Utente:Noemi Bochicchio/Sandbox

LA PUBBLICITA' modifica

“Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l'orologio per risparmiare il tempo.” modifica

HENRY FORD modifica

Un nuovo vocabolo: MANIFESTO modifica

La parola “manifesto”, collegabile al verbo manifestare e cioè far conoscere, rendere noto, è un mezzo di comunicazione, di lettura immediata e di grande diffusione.

Esso è uno strumento che porta a conoscenza di un numero ampio di persone un avvenimento, un’attività commerciale, una legge, mediante la pubblica esposizione.

La nascita e la divulgazione del manifesto tra passato e presente modifica

Nel '700 la pubblicità occupava la quarta pagina dei quotidiani dove inizialmente venivano presentati annunci gratuiti, ma solo verso la fine del '800 si capì la portata e divennero a pagamento.

Lo sviluppo e la nascita dei manifesti pubblicitari va di pari passo alla rivoluzione industriale; infatti a fine '800 nelle grandi città come Parigi e Londra l'aria della rivoluzione stava coinvolgendo tutti, e artisti ed editori non poterono non lasciarsi contagiare dalla moda del momento.

"Al momento le stampe sono l’unica cosa che interessa, qui, è una mania, i giovani artisti non fanno altro che questo.", citazione tratta da una lettera che il celebre pittore Camille Pissarro scrisse a suo figlio.

Le nobili arti visive si mescolavano all'editoria di largo consumo, per una rivoluzione delle arti visive destinata a entrare nelle case e nelle menti di tutti.

La pubblicità trova nella seconda metà dell’Ottocento due grandi canali di comunicazione: i quotidiani, dove appaiono sempre più frequentemente le inserzioni pubblicitarie, e i manifesti, dove si mescolano l’immagine, la parola, il colore.

Questi manifesti spesso erano firmati da artisti di valore, fra cui Toulouse-Lautrec (uno dei primi pittori a intuire l’importanza del nuovo genere artistico), De Chirico, i Futuristi...

Il Novecento modifica

Nel 1912 a Londra nacque la prima agenzia pubblicitaria della storia.

Nascono manifesti pubblicitari di grandi dimensioni, i quali rinunciarono al solito formato verticale per prediligere quello orizzontale, perchè più facile da collocare e ben visibile se messo in posizioni funzionali.

La tecnica, invece, registra la diffusione della stampa offset..

Nel 1925 Daniel Stach pubblica un trattato pubblicitario in cui vengono fissate le cinque regole fondamentali di ogni messaggio pubblicitario:

1) essere visto, perciò bisogna conferirgli la necessaria attrattiva;

2) essere letto, perché molti annunci sono guardati, ma non osservati;

3) essere creduto, perché un buon annuncio deve convincere l’acquirente della veridicità di quanto promette;

4) essere ricordato;

5) essere capace di spingere il compratore ad agire, cioè ad acquistare un determinato prodotto.

Lo spot televisivo modifica

Il vero concetto di spot o short televisivo appare per la prima volta nel 1953, in America.

Il presidente Pat Weaver, avanza la proposta di una pubblicità televisiva simile a quella già presentata su giornali e riviste.

In Italia “Carosello”, organizzato da 5 spot abbastanza lunghi, studiati come piccole storie, arriva il 3 febbraio 1957.

Dopo vent’anni di repliche fu sostituito dagli attuali spot molto più brevi, tra i 7 e i 60 secondi, diffusi nell’arco della giornata.

Col passare del tempo questo tipo di pubblicità era riuscito a persuadere l’emotività dell’acquirente.

La pubblicità può affidarsi ad una bella immagine fotografica, alla forte attrazione esercitata dal fascino femminile, oppure trasforma il corpo umano (anche maschile) in un oggetto di culto, pur di vendere prodotti.

I temi dominanti della pubblicità di oggi vanno ben oltre il fine di informare sull’esistenza di un prodotto o di un servizio; infatti per imprimere nella memoria lo spot, si fa largo uso della tecnica della ripetizione martellante, inducendo assuefazione nel consumatore, il quale, di conseguenza viene sollecitato all'acquisto.

Il periodo delle Guerre Mondiali modifica

In questo periodo, i  pubblicitari sono fortemente influenzati dagli studi sulla psiche umana.

Ne sono un esempio i manifesti realizzati presentare sensi di colpa in grado di indurre gli uomini e i ragazzi ad arruolarsi nell’esercito durante la Guerra o quelli che sono stati realizzati in Italia per promuovere le sottoscrizioni al prestito di Guerra.

Come la prima, anche la Seconda Guerra Mondiale viene combattuta attraverso i manifesti, dove non avranno più bisogno di nascondere la violenza di quegli avvenimenti, ma al contrario mostrarle divenne simbolo di forza.

 
IERI Raffigurazione di tre giudici, riconoscibili dalle parrucche, che annusano il Parmigiano Reggiano della ditta Bertozzi di Parma, restandone estasiati

Nel mondo d'oggi modifica

Il mondo delle imprese ha sviluppato una maggiore consapevolezza delle difficoltà ottenute nei processi di comunicazione e ha comunicato le modalità con le quali si era sempre rivolto ai consumatori.

La fruizione dei contenuti dei programmi televisivi avviene oggi da parte degli spettatori in maniera crescente secondo tempi differenti e personalizzati, il che consente spesso di saltare i messaggi pubblicitari.

Internet, smartphone, computer, telefoni via satellite e digitali hanno reso più difficoltoso per la pubblicità raggiungere più persone.

La pubblicità ha dovuto “fare un passo indietro” perchè non ha sfruttato la possibilità d’interazione offerte da internet e dai mezzi di comunicazione più avanzati per interagire al meglio con il consumatore.

In Italia la pubblicità ha continuato però a presentarsi prevalentemente nelle sue forme tradizionali, con diverse serie di spot televisivi divertenti e programmatici con elevata frequenza.

Il padre del Manifesto modifica

Jules Chéret

Monsieur Chéret, pubblicitario e pittore, comprese al volo l'importanza dell'immagine rispetto al testo e come da qui derivasse la necessità di attirare l'attenzione con immagini che fossero quasi magnetiche.

In tutta la sua carriera Jules Chéret realizzerà più di 1000 manifesti dall'alto valore artistico guadagnandosi il titolo di "Padre del poster pubblicitario”.

Il periodo della rivoluzione industriale fu il giusto periodo per la nascita dei manifesti pubblicitari come li conosciamo oggi: le raffinate arti visive iniziano a dialogare col popolo tramite l'editoria di massa e con i manifesti l'arte scende nelle strade e nelle piazze.

File:Rasboccasile.jpg
IERI Rasboccasile

La pubblicità delle figure femminili modifica

La presenza della donna nella pubblicità è influenzata anche dalle correnti artistiche dell'800, tra cui il Romanticismo nel quale la figura femminile ha un ruolo centrale, basti pensare a “La libertà che guida il Popolo” di Eugène Delacroix dove la donna raffigura la libertà e la patria mentre guida il suo Popolo con un seno nudo, oppure a "La colazione sull’erba" di Manet dove una ragazza conversa con due giovani borghesi e ci guarda senza vergognarsi del suo corpo nudo.

L'influenza della pubblicità modifica

I messaggi pubblicitari sono trasmessi tramite i mezzi di comunicazione di massa, i mass media (radio, giornali, tv ecc...) che rendono possibile la veloce diffusione .

La pubblicità ci tormenta senza tregua con ogni mezzo, tale che l'uomo possa avere chiare quelle che sono le caratteristiche di un determinato prodotto piuttosto che un altro.

Oggi siamo influenzati da essa sotto ogni minimo aspetto, dal modo di vestire, di mangiare e perfino dal modo vivere, a tal punto che quando ci proiettiamo a comprare un oggetto non più basandoci sui nostri gusti personali come un tempo ma ci basiamo sull'opinione della massa, anche se risulta negativa.

Il Web modifica

La Comunicazione visiva è l’anima della pubblicità.

World Wide Web nacque nel 6 agosto 1991, giorno in cui l’informatico inglese Tim Berners-Lee pubblicò il primo sito web dando così vita al fenomeno “WWW” (detto anche “della tripla W”).

Sul Web l'attenzione va dell'utente deve essere catturata, guidata e consolidata

Oggi Google ha migliorato i suoi algoritmi che seguono l'user experience, cioè dar maggior peso al giudizio dell’utente, al suo modo di navigare e premiare contenuti di qualità votati dall’utente stesso.

Come percepiscono gli occhi modifica

Principio della semplicità: tendiamo a riconoscere come immagini quelle che hanno una forma più semplice;

Principio della vicinanza: si percepisce come unico insieme gli elementi che sono disposti vicini;

Principio della forma chiusa: sono percepite come figure gli elementi chiusi mentre quelli aperti vengono percepiti come sfondo;

Principio della simmetria: gli elementi simmetrici vengono letti come insieme unitario;

Principio di somiglianza: tendiamo a raggruppare le immagini simili tra loro e a percepirle come gruppo;

Principio del destino comune: raggruppiamo gli elementi che nello spazio hanno la stessa direzione;

Pregnanza della forma: tendiamo ad organizzare gli ele�menti secondo la struttura più coerente possibile.

Per avere successo la pubblicità:
Urgenza a soddisfare i diversi bisogni
Tematiche più sentite in un preciso momento dalla società
Seguire attentamente i moods (gli umori) del momento
Propensione alla spesa e al consumo da parte delle diverse fasce sociali in un determinato periodo
Per la costruzione di un prodotto o realizzazione della sua comunicazione si consultano queste fonti:
Trend setter Inviano report periodici sui comportamenti d'acquisto e di consumo nelle diverse aree geografiche di interesse per l'azienda
Web hunting E' un'analisi quotidiana dei siti Internet frequentati da target di consumatori di riferimentoper l'impresa
Giornali e periodici Dove si possono scoprire le novità in tema di comportamenti di vita e di consumo
Street watching Realizzabile attraverso un'attenta osservazione dei comportamenti delle persone che s'incontrano per strada o nei luoghi di rinnovo
Mostre, fiere e rassegne Dove vengono esposte le novità del momento
 
OGGI Pubblicità green pass e vaccinazione
 
IERI Manifesto pubblicitario della Breda

Le promesse, le grandi promesse, sono l'anima della pubblicità." SAMUEL JOHNSON