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Evelien La Sud

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Evelien La Sud, artista ambientale (Otterlo, 17 luglio 1950Siena , 16 agosto 2006 ) è stata un'artista Olandese, di madre indonesiana e padre olandese.

La Sud non un patronimico ma un nome d'arte[1]. La Sud designa una direzione e l'articolo determinativo indica che questa direzione è una direzione femminile.

Cresciuta nel cuore dell'Olanda, vicino alla città di Otterlo, e il museo Kröller-Müller.

Biografia e attività

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Ha studiato alla Epsom and Ewell School of Art in Inghilterra, (dove ha imparato a modellare la porcellana) e alla Kunst Akademie St.Joost di Breda in Olanda.

Nel 1968 si trasferisce a Milano per frequentare l'Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove studia scultura figurativa con il maestro Francesco Messina. Nascono due figlie .

Tiene le sue prime mostre individuali nella galleria Angolare, a Bologna, Modena e in varie altre città.

Alla fine degli anni Settanta si ritrova nella campagna Toscana, per capire la natura, sia come sistema di idee che come condizione storica. Nascono altri due figli. Nel 1980 trova un rudere abbandonato che decide di restaurare, sede attuale dell'Archivio Evelien La Sud; Nel 1989 sperimenta il cibo, creando un orto[2]. Negli anni Novanta partecipa a diverse mostre collettive in luoghi pubblici tra cui millenovecentonovanta un progetto a cura di Pier Luigi Tazzi a Pelago, con Lanfranco Baldi, Cataldo Valenti, Andrea Papi, Evelien La Sud, Fortuyn/O'Brain. Realizza l'opera permanente Aquilone, in ferro e vetro, per la piazza della città di Pelago.[1]

Miccia[3], Arte diventa ciò che è, a cura di Bruno Cora', performance sul fiume Merse.

Quanti Quanto Quante, a cura di Lara Vinca Masini, presso la Fondazione Primo Conti di Firenze. Realizza l’opera Nove ninfe e sessantaquattro gocce di vetro per la Fontana di Giove a Villa Demiddoff Pratolino.

Partecipa a Sei artisti e sei architetti per il territorio Dedalo e Icaro, a cura di Lara Vinca Masini a Barberino Val d'Elsa. Dopopaesaggio a cura di Marco Scotini e Laura Vecere, Castello di Santa Maria Novella, Certaldo. Spore: Arti contemporanee nella transizione epocale, mostra internazionale a cura di Bruno Cora', Cassino.

Alla fine degli anni 90 riprende a dipingere, come gesto autentico, iniziando con Gli infiltrati per  amor tuo, quadri blu dove i numerosi strati di olio in varie tonalità di blu lasciano intravedere contorni sfumati, visioni corporali, scarpe e occhiali sulla tela. Realizza una serie di opere dal titolo Tuniche, in seta, yuta e in eliocopia con all'interno impresso il testo in greco della Medea. Loriano Bertini tra in maggiori collezionisti di libri d'artista, acquisisce e dona una sua opera al CID/Arti Visive di Prato.

Negli anni 2000 partecipa a Sindrome d’oriente, collettiva con Fosco Maraini, Evelien La Sud e Marco Bagnoli, a cura di Jade Vlietstra e Mauro Civai a Palazzo Pubblico, Siena. Nel 2002 Sindrome d’oriente seconda edizione con Fosco Maraini, Mimmo Paladino, Evelien La Sud, Daniele Lombardi, Jaume Plensa alla Fondazione Mudima, Milano. Mutamento, CELSO/Dipartimento di Studi Asiatici- Archivio Arti Contemporanee, organizzato da La Bertesca-Masnata e Kaiser Art, Genova. Giardino dei Semplici, Galleria La Bertesca di Genova.

L'opera in cristallo e quercia Colonna infinita, (omaggio a Brancusi), è nella collezione di Giuliano Gori presso la Fattoria Celle, Santomato.

Gli ultimi dipinti sono legati all’universo, ai paesaggi cosmici, alla non-corporeità dell’uomo, che diventano pura energia, la pittura raffigura l’evoluzione della società umana.

Evelien La Sud è morta di leucemia nel 2006, a Siena.

Nel 2024 parte della manifestazione Arte nel paesaggio, la mostra Evelien La Sud: Impronte d’acqua, alla Cappella di San Michele Arcangelo (Semifonte) di Barberino Tavarnelle a cura di Giada Rodani e Jade Vlietstra, in collaborazione con l'Archivio Evelien La Sud'[4] dove dal 2023 è permanente la sua opera in realtà aumentata.

1. Nome d'arte, mentre lo pseudonimo è un nickname scelto e utilizzato dall’autore per non rendere nota la sua identità al pubblico, dopo espressa approvazione di SIAE, il nome d’arte è l’appellativo con cui l’autore è riconosciuto dal pubblico, di cui SIAE prende solamente atto.[1]

2. Non di rado nel nostro improbabile secolo gli artisti hanno messo mano ad imprese che sembravano in apparenza - ma l'apparenza conta - lontane dal dominio e dalle vie dell'arte. Pier Luigi Tazzi[2]

3. "Miccia, l’arte è una miccia che può dar fuoco alle polveri. " Bruno Corà[3]

4. Archivio Evelien La Sud[4]

Bibliografia selezionata

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  • Dedalo e Icaro. Sei artisti e sei architetti per il territorio, Lara-Vinca Masini (a cura di) Maschietto Editore (1 dicembre 1995)
  • Spore. Arti contemporanee nel transito epocale. Atti della mostra-convegno internazionale, Bruno Corà (a cura di) (Cassino, 21-22 maggio 1999)
  • La cupola di San Michele Arcangelo. Progetti per Semifonte. Atti del convegno, Jade Vlietstra (a cura di), Firenze, 2000
  • Dopopaesaggio. Figure e misure del giardino. Atti del Convegno, L. Vecere (a cura di), M. Scotini (a cura di) Maschietto Editore (gennaio 1997)
  • Sindrome d'Oriente. Opere di Fosco Maraini, Evelien La Sud e Marco Bagnoli- Mauro Civai (a cura di), Jade Vlietstra (a cura di) Edizione Gli Ori (2001)
  • Sindrome d'oriente - Opere di Fosco Maraini, Mimmo Paladino, Evelien La Sud, Daniele Lombardi, Jaume Plensa- Mauro Civai (a cura di), Jade Vlietstra (a cura di) Edizione Fondazione Mudima, 2002
  • Evelien La Sud – Semifonte, impronte d’acqua, Giada Rodani (a cura di), Jade Vlietstra (a cura di), Federighi Editore, 2023
  1. ^ a b c Differenza tra pseudonimo e nome d’arte, su www.siae.it. URL consultato il 25 giugno 2024.
  2. ^ a b Pier Luigi Tazzi, Evelien La Sud, Impronte d'acqua, Casa Editrice Federighi, pp. 27. URL consultato il 26 giugno 2024.
  3. ^ a b "Miccia, l’arte è una miccia che può dar fuoco alle polveri. " Bruno Corà
  4. ^ a b Archivio Evelien La Sud: Evelien La Sud, su evelienlasud.info. URL consultato il 25 giugno 2024.