Rapporto cronologico e stilistico tra le statue ed i bronzetti modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Bronzetti sardi.

«Il rapporto linguistico è così stretto, tra statue e statuine, da far ritenere che le seconde siano riproduzioni in piccolo delle prime e che ci sia stato un intreccio continuo, una comunicazione permanente, nella cultura artistica del tempo, tra scultori in pietra ed artigiani del bronzo.»

A partire dalle considerazioni dell'archeologo Giovanni Lilliu sul rapporto tra statue e sui bronzetti, in campo archeologico è molto acceso il dibattito tra coloro che attestano l'inizio della produzione bronzistica a partire dall'età del Ferro, ed in particolare dal IX secolo a.C., ed i sostenitori della produzione dei bronzetti a partire dal 1100 a.C. al 1000 a.C. come dimostra la stratigrafia del Pozzo sacro di Funtana Coberta a Ballao (CA).[1][2][3] Quest'ultima datazione è corroborata anche dai rinvenimenti effettuati durante la campagna di scavi riguardante la tomba dei giganti di Orroli, non molto distante dal nuraghe complesso di Arrubiu, dove in un contesto archeologico integro sono stati rinvenuti bronzetti datati tra il XIII secolo a.C. e il XII secolo a.C..[4]

Data la strettissima somiglianza tra bronzetti e statue sorge il dilemma se le statue furono d'ispirazione ai bronzetti – risultando in tal caso più antiche – oppure se i bronzetti siano – nella loro maggiore antichità – il modello che l'aristocrazia nuragica impose agli artigiani: in tal caso le statue sarebbero molto meno antiche dei bronzetti.

Tali divergenze tra studiosi non sono risolte dal rinvenimento delle nuove statue di pugili paragonabili al "sacerdote-guerriero" di Cavalupo di Vulci. Al riguardo si possono distinguere due opposte tendenze di pensiero:

  • Per una parte degli studiosi il bronzetto di Cavalupo di Vulci è la pietra angolare a cui ancorare la datazione dell'intera produzione nuragica. Esso infatti fu rinvenuto in un contesto chiuso datato tra il IX ed lo VIII sec. a.C e poiché, finora, in Sardegna non sono state effettuate altre datazioni assolute in contesti chiusi, la piccola statua di Cavalupo data quelle rinvenute nei contesti dell'Isola.
  • Un altra parte degli studiosi ritiene che il bronzetto di Cavalupo di Vulci "rappresenti solo un generico terminus ante quem per la cronologia del bronzetto" ; esso costituisce sì un "contesto chiuso" ma anche un "falso contesto" - nel senso di falsificare la datazione di tutti gli altri bronzetti - poiché, la produzione e l'esportazione dalla Sardegna all'Etruria sono avvenuti in tempi ben più antichi rispetto alla sua deposizione nella tomba di Vulci.

In ogni caso - secondo l'archeologo Marco Rendelli - la stretta relazione stilistica tra bronzetti e Giganti depone per il fatto che le due forme d'arte debbano essere, almeno parzialmente, contemporanee.[5]


Lo scarabeo di Mont'e Prama
 
Lo scarabeo e la fibula da Mont'e Prama, esposti presso il Museo archeologico di Cagliari.
 
dettagli dello scarabeo.
  1. ^ Manunza (2008)
  2. ^ Bedini-Tronchetti-Ugas-Zucca (2012), p.116.
  3. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore CampusLeonelliLoSchiavo
  4. ^ L'Unione Sarda, I rivoluzionari bronzetti di Orroli sconvolgono la storia dei nuraghi, in L'Unione Sarda, 28 novembre 2012. URL consultato il 24 marzo 2014.
  5. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore Rendeli