https://en.wikipedia.org/wiki/Prosperity_theology#cnote_A

La teologia della prosperità (talvolta indicata come vangelo della prosperità, vangelo della salute e della ricchezza, vangelo del successo o fede del seme) è una credenza religiosa di alcuni cristiani protestanti secondo cui la benedizione finanziaria e il benessere fisico sono sempre la volontà di Dio nei loro confronti e che la fede, i discorsi positivi e le donazioni a cause religiose aumenteranno la salute e la ricchezza materiale di una persona.[1] Il successo materiale e soprattutto finanziariom è visto come un segno del favore divino.

La teologia della prosperità è stata criticata dai leaders di varie confessioni cristiane, compresi alcuni movimenti pentecostali e carismatici, che sostengono che essa sia irragionevole, in alleanza con l'anticristo, che promuova l'idolatria e che sia contraria alla Bibbia.[2]

Anche alcuni commentatori laici e cristiani hanno criticato la teologia della prosperità in quanto sfruttatrice dei poveri. Le pratiche di alcuni predicatori hanno suscitato scandalo e alcuni sono stati accusati di frode finanziaria.

La teologia della prosperità considera la Bibbia come un contratto tra Dio e gli esseri umani: se gli esseri umani hanno fede in Dio, egli fornirà sicurezza e prosperità.[3]

La dottrina evidenzia l'importanza del potenziamento personale, proponendo che è volontà di Dio che il suo popolo sia benedetto. L'espiazione (riconciliazione con Dio) è interpretata in modo da includere il sollievo dalla malattia e dalla povertà, che sono viste come maledizioni da abbattere con la fede. Si ritiene che ciò si possa ottenere attraverso donazioni di denaro, azioni di sensibilizzazione e testimonianze positive.

È stato durante gli Healing Revivals degli anni Cinquanta che la teologia della prosperità è emersa per la prima volta negli Stati Uniti, anche se i commentatori hanno collegato le origini della sua teologia al movimento del Nuovo Pensiero, nato nel XIX secolo. L'insegnamento della prosperità ha poi avuto un ruolo importante nel movimento Word of Faith e nel telepredicazione degli anni Ottanta. Negli anni Novanta e Duemila è stato adottato da influenti leader del movimento pentecostale e del movimento carismatico negli Stati Uniti e si è diffuso in tutto il mondo. Tra i leader di spicco nello sviluppo della teologia della prosperità figurano Todd White, Benny Hinn, E. W. Kenyon[4], Oral Roberts, A. A. Allen, Robert Tilton, T. L. Osborn, Joel Osteen, Creflo Dollar, Kenneth Copeland, Reverendo Ike, Kenneth Hagin, e Joseph Prince.

Storia modifica

Tardo XIX secolo e inizio XX secolo modifica

Secondo la storica Kate Bowler, il vangelo della prosperità si è formato dall'intersezione di tre diverse ideologie: Pentecostalismo, Nuovo Pensiero e "un vangelo americano di pragmatismo, individualismo e ascesa sociale"[4] Questo "vangelo americano" è stato esemplificato al meglio dal The Gospel of Wealth di Andrew Carnegie e dal famoso sermone di Russell Conwell "Acres of Diamonds", in cui Conwell equiparava la povertà al peccato e affermava che chiunque poteva diventare ricco attraverso il duro lavoro. Questo vangelo della ricchezza, tuttavia, era un'espressione del cristianesimo energico e concepiva il successo come il risultato dello sforzo personale piuttosto che dell'intervento divino.[4]

Il movimento del Nuovo Pensiero, emerso negli anni Ottanta del XIX secolo, è stato responsabile della diffusione della fede nel ruolo della ragione per raggiungere la prosperità. Sebbene inizialmente si concentrasse sul raggiungimento della salute fisica e mentale, insegnanti del Nuovo Pensiero come Charles Fillmore fecero del successo materiale una delle principali priorità del movimento.[4] Nel XX secolo, i concetti del Nuovo Pensiero avevano saturato la cultura popolare americana, diventando caratteristiche comuni sia della letteratura di auto-aiuto che della psicologia popolare.[4]

E. W. Kenyon, ministro battista e aderente al movimento Higher Life, è indicato come colui che ha promosso gli insegnamenti del potere mentale nel primo Pentecostalismo. Negli anni Novanta del XIX secolo, Kenyon frequentò l'Emerson College of Oratory dove fu introdotto nel movimento del Nuovo Pensiero. In seguito Kenyon entrò in contatto con noti leader pentecostali e scrisse di rivelazioni soprannaturali e testimonianze favorevoli. I suoi scritti influenzarono i leader del nascente Movimento della prosperità durante la rinascita americana del dopoguerra. Kenyon e i leader successivi del Movimento della prosperità hanno negato di essere stati influenzati dal movimento del Nuovo Pensiero. L'antropologo Simon Coleman sostiene che ci sono "evidenti parallelismi" tra gli insegnamenti di Kenyon e il Nuovo Pensiero.[5]

Kenyon insegnava che l'espiazione per sostituzione di Cristo assicurava ai credenti il diritto alla guarigione divina. La parola di Dio permetteva ai credenti di appropriarsi dello stesso potere spirituale con cui Dio aveva creato il mondo e di ottenere le conseguenze promesse dalla morte e dalla risurrezione di Cristo. La preghiera era intesa come un atto vincolante e normativo. Piuttosto che chiedere, Kenyon insegnava ai credenti a pretendere la guarigione, poiché avevano già il diritto legittimo di riceverla. La fusione di Kenyon tra religione evangelica e credenze sui poteri mentali - che egli definì "fede vincente" - piacque a un piccolo ma influente segmento del movimento pentecostale. I pentecostali erano sempre stati impegnati nella guarigione per fede e il movimento possedeva anche una forte credenza nel potere della parola (in particolare nel parlare in lingue e nell'uso dei nomi di Dio, specialmente il nome di Gesù). Le idee di Kenyon si rifletteranno negli insegnamenti degli evangelici pentecostali F. F. Bosworth e John G. Lake (che prima del 1915 guidava una congregazione con l'autore del Nuovo Pensiero Albert C. Grier).[4]



Note modifica

  1. ^ (EN) J. Matthew Wilson, From Pews to Polling Places: Faith and Politics in the American Religious Mosaic, Washington, Georgetown University Press., pp 140-142
  2. ^ (EN) Simon Coleman, The Prosperity Gospel: Debating Charisma, Controversy, and Capitalism. in Stephen J. Hunt, Handbook of Global Contemporary Christianity: Movements, Institutions, and Allegiance (Brill Handbooks on Contemporary Religion, 12), città, Indexed Edition.,ISBN 978-90-04-26539-4
  3. ^ (EN) Jonathan L. Walton, Watch This! The Ethics and Aesthetics of Black Televangelism. NYU Press., New York, NYU Press., 2009, pag. 94
  4. ^ a b c d e f (EN) Kate Bowler, Blessed: A History of the American Prosperity Gospel, Oxford, Oxford University Press., ISBN 978-01-99-82-7695
  5. ^ (EN) Simon Coleman, The Globalisation of Charismatic Christianity: Spreading the Gospel of Prosperity., Cambridge, Cambridge University Press., ISBN 978-05-21-66-0723