Utente:Mpercolini/Sandbox/Luce Balla

Luce (Lucia) Balla (Roma, 20 dicembre 19041994) è stata un'artista italiana.

Biografia modifica

Nata a Roma da Elisa Marcucci e Giacomo Balla, per volere del padre, come sua sorella Elica, non frequenta la scuola, ma riceve un’istruzione privata tramite precettori scelti e un’educazione molto riservata e tradizionale. Con l’affermarsi del futurismo, il nome Lucia diventa Luce.

Fin dall’infanzia dimostra abilità compositiva trasformando disegni e studi paterni in opere d’arte applicata. Le sue giornate sono in gran parte dedicate alla realizzazione di arazzi, ricami, tappeti, tarsie, richiesti dal padre, che costituiranno parte del patrimonio di Casa Balla. L'interesse di Giacomo per le produzioni artistiche delle figlie è molto forte soprattutto nella fase delle “Compenetrazioni Iridescenti” e delle “Linee forza”, in cui si esprime in termini sempre più decorativi e dunque perfettamente adattabili a tessuti, abiti e accessori realizzati in gran parte proprio da Luce[1].

La sua produzione pittorica inizia nella seconda metà degli anni Trenta, quando si occupa della decorazione futurista di mobili, pareti, porte e oggetti diversi, destinati all’arredo familiare di via Oslavia, nel quartiere Prati, dove Giacomo e le figlie mettono in atto l'unico esempio di ambiente futurista diffuso, una "Ricostruzione futurista dell'universo" teorizzata nel 1915 con Depero[2].

Luce realizza anche decorazioni su panche, paraventi, portaombrelli e sedie destinate alla vendita, impartisce lezioni private di pittura, produce ritratti su commissione[3] e dipinge cartoline in acquerello.

Esposizioni modifica

Luce espone i suoi lavori pittorici belle seguenti mostre:

  • IV Mostra del Sindacato Fascista Belle Arti del Lazio (19 aprile-20 giugno 1934, Mercati Traianei, Roma)[4][5]
  • Esposizione collettiva di 50 artisti (16-31 dicembre 1934, Palazzo Doria Pamphili, Roma)
  • Mostra delle opere di pittura di Giacomo Balla di Luce e di Elica Balla (9-12 novembre e gennaio 1936, Galleria d’Arte L’Antonina)
  • Mostra personale di Luce Balla (marzo 1939, Lyceum, Roma).
  • Mostra su Luce ed Elica Balla, L’Elica e la Luce. Futuriste. 1912 – 1944 (Nuoro, Museo MAN - 9 marzo-10 giugno 2018). Tra le opere ivi esposte compaiono per la prima volta le cartoline prodotte e spedite da Luce durante una vacanza a Terracina del 1931, in cui raffigura paesaggi astratti con linee di forza radianti, tipiche del repertorio paterno, associate a sue proprie atmosfere di luce e colore [6].

Fondo Giacomo Balla modifica

Negli anni Ottanta Luce ed Elica donano allo Stato molte opere del padre: si tratta di 35 lavori, figurativi, astratti e grafici[7], entrati in due riprese nei depositi della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. La prima fase della donazione, conclusa nel 1984, comprende alcune opere del periodo pre-futurista di Balla fra cui “Affetti”, del 1910, che ritrae Elisa Marcucci e Luce stessa, impegnata a leggere nella casa della sua infanzia, sita in via Paisiello[8]. La seconda fase della donazione avviene dopo la sua morte, nel 1994[6][7], quando furono introdotti altri lavori, fra studi, disegni e dipinti, selezionati dal critico Maurizio Fagiolo dell’Arco[9].

Filmografia modifica

Luce ed Elica sono le protagoniste del racconto filmico di Jack Clement "Balla et le Futurisme", Leone d'oro nel 1972 alla Biennale del Cinema di Venezia (edizione integrale in francese e ridotta in italiano).

Note modifica

  1. ^ Martina Corgnati, Artiste. Dall’Impressionismo al nuovo millennio, Milano, Bruno Mondadori, 2004, pp. 63-64.
  2. ^ Carlo Alberto Bucci, Balla con Roma, su ricerca.repubblica.it, 23 marzo 2017.
  3. ^ Chiara Gatti e Raffaella Resch (a cura di), L’Elica e la Luce. Le futuriste 1912-1944, Verona, Officina Libraria.
  4. ^ Giuseppe Pensabene, Alla IV Sindacale del Lazio, in Quadrivio, Roma, 6 maggio 1934.
  5. ^ L. de Libero, La Mostra del Sindacato laziale, in L’Italia letteraria, Roma, 1934, p. 5.
  6. ^ La Luce e l'Elica, su succedeoggi.it.
  7. ^ Sandra Pinto (a cura di), Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Le collezioni. Il XX secolo, Milano, Electa, 2007, p. 90.
  8. ^ Sandra Pinto (a cura di), Galleria Nazionale d’Arte Moderna. Le collezioni. Il XX secolo, Milano, Electa, 2007, p. 93.
  9. ^ Antonio E. M. Giordano, Balla con la luce, su news-art.it.

Bibliografia modifica

  • Alessandro Balla, Futur Balla. I pannelli di Luce. Veloprint, Roma, 1974
  • Bentivoglio M. – Zoccoli F., Women Artists of Italian Futurism, Midmarch Art Press, New York, pp. 108, 144, 146, 184, 192
  • Fabio Benzi (a cura di), Balla. Futurismo tra arte e moda, Leonardo Arte, Milano, 1996, Chiostro del Bramante, catalogo della mostra
  • Martina Corgnati, Artiste. Dall’Impressionismo al nuovo millennio, Bruno Mondadori, Milano 2004
  • Chiara Gatti e Raffaella Resch (a cura di), L’Elica e la Luce. Le futuriste 1912-1944, Officina Libraria, Verona, 2018
  • Maurizio Fagiolo dell’Arco (a cura di), Casa Balla. Un pittore e le sue figlie fra futurismo e natura, Marsilio, Venezia, 1997, catalogo della mostra
  • Antonio E. M. Giordano, Giacomo Balla: alla Galleria d'Arte Moderna di Roma la donazione di Luce ed Elica Balla (fino al 26 marzo), Giacomo Balla a Roma. Un’onda di luce illumina La Galleria Nazionale
  • Flavia Matitti, Le allieve dilettanti di Balla, in L. Iamurri, S. Spinazzè (a cura di), L’arte delle donne nell’Italia del Novecento, Meltemi, Roma, 2001, pp. 83-99
  • Pier Paolo Pancotto, Artiste a Roma nella prima metà del ‘900, Palombi editore, Roma, 2006, p. 213   
  • Vulcania, Ciao!, in “La Donna Italiana”, IX, 9, settembre, Roma, 1932, pp. 507-509