Ezio Lucarelli
NascitaCori, LT, 2 luglio 1945
MorteMilano, 26 novembre 1980
Cause della morteNuclei Armati Rivoluzionari
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataArma dei Carabinieri
GradoBrigadiere
Decorazioni Medaglia d'oro al valor civile alla memoria
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Ezio Lucarelli (Cori, LT, 2 luglio 1945Milano, 26 novembre 1980) è stato un militare italiano, Brigadiere dell'Arma dei Carabinieri, insignito di Medaglia d'oro al valor civile alla memoria.

Si arruolò nel 1965 e divenne Brigadiere nel 1977. Operò in numerosi Reparti del Trentino e della Lombardia. Dal 1979 era in forza al Nucleo Operativo di Monza (MI). Insignito della medaglia d’oro al Merito Civile “alla memoria”, il 1° giugno 2004. Ucciso il 26 novembre 1980. A Milano, la mattina del 26 novembre 1980, il brigadiere Ezio Lucarelli fu ucciso mentre, insieme ad altri appartenenti dell’Arma dei Carabinieri, stava compiendo una perquisizione presso una carrozzeria[1] (sita in via Ofanto 28, noto crocevia di affari non in regola con la legge), nell’ambito di indagini su un sequestro di persona. Lucarelli si trovava nel cortile dell’autorimessa, quando vide avvicinarsi un Audi 100. Gli agenti si avvicinavano alla macchina per chiedere i documenti quando dall’auto due giovani aprirono il fuoco prima di che i carabinieri, colti di sorpresa, potessero reagire, uccidendo il brigadiere Lucarelli e ferendo un altro componente dell’equipaggio. Lucarelli fu l’unico agente ad avere la peggio e morì prima che l’ambulanza arrivasse in ospedale. Il maresciallo Giuseppe Palermo, invece, che era vicino a Lucarelli durante la sparatoria, se la cavò con pochi giorni di prognosi avendo ricevuto solo alcuni colpi alla gamba. Nelle quarantotto ore successive all’omicidio vennero arrestate cinque persone, compreso il titolare della carrozzeria, probabilmente coinvolto in alcuni sequestri di persona.

I processi accerteranno che quel giorno a sparare dall’Audi grigio metallizzato furono Gilberto Cavallini, esponente di spicco del gruppo di estrema destra Nuclei armati rivoluzionari” (Nar), insieme a Stefano Soderini, anch’egli componente del gruppo di estrema destra ed ex militante di Terza posizione. Entrambi gli uomini quel giorno si trovavano in via Ofanto per trovare un auto “pulita” a seguito di una rapina per autofinanziamento.

  1. ^ Loquis.com. URL consultato l'11 giugno 2024.