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Franco Reggiani (Reggio Emilia, 22 agosto 1926 – Reggio Emilia, 10 settembre 1991) è stato un progettista, designer ed artista italiano.


Biografia modifica

Franco Reggiani nacque a Reggio Emilia da padre impiegato postale e madre sarta e casalinga, e frequentò l’istituto d’arte cittadino in compagnia del pittore Marco Gerra e dello scultore Tonino Grassi. Nel 1940 risultò secondo al concorso per l’assunzione di personale specializzato nel disegno indetto dalle Officine Meccaniche Reggiane (al primo posto la sorella Vanda Reggiani) e venne quindi assunto nella sezione progetti fusoliere, risultando il più giovane progettista dell’azienda.

Qui, sotto la direzione dell’ Ing. Pambianchi, fu inserito nel gruppo di lavoro che progetta il nuovo aereo da caccia Reggiane.Re 2005 e si occupò anche di modifiche alla fusoliera del Reggiane.Re 2000 per la trasformazione nel ricognitore Reggiane.Re 2003. L’attività produttiva dell’azienda venne cessata e rimase in azienda fino alla cessazione dell’attività produttiva causata dai bombardamenti alleati del gennaio 1944 Nel 1946 Reggiani si trasferì quindi a Parigi, dove trovò lavoro come disegnatore e progettista presso un’azienda che si occupava di macchine per il settore alimentare, frequentando al contempo gli ambienti artistici.

Tornato in Italia a causa dell’arrivo della cartolina di precetto per il servizio militare, fu arruolato in Aereonautica, di stanza a Padova, dove conobbe Milena Boaretto, che sposò nel 1952 e dalla quale ebbe tre figli: Davide, Dalila e Daniele. In questo periodo iniziò con la "Premiata Carrozzeria per Automobili Antonio Fontana" una collaborazione saltuaria che divenne poi stabile al termine del servizio militare e dalla quale presero vita alcune fra le sue più note realizzazioni automobilistiche. Nell’ambiente culturale e mondano padovano Reggiani incontrò i suoi migliori committenti: il Conte Duse, l’albergatore Stimamiglio (per il quale progetterà una vettura su meccanica Cisitalia) e soprattutto il Conte Giannino Marzotto.

Nel 1960, a seguito del ritiro della Scuderia Marzotto dalle corse, Reggiani chiuse la stagione padovana, e si trasferì prima a Sassuolo e quindi a Reggio Emilia, dove proseguì la sua attività di progettazione affittando un ambiente all’interno delle OMI Reggiane. Tornato a Reggio Emilia e rimasto vedovo, si risposò e, sempre dedicandosi alla collaborazione con varie aziende automobilistiche, continuò la sua ricerca spaziando nei più disparati settori produttivi, in un susseguirsi di disegni, prototipi, brevetti ed esperimenti.

Infatti, seppure Franco Reggiani risulti maggiormente noto per la sua attività in ambito automobilistico, nel corso della sua vita operò anche nel settore aereonautico, con la collaborazione con il Comandante Mario De Bernardi per la costruzione di parti in fibra di vetro dell’Aeroscooter , in quello nautico con la creazione dell’azienda “Reggiani Nautica” ed in ambito artistico, tanto da creare un’altra azienda specificatamente dedicata a tale produzione, la “Artistica Reggiani”.

Automobili modifica

Nel corso della sua carriera Franco Reggiani collaborò con numerose aziende automobilistiche, dalla Ferrari, alla Stanguellini, alla Maserati, progettando alcune delle auto più famose e premiate del dopoguerra. Nel 1951 per il conte Giannino Marzotto Reggiani disegnò la Ferrari 212 Export “Uovo” e nello stesso anno ne allestì un’altra, in versione barchetta, soprannominata “Carrettino Siciliano”, con il quale Marzotto vinse il Giro di Sicilia. Nel 1956 progettò quattro Stanguellini Bialbero (due 1100cc e due 750cc) e, sempre in quell’anno venne chiamato dall’ing. Alfieri Maserati per disegnare due spyder di 2500 cc per i fratelli Dubonnet; nacquero così le due Talbot Maserati che, carrozzate da Onorio Campana, parteciparono l’anno seguente alla 24 ore di Le Mans. Altra vettura memorabile realizzata da Reggiani è la Condor Aguzzoli, su meccanica Alfa Romeo; con “una carrozzeria, in un guscio monolitico di vetroresina davvero strepitosa, aggressiva e seducente” che venne presentata al Salone di Ginevra del 1964 vincendo il primo premio per stile ed innovazione. Reggiani realizzò complessivamente ventisei automobili, fra le quali anche Jaguar, Austin-Healey e la spyder Mylene (1963) dedicata alla moglie, scomparsa in un incidente stradale.

La May Britt modifica

È del 1956 il progetto di Reggiani della May Britt, la prima automobile circolante al mondo con carrozzeria in plastica. La meccanica era Giannini 750, derivata dalla FIAT 600, mentre la carrozzeria era completamente di resina di poliestere rinforzata con fibre di vetro. Dotata di parabrezza panoramico e con fari posteriori collegati da un rivestimento in plexiglas questa spyder è stata intitolata a May Britt, attrice cinematografica svedese scelta come icona della bellezza nordica.

Nautica modifica

Nel 1954 partecipa alla costruzione del motoscafo da primato di velocità monoposto Laura 3¡, motorizzato Alfa Romeo con il quale il pilota motonautico Mario Verga perse la vita a Sarnico, mentre cercava di superare il record assoluto di velocità sull’acqua di 300 Km/h. In questo settore altre intuizioni di Reggiani che meritano di essere ricordate sono i primi prototipi di moto d’acqua (con un ventennio di anticipo) e la piccola “house boat” presentata al Salone Nautico di Genova nel 1978.

Attività scultorea modifica

Di formazione artistica, l’attività scultorea di Reggiani si è sempre svolta su un duplice piano, da una parte il dare forma alla sua immaginazione e alle sue emozioni e dall’altra la costante volontà di affrontare, e superare, problematiche tecniche. La prima opera commissionata a Reggiani risale a quando aveva tredici anni, un busto di Cesare attualmente perduto, ma è degli anni ’60 quello che si può considerare, con la creazione dell’azienda “Artistiche Reggiani”, il suo esordio. Comincia ad affrontare le problematiche della fusione in bronzo a seguito della richiesta, da parte di una casa farmaceutica, di 5000 riproduzioni della sua scultura “Guerriero Etrusco” e realizza poi nel 1962 i due grandi portali della Parrocchia del Sacro Cuore di Lido di Camaiore. Inizia così a sperimentare le sculture monumentali e si dedica ad attività espositive in Italia e all’estero. La sua opera più nota è sicuramente Evoluzione, un’opera di piccolo formato, che getta un ponte fra i suoi grandi amori, l’arte e l’automobile. Realizzata nel 1979 su commissione di Giorgio Fini come dono ad Enzo Ferrari per il cinquantenario della Scuderia Ferrari, la scultura venne poi trasposta su scala monumentale ed inaugurata a Modena nel 1985, conosciuta come Monumento Ferrari Evoluzione, l’opera fu collocata nell’area di servizio “Calvetro” per poi essere trasferita, nel marzo 2014 a Reggio Emilia.