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don Antonio Locatelli

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Don Antonio Locatelli (1921 – 2017) è stato un sacerdote cattolico italiano.

Antonio Locatelli nasce ad Almenno San Salvatore in provincia di Bergamo il 14 novembre 1921 da Carlo Locatelli e Caterina Todeschini, originari della Valle Imagna con un passato di emigrazione in Svizzera. Fu ordinato sacerdote il 15 giugno 1946 e la sua prima destinazione fu Berbenno fino al 1951. Qui si distinse per la particolare cura e formazione dei giovani e degli emigranti. Nel 1951 entrò a far parte della Comunità missionaria del Paradiso e inviato in Polesine, dove visse la tragedia della grande alluvione del novembre 1951. Si distinse nell’opera di soccorso alla popolazione, insieme ad altri sacerdoti bergamaschi, tra cui il beato don Alessandro Dordi, attraverso la carità e la fatica apostolica per disegnare il volto di Cristo nel cuore delle anime.

Fu parroco di Monterotondo Scalo a Roma dal 1964 al 1966 e superiore della comunità Paradiso dal 1966 al 1971. In questo periodo prestò il suo ministero anche in alcune parrocchie della periferia milanese, dove era significativa in quegli anni l’immigrazione dal sud Italia, come Gratosoglio, Rozzano, Cologno Santa Maria e Sant’Adele di Corsico.

Nel 1971 fu inviato in missione a Yverdon (Svizzera) tra gli emigranti italiani e dal 1972 al 1976 a Seraing, Belgio. Rientrato in Italia fu destinato parroco a Gaverina fino al 1982, quando il vescovo Oggioni lo nominò Vicario Generale della diocesi di Bergamo. Rassegnate le dimissioni da Vicario nel 1988, trascorse un anno in missione a Lione, per poi rientrare come parroco nella piccola parrocchia di Olera, frazione di Alzano Lombardo, occupandosi tra l’altro dei restauri delle chiese presenti sul territorio parrocchiale e dei tesori d’arte in esse contenuti. Si prodigò per riprendere la causa di beatificazione di Fra Tommaso da Olera, un frate cappuccino, mistico della seconda metà del 1600, che verrà beatificato a settembre del 2013 nel Duomo di Bergamo. Da Olera, rassegnate le dimissioni per raggiunti limiti d’età, passò al Santuario della Madonna dei Campi a Stezzano, nell’appartamento abitato dal fratello don Tobia dedicandosi in modo particolare al sacramento della riconciliazione dei numerosi pellegrini e frequentatori del santuario.

Don Antonio è entrato nella gloria del Padre Celeste il 26 gennaio 2017 e due testimonianze possono riassumere la sua figura umana e di sacerdote: Don Antonio voleva essere il pastore che sta con la sua gente. Egli era per tutti sempre “Don Antonio”. Titoli di studio od onorifici avrebbero potuto indurre i superiori ad assegnargli ruoli non facilitanti queste sue preferenze. (Don Gianangelo Morelli ex parroco di Stezzano). Monsignor Marangon della diocesi di Chioggia dopo un incontro con lui nel duemila: Libero nel cuore, lucido nella memoria, lepido nelle battute, sapido nell’esperienza.