La Storia di Tuturano (BR)

Vicina a Brindisi vi era una vasta conca paludosa con canneti, boschi cedui e macchia mediterranea. Quasi al centro di questa conca era il territorio di Tuturano, paese che sta a 45 metri sul livello del mare e lontano da esso appena 9 Km. Intorno vi sono oltre a Brindisi, San Pietro Vernotico, Torchiarolo, Cellino San Marco, Sandonaci, San Pancrazio Salentino e Mesagne. La sua distanza da Brindisi è di Km 14, da Lecce Km 30, da Taranto Km 45.

Tuturano in realtà non è un comune della provincia, ma bensì una frazione del capoluogo, e da esso dista circa 10 km in direzione sud. Documenti storici del 1097 e del 1107 che ancora si conservano negli archivi della Biblioteca pubblica Arcivescovile «Annibale De Leo», raccontano che Tutorius, oggi Tuturano, ebbe origine con la donazione del casale effettuata dal conte Goffredo Conte di Conversano e dalla moglie Sichelgaita all'Abbadessa, alle monache Benedettine. Abitato dagli albanesi sino al 1480, anno in cui l'abbandonarono per spostarsi in Abruzzo al fine di proteggersi dall'invasione dei Turchi, che proprio in quei giorni avevano preso la città di Otranto. Gli albanesi vi fecero ritorno dopo circa un anno.

Il monumento più antico è rappresentato dalla Torre di Sant'Anastasio, risalente al XVI secolo, è detta così in quanto in alto, dal lato che guarda la piazza, ha l'immagine del Santo scolpita in rilievo su pietra con una scritta in greco, opera di un artigiano locale dello stesso secolo. La torre rappresentava il simbolo del potere delle suore benedettine sul feudo di Valeriano. Sulla stessa piazzetta, prospicente la torre, si può ammirare la torre dell'orologio.

Nel 1107 al monastero viene donato anche il bosco di Santa Teresa, posto subito fuori la località in direzione Mesagne. Questo bosco oggi è di molto ridotto rispetto al passato, quando era molto ricco di Quercia da sughero e di un interessante sottobosco a macchia mediterranea. Anche il piccolo boschetto Colemi, in direzione San Pietro V.co/Cellino, è ormai molto limitato nella sua estensione, quest'ultimo è meta di passegiate e giornate trascorse nel verde dello stesso attrezzato di giochi. Nel periodo primaverile sono tante le persone che si organizzano in gite fuoriporta, specie a Pasqua che segna il maggior numero di presenze.

Vi è poi l'antica chiesa latina di Maria Santissima del Giardino, riedificata nel 1598, recuperando alcune parti della preesistente chiesa, come l'antico frammento d'affresco rinvenuto all'interno. Molto più recente è la nuova chiesa Matrice, dedicata all'Addolorata, costruita, tra il 1949 e il 1953.

Quasi nessuno sa che Tuturano ha uno stemma proprio. Dietro all'altare posto di fronte all'attuale ingresso vi sono degli affreschi raffiguranti la scena del miracolo, al centro di essi vi è raffigurato un'albero (forse un pino) con un tronco tagliato e su cui è poggiata una civetta. Quello è lo stemma di Tuturano. Il significato è il seguente: l'albero con un tronco tagliato rappresenterebbe la stirpe da cui deriva il popolo tuturanese, ovvero quel nucleo di famiglie albanesi che scapparono dalla loro patria per rifugiarsi qui da noi a causa delle invasioni turche. La civetta è il simbolo di Atene che per queste famiglie rappresentava la madre patria.

Territorio e infrastrutture

Tuturano si trova al centro di una fertile pianura quale è appunto il Tavoliere di Lecce. Questa sua posizione agevolata la pone al centro della zona tra Brindisi da cui dista appena 10 chilometri e da Lecce da cui dista tramite la superstrada 613 circa 27 chilometri. Dalla città si possono raggiungere anche la altre vicine province e città in breve termine. Da qui partono importanti arterie stradali quali la Strada Provinciale 82 che arriva fino a Taranto. La cittadina è dotata anche di una piccola stazione ferroviaria. Quest’ultima è stata oggetto di alcune modifiche della rete ferrata in modo da rendere facile lo sdoppiamento dei binari nelle direzioni Lecce – Bari – Brindisi. Questa piccola stazione sarà, in un futuro ormai prossimo, adibita a un importante scalo merci.

Morfologia Territoriale

Come tutto il Sud Italia, Tuturano presenta un territorio pianeggiante. Ma se ben si nota in tutte le direzioni nord-sud-est-ovest intorno al Borgo, il territorio assume una morfologia ondulata dove crescono importanti colture di carciofi. Questa strana forma del territorio continua anche verso San Donaci e Brindisi dove ciò è molto visibile, è per via delle strade, è per via del territorio vero e proprio che si mostra. Intorno a questo paesaggio mozzafiato chiamato Piana Brindisina, vi sorgono importanti aziende agricole e le contrade più sperdute. In direzione San Donaci lungo l’asse che porta a San Donaci si può raggiungere sulla via per San Donaci la Masseria Uggio, sede di un’antichissima chiesa. Quest’ultima è resa famosa da una leggenda secondo la quale la stessa sarebbe oggetto di apparizioni della Beata Vergine. Il 23 di ogni mese infatti appare uno strano gioco di luce al centro, dove vi è posto l’altare. Ciò comunque sarebbe dovuto alla particolare conformazione del vetro che riflette la luce solare e che produce l’effetto,tra l’altro molto attraente e accattivante. Uggio si trova a 7 km dal centro del Borgo ed tutt’ora un santuario Mariano.

Il Paese

Tuturano è un borgo medioevale che tra suggestive contrade, antiche torri di castelli e masserie ancora abitate (in un numero ristretto), svariate piazzette, boschi e aree naturali conta 4.500 abitanti. E’ una frazione di Brindisi, capoluogo di Provincia, e benchè la sua densità in numero di abitanti sia elevata, continua a essere sotto le dipendenze di Brindisi. L’area comprende anche il suggestivo abitato di Torre Rossa, importante se non per la Chiesa Cristiano Evangelica, unica nel territorio circostante. Tuturano deriva dal greco Tutorius. Lo stemma del Borgo è una civetta appollaiata su un albero spoglio derivante da un dipinto esistente, e di pregevole interesse conservato nella chiesetta della Madonna del Giardino, un gioiello architettonico, che tuttora con la collaborazione del sito e degli enti locali, è diventata ancora più importante. Infatti la stessa è stata al centro di importanti scoperte archeologiche durante i recenti, e ancora in fase, lavori di restauro ottenuti dopo anni di abbandono. La chiesa fino ad ora abbandonata al suo destino, si avvia velocemente a diventare l’attrattiva culturale e storica principale della città. Nel cuore del piccolo centro storico, sorge a pochi metri dalla suddetta chiesa, la fontana monumentale, di epoca fascista, negli anni ’80 sostituita con una di epoca moderna. Questa piazzetta è riconoscibile da un edificio posto alle spalle di essa con tre finestre e al centro un balcone. Continuando su questa via si arriva nel luogo più suggestivo della città; Piazza Regina Margherita. La piazza conserva due edifici importanti e storici del Borgo: la Torre di Sant’Anastasio e la Torre Dell’Orologio.

Torre di Sant'Anastasio

Una graziosa piazza si apre nel cuore del centro storico. E’ Piazza Regina Margherita, sede di uno dei monumenti più importanti della cittadina. E’ la Torre Sant’Anastasio. Alta quasi 12 metri, la Torre tutta in pietra, è stata costruita per volere all’epoca, del Conte Goffredo di Conversano e della moglie, la Contessa Sighelgaita. La famiglia Goffredo deteneva il borgo di Tuturano, la torre in posizione strategica serviva per avvistare i nemici. La Torre prende il nome dall’effige di Sant’Anastasio posta sulla sommità, al centro in direzione della finestra, opera di artisti locali. Di fronte alla Torre Sant’Anastasio si erge la Torre Dell’Orologio.

Torre dell'Orologio

E’ un’antica Torre la quale in epoche passate era annessa ad una chiesetta in legno crollata negli anni ’30 e nel quale crollo furono rinvenute ossa umane di antiche sepolture. La Torre tutt’ora funziona e ogni mezz’ora emette un suono che riecheggia per tutta la cittadina donando al luogo una magia quasi irreale nelle sere e nelle mattine di questo Borgo.

Tuturano tra mari e boschi

A Tuturano vi sono anche due aree naturali protette di grande suggestione, istituite con la L.R. 19/97. Stiamo parlando di due aree naturalistiche che per la loro bellezza, il loro climax, le loro atmosfere sanno regalare al visitatore emozioni davvero intense. Qui il contatto con la natura si unisce in un’estasi di profumi e colori che vi faranno trascorrere ore piacevoli. Camminate nei lunghi sentieri, ascoltate la voce naturale della natura, godetevi la brezza marina nel bosco di Cerano nelle afose giornate d’estate e ammirate il panorama della bella costa, fatta di rocce argillose, scavate e trasformate dal mare.

Bosco Santa Teresa e dei Lucci: L’area naturale sorge a sud della città,poco distante dal campo sportivo, e comprende il bosco Colemi e quello di Santa Teresa. E’ un SIC (sito di interesse comune) unico nel suo genere. Qui ci sono alcuni esemplari unici di Quercia Vallonea tipica del nostro Territorio. La flora comunque non è quella di un tempo, infatti con il nuovo rimboschimento, con specie non propriamente ideali al bosco, come il pino, si è andati a rovinare quella che era l’originalità del bosco in cui prevaleva la Quercia Vallonea. La presenza di altre specie vegetali ne arricchisce comunque la biodiversità. Celebre nel Bosco Colemi la grotta Azzurra una zona centrale del bosco dove gli alberi talmente vicini si intrecciano al di sopra della teste dei visitatori immergendoli nella natura totale. Non è difficile qui scovare delle tane di volpi e dei tanti animali che animano queste zone. Un’escursione di un’ora nel bosco è più che sufficiente a vedere quasi tutte le specie vegetali esistenti.

Bosco di Cerano: sorge a 6 km dalla città vicinissimo al mare e alla suggestiva spiaggia che colpisce per le sue pareti di argilla. Qui sono presenti esemplari di Eucaliptus importati dall’Australia, che da un lato hanno arricchito il paesaggio, ma dall’altro lo hanno definitivamente rovinato per la sua biodiversità arborea esistente. Un tempo anche qui vi era una macchia coperta esclusivamente da Quercia Vallonea. L’area è molto vasta ed consigliabile visitarla nei dintorni della costa. Per la sua conformazione è scelta anche dai militari per le loro esercitazioni a terra. L’ampia veduta sul Mare Adriatico dalla sua estremità est chiude la visita dell’area. Nelle giornate limpide all’alba e prima del tramonto si può notare una linea sullo sfondo del mare: sono le montagne del Parco Naturale del Karaburun in Albania, non lontano da Valona.

Come Arrivarci

Tuturano è ben collegata con la vicinissima Brindisi, con la linea urbana numero 7, ogni 40 minuti. Per raggiungerla dalla stazione centrale del capoluogo prendere il bus urbano numero 7 in Via Bastioni (fronte stazione) e scendere vicino la Chiesa Maria SS Addolarata, capolinea linea STP. Per informazioni www.stpbrindisi.it.

Da Lecce in auto provenendo dalla superstrada seguire i cartelli Uscita Tuturano, il nostro borgo è ha pochi chilometri.

Dall’Aeroporto prendere la linea dei bus urbani numero A e scendere alla fermata di Via Bastioni (fronte stazione), da qui prendere la linea urbana numero 7 e arrivati a Tuturano scendere al capolinea vicino la chiesa SS Addolorata.

In macchina per chi arriva da Bari, uscita per San Pietro Vernotico-Tuturano. Da Lecce, uscita Tuturano-Cerano.

Altre informazioni sono reperibili su:www.tuturano.com