Sebastiano Perra (Sinnai 1772- Cagliari 1826), medico chirurgo neo-ippocratico sardo

Tra i medici sardi che hanno caratterizzato il periodo a cavallo dei secoli XVIII e XIX spicca la figura di Sebastiano Perra. Nacque a Sinnai, un paese dell'entroterra cagliaritano, il 26 gennaio 1772 da una famiglia nota del paese, dato che il padre Giuseppe Antonio era un imprenditore edile conosciuto anche dalla nobiltà cagliaritana residente nel paese. La congiuntura politica che favorì la concentrazione di famiglie nobili ed agiate che lasciarono il capoluogo sardo per Sinnai in seguito alle notizie sulle campagne napoleoniche e per il timore dell'invasione francese, che avvenne nel 1793, potrebbero aver favorito la conoscenza di personaggi importanti che avrebbero portato il Perra a Cagliari ed agli studi medici. Frequentò l'Università e si laureò prima in Medicina e poi in Chirurgia (al tempo le due facoltà erano separate)

Vita

Egli visse e lavorò per tutta la vita nel quartiere cagliaritano della Marina, suo quartiere d'adozione, dove conobbe la moglie Maddalena Baylle. L'imparentamento con la famiglia dei Baylle diede impulso alla sua ascesa sociale, poichè il casato aveva raggiunto una buona posizione economica nell'ultimo quarto del Settecento con lo sfruttamento delle tonnare e con le rappresentanze consolari. Notevoli storicamente due figure: Ludovico Baylle (1764-1839), archeologo, bigliografo e letterato di fama, fondatore del Museo Archeologico e di Storia Naturale di Cagliari e presidente della Biblioteca Universitaria, alla quale lasciò la sua vasta collezione di libri; e Cesare Faustino Baylle (1771-1852), padre scolopio, studioso di scienze e lettere, canonico e parroco per oltre vent'anni della parrocchia di S. Eulalia, dove celebrò le nozze della nipote col Perra, battezzò i loro figli ed officiò le esequie del medico. Sebastiano Perra ebbe nove figli, ma solo uno, il maggiore, Francesco, abbracciò la sua professione, fu medico collegiato e professore universitario. Morì a Cagliari il 21 settembre 1826, dopo breve malattia, e fu sepolto all'interno della Chiesa dei SS. Cosma e Damiano, santi protettori dei medici.

Attività professionale

Nell'agosto 1802 il principe Carlo Felice, già promotore della nascita di iniziative pubbliche come il Gabinetto di Storia Naturale ed Antichità, istituì il servizio dei Medici, Chirurghi e Speziali per i poveri della città di Cagliari. Dopo il restauro delle Università ed il riordino degli studi e delle norme per l'esercizio delle professioni sanitarie, il principe sabaudo, conscio dei bisogni della popolazione affrontò il problema dell'assistenza sanitaria, istituendo un servizio mai creato in Italia. Furono nominati quattro medici e quattro chirurghi, uno per ogni quartiere cagliaritano (Castello, Stampace, Marina e Villanova) ed uno speziale per tutta la città, cui affluivano le prescrizioni farmacologiche. La copertura finanziaria del servizio, 400 scudi iniziali, venivano defalcati dall'appannaggio del principe e ceduti alla Cassa Civica. Sebastiano Perra fu uno dei primi medici prescelti per tale servizio, che effettò per venticinque anni dalla nascita nel 1802, fino alla sua morte nel 1826. Nel 1803 fu impegnato dalla febbre epidemica che colpì Cagliari ed il suo circondario, restando egli stesso colpito dal male, dal quale si riprese per le cure dell'allora Protomedico Francesco Antonio Boi. Lavorò nel paese di Sestu dal 1803 al 1805 in occasione delle stesse febbri, emntre nel 1807 in occasione di febbri pericolose fu chiamato nel villaggio di Decimomannu. Ancora fu attivo nella grande epidemia di tifo petecchiale che sconvolse la Sardegna del 1816. Oltre che medico dei poveri, fu anche membro del Collegio medico cagliaritano, di cui per nomina reale fu eletto Prefetto nel 1813 per il consueto periodo di sei anni, e quindi medico aggiunto al Protomedicato. Nel 1819 fu incaricato come assistente del Medico della Reali Carceri di S. Pancrazio. Nell'ultimo anno della sua vita, infine, fu probabilmente, ma non sicuramente, nominato medico degli orfanelli di S. Lucifero, incarico ricoperto dal medico dei poveri della Marina.

Opere

Rispetto alle personalità mediche del tempo, fu autore quasi fecondo. Le opere a noi pervenute sono quattro: le Osservazioni critiche sull'opuscolo intitolato Il popolo instruito sull'affare importantissimo di sua salute del dottore collegiato Sebastiano Perra, socio del Collegio medico cagliaritano, pubblicata a Cagliari nel 1806, in risposta all'opera del medico savonese Gaspare Marassi, seguita dalla Dissertazione intorno la febbre epidemica che dall'anno 1803 sino al presente ha infestato Cagliari e le sue vicinanze del 1807. Nel 1808 comparve l'importante studio Sullo stato della vaccina in Sardegna. Memoria del dottor-chirurgo Sebastiano Perra membro del Collegio medico cagliaritano, che tratta l'argomento dellle prime vaccinazioni antivaiolose secondo il metodo Jenner in Sardegna. Queste opere avrebbero potuto costituire il prologo di una ricca produzione scientifica ed invece furono seguite ad oltre dieci anno da un'ultima opera della maturità, intitolata Storia e cura di una febbre amligna-nervosa giudicata nel vigesimosettimo giorno coerentemente agli insegnamenti d'Ippocrate con varie aggiunte e riflessioni interessantissime massime sull'abuso de' vessicanti, e del salasso in questi ultimi anni del medico-chirurgo Sebastiano Perra membro del medico Collegio, aggiunto al Protomedicato, Assistente al Medico delle Reali Carceri di S. Pancrazio e medico de' poveri del quartiere della Marina, opera edita nel 1821. Degne di nota, ma non edite a stampa, sono le due relazioni presentate dal Perra al Magistrato di Sanità di Cagliari, la prima in data 30 giugno 1804, concernente il suo pensiero circa l'istituto dell'assistenza dei malati poveri ed il resoconto delle malattie di questi negli anni 1802-1803; la seconda del 1805 riguardante le febbri epidemiche comparse nel paese di Sestu.

Inquadramento scientifico

Gli scritti di Sebastiano Perra sono ridondanti del suo pensiero, delle sue convinzioni, delle sue conoscenze, della sua preparazione, del mondo medico e scientifico della sua epoca, e dell'amore per la sua terra. Sono due le chiavi di lettura dell'opera del medico: l'amore per la sua gente e per la medicina ippocratica. L'inquadramento della sua opera può ritrovarsi nelle sue stesse parole, in apertura dell'ultimo suo scritto (Storia e cura di una febbre ...), che professano il suo credo: ... da' primi giorni della ottenuta Laurea fui veneratore d'Ippocrate.... Egli aderiva particolarmente al neo-ippocratismo del Baglivi, che conosceva e di cui aveva fatte sue le indicazioni riguardanti la prassi medica, che doveva essere ricondotta sempre all'osservazione. Le febbri maligno.nervose che colpirono uno dei figli gli permisero di poter disquisire degli insegnamenti di Ippocrate e di proporre le proprie interessantissime osservazioni sull'abuso dei vescicanti e del salasso. Su tale argomento prende posizione puntando il dito sull'abuso che ai suoi tempi si faceva di tale metodo terapeutico, messo in essere dalla nuova concezione browniana, della quale era feroce oppositore, la nuova teoria, più tardi definita giacobinismo scientifico che introduceva nella medicina un nuovo concetto di malattia. Dall'applicazione universalistica del metodo ippocratico si passava a quella individualistica, per cui era il medico a decidere sulla terapia, caso per caso, con la pratica sconsiderata del sempre presente salasso. Sebastiano Perra era un erudito al passo coi tempi e s'impose nell'ambiente scientifico isolano del tempo per la sua vasta cultura, dei classici ma anche dei contemporanei, che citatva in tutte le sue opere, e per le sue idee documentate e circostanziate che porgeva sempre all'interlocutore nel confutare le avverse. Se per qualche critico, egli rallentò l'ingresso della modernità nella medicina sarda col suo neo-ippocratismo, deve essere altrettanto considerata la modernità della sua importanza nel campo della vaccina. Dopo Pietro Antonio Leo e Francesco Antonio Boi, fu colui che credette e prosegui la vaccinazione jenneriana in Sardegna ed il primo che ne dette notizia ed adeguata informazione, un vero antesignano di una pratica che porterà con altri sostenitori, primo fra tutti Giovanni Falconi, una prima ventata di modernità nell'asfittica Storia della Medicina sarda. Da ultimo si sottolinea l'abnegazione e l'umanità del medioo, manifestate nell'arco di tutta la sua vita professionale, sempre al servizio del malato, anche a discapito della propria salute. Medico dei poveri tra i poveri, fu forse una scelta di vita che lo tenne lontano dagli incarichi universitari, ma non dagli ambienti accademici, una scelta di vita che gli rese molto onore in vita ed anche dopo.

Bibliografia

Enrico Fanni, Sebastiano Perra (Sinnai 1772-Cagliari 1826) un medico ippocratico nell'Ottocento cagliaritano. Contributo alla conoscenza della Storia della Medicina sarda, Aipsa edizioni, Cagliari 2002

Virgilio Atzeni, Ricerche e documenti sulle vicende della profilassi antivaiolosa in Sardegna, Cagliari 1951

Giuseppe Dodero, Storia della Medicina e della Sanità pubblica in Sardegna, Aipsa edizioni, Cagliari 1999.