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Recita la quarta di copertina:

«Protagonista corale, tra la fine degli anni ’50 e l’inizio dei ’60, un Collegio prestigioso sotto l’egida della Scuola Normale Superiore di Pisa, in seguito assorbito nella Scuola Superiore Sant’Anna: il Medico-Giuridico. I suoi allievi ne combinarono di tutti i colori, nello spirito goliardico del tempo e nella totale libertà di cui si trovarono a godere, anche di entrare e uscire comodamente a qualsiasi ora della notte, grazie a un finestrone-gattaiola. Una cinquantina di “bimbacci” che poi “saranno” famosi”, diventando docenti, clinici, avvocati illustri, ricercatori chiamati a dirigere importanti istituti stranieri, uomini politici e di governo, ambasciatori, alti magistrati, manager pubblici e privati, qualcuno decidendo di andarsene in capo al mondo per scrivere cronache memorabili e libri bestseller. Della compagnia faceva parte l’autore (“indegnamente”, dice), che ha usato nomignoli per gli altri e ha scelto l’anonimato per sé, volendo raccontare senza remore ogni cosa di quella loro avventura collegiale. In una mescolanza di storie personali, anche intime, e di “allegri casini” di gruppo, ne risulta un coinvolgente amarcord, tra l’osé e il tenero, della vita che si svolgeva dietro la facciata della scuola d’eccellenza da 30 e lode, quando l’esame matricolare era forse più impegnativo di tutti. Un’altra epoca universitaria e un altro mondo giovanile, prima del Sessantotto che avrebbe cambiato ogni cosa, e davvero un’altra Italia».

Si tratta del libro «Ma prima venne il ’58. Quegli allegri casini al Medico-Giuridico di Pisa», edizioni ETS. Presentato il 23 novembre 2006 nell’Aula Magna della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Ma chi erano quei «bimbacci»? Legittima curiosità, che deve aver preso molti lettori. E io posso soddisfarla, essendo l’autore, il misterioso Anonimo Collegiale. Naturalmente mi presento a mia volta: Dino Satriano, giornalista di professione a Milano e scrittore. Ho pubblicato altri libri normali, per così dire, storie di vita vissuta, debitamente firmati.

Dietro i nomignoli, dunque, ecco i nomi veri. Soltanto alcuni, perché a elencarli tutti e cinquanta, con le posizioni professionali di ciascuno, non finirei più. Apro con due allievi simbolo di quel Collegio d’eccellenza: Mickey Mouse è, si capisce, Giuliano Amato e Tizzy sta per Tiziano Terzani. Niente da aggiungere, per simili personaggi. Aspromonte è Alberto De Maio, manager pubblico, già direttore del Formez, Centro di Formazione per il Mezzogiorno, mentre Barbagia è Antonio Piras, massima autorità nel campo del diritto commerciale, docente a Pisa. Hidalgo ovvero Saponetta è Marcello Spatafora, capo della delegazione italiana all’Onu. Completano il trio dei diplomatici collegiali Bas e Berto, ovvero Francesco Bascone, ambasciatore a Vienna presso l’Osce, e Gianluca Bertinetto, già titolare delle sedi di Minsk, Bielorussia, e Kiev, Ucraina. Cerebro è Lamberto Maffei, e chi potrebbe avere questo soprannome se non lui, responsabile per il Cnr degli studi sul cervello, docente in Normale? Fa il paio con Neuro, alias Piergiorgio Strata, presidente dell'Associazione di Neuroscienze, professore a Torino e ricercatore nell'I-stituto Rita Levi Montalcini, rappresentante scientifico dell’Italia al G8. Doktor Mabuse è Fabio Merusi, maestro di diritto amministrativo a Pisa, già consulente del governo, e Serafino è Vincenzo Tradardi, fisiologo a Parma che ha trovato anche il tempo di organizzare un’associazione umanitaria attiva in diversi Paesi. Einstein sta per Andrea Cavaggioni, fisiologo di fama internazionale con cattedra e laboratorio a Padova, mentre Erik il Vichingo è Enrico Mugnaini, espatriato per dirigere l’Istituto di neuroscienze alla Northwestern University di Chicago. Facciadangelo è Alberto Mazzoni, docente di diritto commerciale internazionale alla Cattolica di Milano e avvocato tra il capoluogo lombardo, Roma e New York. Il suo sodale di allora, Godard, è Paolo Breccia, studioso di cinema, documentarista e regista tv. Ferhat Abbas era il soprannome di Elio Comparato, primario ospedaliero a Perugina, e Nonno Ubaldo era quello di Maurizio Santini, docente di psichiatria alla Statale di Milano ed esperto di fenomeni paranormali. Il Fisiologo è Brunello Ghelarducci, vicedirettore del Centro Moruzzi a Pisa, e Giangi sta per Gianluigi Lenzi, neurologo alla Sapienza di Roma, specialista in malattie nervose e mentali. Gimmy Nerone, principale protagonista dei nostri allegri casini, è Gino Bartalena, dirigente industriale, mentre Vinci il Pianista, che provvedeva alle musiche, è Vincenzo di Nubila, magistrato di Cassazione e concertista per hobby. Il Menestrello sta per Franco Barciulli, primario di ginecologia a Firenze, Sten per Romano Gabriele, ex direttore di Olivetti International, con base in Spagna, e Sem per Paolo Benelli, grand commis della Regione Toscana ed esponente politico. Mondo Piccino è Ettore Bergamini, uno dei massimi scienziati dell'invecchiamento, e Puffo è Franco Mosca, oncologo, mago del bisturi nei trapianti d’organo, caposcuola nell’applicazione di nuove tecnologie chirurgiche.

Gran bella combriccola, no?

Chi desidera altre notizie, mi cerchi. Indirizzo di e-mail: satdino@tin.it

Dino Satriano, Via Mauro Macchi 75 - 20124 Milano