^ E.Usai-R.Zucca (2014), p. 64
  8. ^ Emerenziana Usai, Idoli betilici da Mont'e prama, in Marco Minoja, Alessandro Usai (a cura di), Le sculture di Mont'e Prama - Contesto, scavi e materiali, Gangemi, 2014, p. 366.