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“L’Amico degli uomini” modifica

La nascita del giornalismo politico modifica

La fine del XVIII secolo vide comparire per la prima volta sulla scena europea un tipo di giornalismo cosiddetto politico. Prima di allora il periodico aveva un’impostazione di carattere letterario o scientifico e le eventuali notizie sugli avvenimenti politici venivano riportate seguendo l’antico schema dell’avviso. I giornali erano ritenuti strumenti di informazione nel senso stretto della parola e qualsiasi tipo di osservazione critica era severamente bandito dai sistemi restrittivi di controllo governativo[1].

Presupposto essenziale di un giornalismo capace di trasferire dal campo culturale a quello politico la libertà di discussione era quindi l’allentamento di ogni forma di censura: importantissimi a tale scopo furono il Libel Act emanato nel 1792 in Inghilterra e la Dichiarazione dei Diritti dell'uomo e del cittadino scaturita dalla Rivoluzione francese[2]. La Rivoluzione francese determinò anche la necessità di una stampa più celere, in grado di fornire ai lettori informazioni capaci di stare al passo con gli avvenimenti che si susseguivano con ritmo sempre più rapido nei vari teatri di guerra[3]. In tale periodo la stampa fu anche il veicolo attraverso il quale l’opinione pubblica divenne per la prima volta una forza di primo piano in Europa.

A mano a mano che l’opinione pubblica acquisiva una maggiore sicurezza, i governi adottavano nuovi sistemi di controllo sui mezzi d’espressione e l’istruzione fu sempre più incanalata in istituzioni che rispecchiavano i fini utilitaristici dagli Stati[4].

Il giornalismo politico italiano ebbe i suoi inizi all’ombra degli Alberi della Libertà innalzati nelle piazze di molte città e trovò terreno fertile soprattutto a Milano, dove alcuni giornalisti spregiudicati seppero sfruttare la liberazione da ogni vincolo restrittivo in materia di stampa[5]. Tale libertà di espressione finì per urtare la sensibilità politica di Napoleone: nel novembre del 1797 il Bonaparte emanò il primo di una lunga serie di decreti in grado di tarpare le ali ad ogni forma di intemperanza verbale[6]. A ciò si aggiunse anche l’imposizione di una tassa di bollo su tutti i fogli periodici, che costrinse il giornalismo in difficili condizioni di sopravvivenza economica.

Il primo giornale politico veronese: “L’Amico degli uomini” modifica

Verona ebbe il suo primo foglio politico nel maggio del 1797 con “L’Amico degli uomini”, che usciva regolarmente dalla tipografia di Erede Merlo il martedì e il venerdì. Come la maggior parte della stampa italiana del periodo giacobino, anche questo giornale locale rivelò in maniera spiccata il suo appoggio alle idee di libertà ed eguaglianza importate dalla Francia e utilizzò spesso quei toni enfatici e violenti che erano abituali tra i frequentatori della Sala di pubblica Istruzione veronese, di cui era il portavoce ufficiale[7]. Con la sospensione dell’attività della Sala anche “L’Amico degli uomini” subì la medesima sorte: fu soppresso nel novembre del 1797, dopo soli sei mesi di vita.

La gazzetta veronese si inserì in quel quadro di vita europea compresa tra i preliminari di Leoben e la firma del Trattato di Campoformio e ricalcò fedelmente i sentimenti di entusiasmo per la Francia rivoluzionaria condivisi da tutti i giornali giacobini di questo periodo. L’indirizzo giacobino de “L’Amico degli uomini” risulta evidente anche dal sottotitolo “Foglio periodico dei Torchi liberi di Verona” e dai seguenti versi francesi riportati sul frontespizio di tutti i numeri del giornale: “Ciel demasque les imposteurs / Et force leurs barbares coeurs, / De s’ouvrir aux regards des hommes!”[8]. Solo nel primo numero venne stampata, in alto, la xilografia della Libertà, non più riprodotta nei numeri successivi. L’argomento più ampiamente trattato ne “L’Amico degli uomini” fu il problema della pace europea, particolarmente sentito a causa dello stato di guerra tra Austria e Francia.

Anche gli articoli sulla situazione italiana determinatasi in seguito alla conquista francese ebbero una notevole rilevanza: il giornale riportava frequentemente notizie sulle città dell’Italia settentrionale e sulle vicende della Repubblica Cisalpina, ma non mancarono riferimenti allo Stato Pontificio e al Regno di Napoli. I fatti veronesi venivano appena accennati, ma particolare evidenza era riservata ai discorsi della Sala di pubblica Istruzione (di cui il giornale era l’organo ufficiale) e alle cronache della Municipalità. Nonostante il chiaro orientamento filofrancese, il foglio cittadino mantenne sempre una visione oggettiva su argomenti di carattere politico, militare, sociale, accrescendo così il valore della sua testimonianza dal punto di vista storico[9].

Dal punto di vista tipografico, “L’Amico degli uomini” era una gazzetta di formato piccolissimo (cm 17 x 27), di quattro facciate, con eventuale supplemento; ogni pagina era a due colonne e non aveva numerazione. Il prezzo dell’abbonamento annuo consisteva in lire 8 milanesi, da pagarsi presso lo stampatore Merlo. Del foglio veronese si stamparono solo 52 numeri: la sua breve vita si concluse con l’avviso agli associati che “per certe combinazioni” non si poteva prolungare la pubblicazione del giornale[10]. Le “combinazioni” a cui si riferiva il compilatore sono facilmente intuibili: con il Trattato di Campoformio, firmato il 17 ottobre 1797, i Francesi cominciavano ad allontanarsi da Verona e gli Austriaci si preparavano ad occupare la città[11]. I cittadini che partecipavano attivamente alle riunioni della Sala di pubblica Istruzione criticarono probabilmente le clausole del trattato e l’esistenza de “L’Amico degli uomini”, strettamente legata a quella della Società patriottica, giunse all’epilogo.

Note modifica

  1. ^ Marino Berengo [a cura di], Giornali veneziani del '700, Milano, Feltrinelli, 1962.
  2. ^ Giuliano Gaeta, Storia del giornalismo, Milano, Vallardi, 1966.
  3. ^ Gaetano Napolitano, Vicende di una libertà. Giornalismo, stampa, editoria in Italia, Milano, A. Giuffrè, 1958, p. 15.
  4. ^ Elena Brambilla, L'istruzione pubblica dalla Repubblica Cisalpina al Regno Italico, in Quaderni storici, Ancona, 1973, pp. 491-526.
  5. ^ Francesco Fattorello, Il giornalismo italiano dalle origini agli anni 1848-49, Udine, Istituto delle edizioni accademiche, 1937, p. 375.
  6. ^ Carlo Capra, Il giornalismo nell'età rivoluzionaria e napoleonica, La stampa italiana dal Cinquecento all'Ottocento, [a cura di Valerio Castronovo, Giuseppe Ricuperati, Carlo Capra; introduzione di Nicola Tranfaglia], Roma ; Bari, Laterza, 1976, pp. 373-357.
  7. ^ Raffaele Fasanari, Gli albori del Risorgimento a Verona (1785-1801), Verona, Edizioni di Vita veronese, 1950, pp. 64-65.
  8. ^ "L'Amico degli uomini", I, 12 maggio 1797.
  9. ^ Raffaele Fasanari, Il giornale dei giacobini veronesi: "L'Amico degli uomini", in Atti dell'Accademia di agricoltura, scienze e lettere di Verona, VI, 12, p. 196.
  10. ^ "L'Amico degli uomini", LII, 10 novembre 1797.
  11. ^ Vittorio Cavazzocca Mazzanti, "L'Amico degli uomini: Primo giornale veronese, in Bollettino della Società letteraria di Verona, IX (1931), pp. 118-121.

Bibliografia modifica

  • Marino Berengo [a cura di], Giornali veneziani del '700, Milano, Feltrinelli, 1962.
  • Giuliano Gaeta, Storia del giornalismo, Milano, Vallardi, 1966.
  • Gaetano Napolitano, Vicende di una libertà. Giornalismo, stampa, editoria in Italia, Milano, A. Giuffrè, 1958.
  • Elena Brambilla, L'istruzione pubblica dalla Repubblica Cisalpina al Regno Italico, in Quaderni storici, Ancona, 1973.
  • Francesco Fattorello, Il giornalismo italiano dalle origini agli anni 1848-49, Udine, Istituto delle edizioni accademiche, 1937.
  • Carlo Capra, Il giornalismo nell'età rivoluzionaria e napoleonica, in La stampa italiana dal Cinquecento all'Ottocento, [a cura di Valerio Castronovo, Giuseppe Ricuperati, Carlo Capra; introduzione di Nicola Tranfaglia], Roma-Bari, Laterza, 1976.
  • Raffaele Fasanari, Gli albori del Risorgimento a Verona (1785-1801), Verona, Edizioni di Vita veronese, 1950.
  • "L'Amico degli uomini", I, Verona, 12 maggio 1797.
  • Raffaele Fasanari, Il giornale dei giacobini veronesi: "L'Amico degli uomini", in Atti dell'Accademia di agricoltura, scienze e lettere di Verona, VI, n. 12.
  • "L'Amico degli uomini", LII, Verona, 10 novembre 1797.
  • Vittorio Cavazzocca Mazzanti, L'Amico degli uomini: Primo giornale veronese, in Bollettino della Società letteraria di Verona, IX, 1931.