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Gianna Menabreaz nel 2018

Gianna Menabreaz (Canelli, 18 luglio 1943) è una scrittrice italiana.

Si è contraddistinta nel campo della memorialistica, con opere incentrate sul periodo della Seconda Guerra Mondiale e della Resistenza.

Biografia modifica

Gianna Menabreaz, nata e cresciuta a Canelli (Asti), ha esordito nel 2002 con la storia della propria famiglia e le vicende da romanzo d'appendice di suo padre Gino, raccontate ne L'abbandono (ed. Araba Fenice).

Nel 2005 ha dato alle stampe Il sentiero che porta in collina. Un paese, le vite (ed. Alzani), in cui protagonista diventa l'intera comunità canellese.

Nel 2008 è stata la volta de Gli ultimi testimoni. Memorie di deportati e internati nei lager nazisti (ed. Impressioni Grafiche), testo dotato di un robusto impianto storiografico curato dall’Associazione Memoria Viva, che pone quelle storie individuali nel contesto della storia della Seconda Guerra Mondiale.

A pugni chiusi (ed. Graphot Editrice), pubblicato nel 2012, è la biografia intellettuale e morale di Olimpio Marino, il comandante partigiano “Freccia”, attivo durante la Resistenza. A far da contrappunto alle sue imprese belliche, la tenera e lunghissima storia d’amore con la futura moglie Rosa.

Nel 2017 Gianna Menabreaz completa la scrittura di Così è stato il mio tempo. Storie di vita vissuta (ed. Impressioni Grafiche), una raccolta di memorie di persone che hanno attraversato la guerra vedendola con gli occhi dei ragazzini.

Nel dicembre 2018 esce Fiori nel deserto. Testimonianze di "Giusti fra le Nazioni". Il libro narra le vicende della famiglia Luzzati-Tedeschi, di religione ebraica, ospitata e messa in salvo dalle famiglie Ambrostolo (Cessole), Brandone (Loazzolo) e Caglio (Calosso). Dal 1999, i nomi di Luigia e Domenico Brandone, Emilio e Virginia Ambrostolo e Amalia e Virgilio Caglio, dichiarati Giusti tra le nazioni, sono incisi sul Muro d’Onore del Giardino dei Giusti presso Yad Vashem, il Memoriale dell’Olocausto di Gerusalemme.

Opere modifica