Cippi modifica

File:Cippo Funerario n.157 Museo Civico Archeologico di Bologna.JPG

Il termine "cippo" indica un manufatto inserito nel terreno come specifico segno convenzionale utilizzato per due funzioni: quella della limitatio e quella funeraria.

La limitatio é la pratica di apporre nel terreno una serie di allineamenti detti limites con lo scopo di stabilire i confini territoriali che erano sacri e inviolabili, così come esigevano le disposizioni date dal dio Tinia e trasmesse agli antichi uomini etruschi dalla ninfa Vegoia divenendo così la prova concreta dell'importanza sacra e successivamente giuridica dei limites.

Un tipico esempio di cippo di confine proviene da Bettona, è alto cm. 90, presenta lavorazioni sulla parte superiore,mentre quella grezza è interrata con la faccia superiore anteriore sovrastata dall'iscrizione "Tular Larna" ovvero "Confine di Larna".

I cippi chiusini del VI sec. sono tra i più interessanti in quanto realizzati con bassorilievi recanti scene svariate: dai preparativi nuziali alle cerimonie e danze funerarie, dalle scene di vita pubblica a quelle militari e quotidiane.

File:Cippo cilindrico da Chiusi con scena di banchetto, V sec. ac. 05.JPG

In particolare, il cippo di Chiusi, 490-480 a.C. oggi al Museo Barracco, realizzato in pietra, reca scene di combattimento, partenze di cavalieri e la vestizione di un oplita su ispirazione dei modelli greci mentre un altro segnacolo, databile 500-490 a.C. di provenienza ignota, presenta sia il corteo funebre sia scene di vita quotidiana.

I cippi oltre al significato artistico rappresentano dei veri e propri documenti, importanti sia per la lunghezza del testo sia per il valore del contenuto, come quello proveniente dal territorio perugino oggi al Museo archeologico di Perugia, databile III-II sec. a.C., che reca inciso su due lati quarantasei righe e centotrenta parole. Per quanto riguarda il contenuto, sembrerebbe rappresentato un contratto stipulato tra due famiglie sulla definizione dei confini dei rispettivi possedimenti terrieri.

Vi sono anche cippi di tipo funerario, posti sui sepolcri che indicavano il simbolico collegamento tra l'Oltretomba, dove é andata l'anima del defunto, ed il Cielo, dove l'anima doveva andare per raggiungere l'immortalità. Sono costituiti da diversi materiali, varie forme geometriche e con decorazioni semplici come quelli del tipo "a cipolla" di Chiusi, Marzabotto e Bologna.

Per quanto riguarda le zone di diffusione anche nella già florida città di Pisa, in età arcaica e tardo arcaica del VI e V sec. a.C., era presente una notevole produzione di segnacoli per le sepolture come cippi in marmo dalle forme di colonnina e clava, oppure emisferici e decorati da protomi zoomorfi.

Tale pregiata produzione vedrà il suo decadimento artistico all'inizio del V sec. con sterili e banali ripetizioni artistiche.


Bibliografia modifica

  • Cristofani, Mauro - Dizionario illustrato della civiltà etrusca - Giunti
  • Bianchi Bandinelli, R; Giuliano, A - Etruschi e Italici prima del dominio di Roma - Rizzoli Editore, Milano 1973
  • Torelli, M - L'arte degli Etruschi - Editori Laterza, Bari 2008 - ISBN 9788842055198
  • Prayon, F - Gli etruschi- Il Mulino, Marzo 2009 - ISBN 9788815068873

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