Utente:Sassina.Lelli99/Regole per la sintassi

Sintassi della lingua italiana modifica

La sintassi, dal greco “sintaxis”, è una parte della grammatica che studia come le parole sono ordinate tra loro e collocate nel discorso, formando così proposizioni e periodi[1].
La sintassi studia due diversi tipi di frase[2]:

  • la semplice, detta anche proposizione, è una frase composta da un verbo e dagli elementi che sono direttamente legati ad esso, chiamati anche attanti o argomenti;
  • la complessa, chiamata anche periodo, è una frase composta da più proposizioni, collegate insieme su uno stesso livello (coordinamento) o su livelli differenti (subordinazione).

La proposizione modifica

Una proposizione è costituita da sintagmi o unità sintattiche, ovvero:
«… segmenti di frasi dotate di significato, costituite da una parola o da un piccolo gruppo di parole unite tra loro da un legame logico[3]».
I sintagmi possono essere di diversi tipi e tre sono i fondamentali:

  • il sintagma verbale (SV), ovvero il segmento incentrato su un solo verbo, su una voce verbale, o su verbo essere + aggettivo o nome,
    • ad esempio in ”Marco legge” il sintagma verbale è “legge”;
  • il sintagma nominale (SN), cioè l’elemento incentrato sul nome,
    • un esempio è “una bambina allegra” nella frase ”Una bambina allegra gioca in cortile”;
  • il sintagma preposizionale (SP), composto da tutto ciò che sta dopo una preposizione e può essere collegato sia al SV che al SN,
    • ”Il topo scappa dal gatto”, dove “dal gatto” è un SP.


È anche importante specificare alcuni importanti elementi della proposizione, che sono:

  • il soggetto, ovvero ciò di cui si parla e, per la lingua italiana, può essere anche sottinteso o mancante;
  • il predicato verbale, ovvero l’elemento che «…fornisce informazioni sul soggetto, su ciò che esso fa, che esso subisce o spiega in quale situazione si trova[4]». Può essere una qualsiasi voce verbale, transitiva o intransitiva, attiva, passiva o riflessiva di senso compiuto.


Inoltre, ci sono altri componenti accessori che completano il significato della frase. Questi possono essere:

  • gli attributi[5], ovvero aggettivi che accompagnano il nome e che gli attribuiscono una caratteristica;
  • le apposizioni[6], sostantivi che specificano una qualità, condizione, carica o caratteristica di un altro sostantivo;
  • i complementi[7], elementi che completano il senso di un sostantivo o di un verbo. Ce ne sono di diversi tipi, ovvero diretti, non introdotti da preposizioni, e indiretti, ovvero introdotti da preposizioni proprie o improprie, locuzioni prepositive o locuzioni avverbiali.

Il periodo modifica

Il periodo è composto da tante proposizioni quanti sono i predicati, con rapporti che possono essere tra di loro di coordinazione, ovvero aventi la stessa importanza, o di subordinazione, per cui una proposizione viene messa in un rapporto di dipendenza rispetto alle altre in maniera esplicita o implicita. Quest’ultime possono essere di diverso tipo, come soggettive, oggettive, dichiarative, interrogative e molte altre ancora. Le proposizioni possono, dunque, essere indipendenti rispetto ad altre in uno stesso periodo, o dipendenti[8].

La sintassi studiata da D’Achille modifica

Nell’opera di D’Achille ”L’Italiano contemporaneo”, la sintassi viene definita come ciò che
«…studia la frase e le diverse unità più piccole da cui questa è costituita…[9]».
La sintassi è costituita da frasi, espressioni linguistiche di senso compiuto che, nello scritto, sono delineate tra due punti fermi, punti e virgola o, raramente, due punti. Ciascuna frase ha un nucleo costituito dal verbo e dagli elementi che lo compongono, che possono essere:

  • nessuno, per i verbi zerovalenti che non richiedono neanche l'espressione del soggetto, come ad esempio i verbi atmosferici;
  • uno, cioè il soggetto, per i verbi monovalenti;
  • due, per quelli bivalenti;
  • tre (trivalenti);
  • quattro (tetravalenti).

Inoltre, una frase può essere composta da espansioni al di fuori del nucleo, che la rendono frase complessa.
Numerosi sono, inoltre, i suoi studi sul rapporto tra proposizioni nei periodi di coordinazione, chiamate anche paratassi, e di subordinazione, o ipotassi, tipica dei testi scritti[10].

Ordinamento delle parole nelle frasi modifica

Nel suo libro, D’Achille fa riferimento agli studi sull’ordine in una frase del soggetto e del verbo: in una frase tipica, l’ordinamento sarebbe soggetto + verbo, ma non sempre quest’ordine viene rispettato e si possono trovare frasi con ordine verbo + soggetto. Seguendo la prima tipologia di ordinamento, il linguista divide la frase in tema, ovvero il punto di partenza del discorso (il dato noto), e rema, cioè le informazioni aggiunte tramite il predicato. Tipiche delle lingue romanze sono anche le frasi costituite da soggetto + verbo + complemento oggetto, tanto da chiamare “frasi marcate”[11] le frasi che hanno una sequenza diverso rispetto a quella indicata sopra. Si parla, infatti, di:

  • dislocazione a sinistra, se, volendo mettere in rilievo un complemento, questo si pone prima del verbo,
    • ad esempio, ”Su questo argomento abbiamo già discusso”;
  • dislocazione a destra, nei casi in cui si divida dalla frase principale un complemento, anticipandolo, però, con un clitico. Queste sono tipiche del parlato e nelle frasi interrogative,
    • un esempio, ”Ne abbiamo già discusso, di questo”.

Queste dislocazioni, chiamate anche “frasi segmentate”, permettono di mettere il focus sul tema o sul rema della frase, a seconda delle necessità dello scrittore.
Esistono frasi chiamate “scisse”, che isolano o mettono in rilievo come rema un elemento principale della frase, come il soggetto. Usano spesso il ”che”, come ”È Luigi che studia il russo”.
Le frasi pseudo-scisse sono costituite da un sintagma nominale o pronominale, una frase relativa e il verbo essere copulativo con un altro sintagma nominale o pronominale: ”Chi mi manca è lui”.
Particolari sono anche le frasi presentative, costituite dal verbo essere preceduto dal ci “attualizzante”, come ”C’è un gatto che miagola”[12].
Come è possibile notare, la sintassi italiana è molto articolata e varia. Wikipedia, però, si attiene ad uno stile sintattico molto più semplice e lineare.

Note modifica

  1. ^ Gagliati, Tutto chiaro: Sintassi, p. 10
  2. ^ Tipi di sintassi - Treccani, su treccani.it.
  3. ^ Gagliati, Tutto chiaro: Sintassi, p. 16
  4. ^ Gagliati, Tutto chiaro: Sintassi, p. 31
  5. ^ Attributi, su treccani.it.
  6. ^ Apposizioni, su treccani.it.
  7. ^ Complementi, su treccani.it.
  8. ^ Gagliati, Tutto chiaro: Sintassi, p. 153
  9. ^ D’Achille, L’Italiano contemporaneo, p. 169
  10. ^ D’Achille, L’Italiano contemporaneo, p. 185
  11. ^ D’Achille, L’italiano contemporaneo, p. 175
  12. ^ D’Achille, L’Italiano contemporaneo, p. 180

Bibliografia modifica

  • M.C. Gagliati et al., Tutto chiaro: Sintassi, Milano, La Spiga, 2010.
  • P. D’Achille et al., L’italiano contemporaneo, Il Mulino, 2019.