Utente:Pia.rr13/Bloody Sunday

Ripercussioni sull'Irlanda del Nord

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Memoriale del Bloody Sunday a Bogside

Harold Wilson, all'epoca leader dell'opposizione alla Camera dei Comuni, ribadì la convinzione per cui un'Irlanda unita fosse l'unica soluzione plausibile alla conclusione del conflitto nordirlandese.[1] William Craig, allora Ministro degli Affari Interni al Parlamento nord-irlandese, suggerì che la parte occidentale di Derry fosse ceduta alla Repubblica d'Irlanda.[2]

L'Esercito britannico, una volta schierato in Irlanda del Nord, fu accolto dai cattolici come forza neutrale giunta a proteggerli dalle folle di professione protestante, dalle forze di polizia della RUC (Royal Ulster Constabulary) e dai reparti B-Specials.[4] Dopo gli eventi del Bloody Sunday però molti cattolici si ribellarono allo stesso esercito, non più visto come soccorritore, ma come nemico. I giovani nazionalisti cominciarono ad essere sempre più attratti dai gruppi repubblicani violenti. Con l’allontanamento dai principi repubblicani e l’avvicinamento al marxismo da parte di gruppi come l'IRA e lo Sinn Féin, la Provisional IRA cominciò a guadagnare il consenso dei giovani ostili e neo-radicalizzati.[5]

Nel corso dei successivi vent'anni, la Provisional IRA e altri gruppi repubblicani minori, come l'Irish National Liberation Army, intensificarono le loro campagne armate contro lo Stato e contro tutti coloro che erano considerati al suo servizio. Con la comparsa di organizzazioni paramilitari rivali, sia nella comunità nazionalista/repubblicana che in quella unionista/lealista (come ad esempio, le forse lealiste dell'Ulster Defence Association o UDA e dell'Ulster Volunteer Force o UVF), il conflitto nordirlandese costò la vita a migliaia di persone.[6]

Il 15 giugno 2010, l'allora Primo ministro del Regno Unito David Cameron, durante il suo discorso sui risultati dell'inchiesta dichiarò alla Camera dei Comuni: "Queste sono conclusioni scioccanti da leggere e sono parole scioccanti da dover dire. Ma non si giustifica l'Esercito britannico difendendo l'indifendibile."[7] Cameron riconobbe che coloro che erano stati assassinati dai soldati britannici erano disarmati e che fu proprio un soldato britannico a sparare il primo colpo sui civili. Aggiunse, inoltre, che non si trattava di un'azione premeditata, sebbene non avesse senso "cercare di addolcire o equivocare" poiché "quanto accaduto non sarebbe mai e poi mai dovuto accadere". Cameron, infine, si scusò a nome del Governo dicendo di essere "profondamente dispiaciuto".[8]

Sempre il 15 giugno 2010, Stephen Pollard, avvocato difensore di molti dei soldati, ha affermato che Lord Saville, nella stesura del rapporto successivo all'inchiesta, aveva scelto le prove appositamente per aggravare la posizione degli stessi e che di fatto non c'erano spiegazioni concrete alle conclusioni raggiunte.[9]

Un sondaggio, condotto dalla Angus Reid Public Opinion proprio nel giugno del 2010, ha rilevato che il 61% dei britannici e il 70% dei nordirlandesi vedeva di buon grado le scuse di Cameron relative agli eventi di Bloody Sunday.[10]

 
Bandiera del Parachute Regiment e Union Flag sventolanti a Ballymena

Nel 2012, un soldato dell'Esercito Britannico in servizio attivo a Belfast è stato accusato di incitamento all'odio da un parente di una delle vittime, in quanto usava i social media per promuovere slogan settari relativi alle uccisioni, accompagnati inoltre dalla presenza di banner con il logo del reggimento paracadutisti.[11]

Nel gennaio del 2013, poco prima dell'annuale marcia di commemorazione del giorno di Bloody Sunday, due bandiere del reggimento paracadutisti fecero la loro comparsa nelle zone lealiste di Fountain, Waterside e Drumahoe, tutte nel territorio di Derry. L'esposizione delle bandiere fu pesantemente criticata dai politici nazionalisti e dai parenti delle vittime di Bloody Sunday.[12] Anche il Ministero della Difesa condannò questo atto.[13] Le bandiere furono rimosse e sostituite dalle bandiere del Regno Unito.[14] In vista della stagione delle marce lealiste del 2013, la bandiera del reggimento paracadutisti era apparsa ancora una volta in varie zone dell'Irlanda del Nord, accanto ad altre bandiere lealiste. Nel 2014 i lealisti di Cookstown issarono le bandiere in segno di opposizione posizionandole in città lungo il percorso di una parata per la Festa di San Patrizio.[15]

  1. ^ Eric Kaufmann, The Orange Order: A Contemporary Northern Irish History, OUP Oxford, 17 maggio 2007, p. 77, ISBN 9780199208487. URL consultato l'8 novembre 2020 (archiviato il 10 marzo 2021).
  2. ^ Ken Wharton, The Bloodiest anno 1972: British Soldiers in Northern Ireland in Their Own Words, The History Press, 21 ottobre 2011, p. 46, ISBN 9780752472980. URL consultato l'8 novembre 2020 (archiviato il 10 marzo 2021).
  3. ^ A Chronology of the Conflict - 1970, su CAIN Web Service, Università dell'Ulster (archiviato dall'url originale il 14 maggio 2011).
  4. ^ L'honeymoon period, cosi comunemente noto, è terminato all'incirca verso il Falls Road Curfew, il 3 luglio 1970.[3] Le B-Specials vennero sciolte e sostituite dall'Ulster Defence Regiment (UDR) l'1 aprile 1970.
  5. ^ Bloody Sunday Victims Deserve Better Than This, in The Times, 15 marzo 2019. URL consultato il 16 marzo 2019 (archiviato il 15 marzo 2019).
  6. ^ Paramilitaries in the Troubles, su BBC History. URL consultato il 29 gennaio 2017 (archiviato il 22 novembre 2016).
  7. ^ RTÉ News, Bloody Sunday killings 'unjustifiable', 15 giugno 2010. URL consultato il 15 giugno 2010 (archiviato il 16 giugno 2010).
  8. ^ Allegra Stratton, David Cameron condemns Bloody Sunday killings and makes apology, in The Guardian, London, 15 giugno 2010. URL consultato il 29 gennaio 2017 (archiviato il 3 gennaio 2017).
  9. ^ Mark Devenport, Bloody Sunday killings 'unjustified and unjustifiable', in BBC News, 30 gennaio 1972. URL consultato il 17 giugno 2010 (archiviato il 15 giugno 2010).
  10. ^ Angus Reid Public Opinion, Britons and Northern Irish Welcome PM's Apology for Bloody Sunday (PDF), su visioncritical.com, Angus Reid Public Opinion, 28 giugno 2010. URL consultato il 28 giugno 2010 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2011).
  11. ^ Sack soldier for Bloody Sunday slurs, urges brother of victim, su belfasttelegraph.co.uk. URL consultato il 17 luglio 2014 (archiviato il 26 luglio 2014).
  12. ^ Para Flag Fury, in Derry Journal, 18 gennaio 2013.
  13. ^ Army condemns 'irresponsible, disrespectful' use of its flags [collegamento interrotto], in The News Letter, 8 giugno 2013.
  14. ^ Parachute Regiment flags flown in Derry as plans are laid to target concert, in Belfast Telegraph, 19 gennaio 2013 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2015).
  15. ^ "Parachute regiment flag erected in Cookstown as tensions mount ahead of St Patrick's Day" Tyrone Times, su tyronetimes.co.uk. URL consultato il 17 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 3 settembre 2015).