Utente:Zanekost/Sandbox/Scuole arti e mestieri

Le Scuole di arti e mestieri di Venezia sono indissolubilmente legate a quelle delle corporazioni veneziane simili a quekke presenti dal medioevo in diverse città italiane. La denominazione di Scuole, con cui nella città venivano indicate le associazioni, le accomuna alle molto numerose confraternite devozionali della città. Sebbene anche le scuole di arti e mestieri avessero una intitolazione devozionale e seguissero una serie di riti e ricorrenze religiose il loro carattere era fondamentalmente corporativo.

Origini

modifica

Gia probabilmente attorno al Mille si costituirono delle associazioni di mestiere. Tuttavia con certezza assoluta la loro esistenza è legata alla Lex Annonaria del doge Sebastiano Ziani del novembre 1173: Lo scopo della legge era quello di regolare il commercio dei generi alimentari e a questo scopo venne anche istituita la magistratura dei Giustizieri (definiti poi Giustizieri vecchi per distinguerli dal nuovo ufficio istituito nel 1261) per controllarne l'effettiva applicazione[1].

Ai Giustizieri vecchi si affiancarono le competenze di altre magistrature i Provveditori alla giustizia vecchia nel 1561, i Cinque savi alla mercanzia nel 1572 e i Regolatori sopra dazi nel 1627[2].

Tansa e Tajon[3]

Organizzazione

modifica

Varietà di scuole

modifica

Arsenale e zecca

modifica

legati allo Stato

Alimentazione

modifica

frutaroli, luganegheri, salumeri osti e cuochi + garbeladori e misuradori

Salute e igiene personale (come collegare ai parfumeri e saoneri?)

modifica

Barboieri, Medici vv, speziali

Abbigliamento e tessile

modifica

laneri tentori smiteri giuponieri e

Commercio

modifica

merciai etc

Edilizia

modifica

marangoni e tagiapiera

Metalli

modifica

fabbri

Preziosi

modifica

oresi

Musica decorazione e arte

modifica

depintori {>vari colonnelli} -> collegio pittori e poi scultori

musici

Supialume, margaritieri e vereri fioleri (?spechieri)

Portuali [unire a barcaroli? oppure considerare anche i Ligadori tedeschi in un capitolo "movimento merci"]

modifica

per movimentare le merci portate dai barcaroli esisteva una seri di scuole di Bastasi (facchini)

Barcaroli e navigazione interna

modifica

Molto frazionata risulta essere stata la situazione dei barcaroli suddivisi in numerosiTraghetti ed in alcune scuole delle varie specialità dei burchieri, suddivisioni dovute alla soggezione a magistrature diverse.

Infatti l'arte dei burchieri casarotti (che trasportavano il frumento a pistori, forneri, monasteri e mercanti)[4] era controllata anche dai Provveditori alle Biave e l'arte dei burchieri da rovinassi e cavacanali (che si occupavano di smaltire i calcinacci o le macerie da demolizioni e i fanghi di scavo dei canali)[5] era controllata anche dai Magistrati alle Acque[6]. Esisteva anche un'arte dei burchieri, senza alcuna indicazione specialistica, organizzata nella Scuola di San Nicolò presso la demolita chiesa di San Salvatore all'Ospedale degli incurabili[7], si ha anche la notizia dell'autorizzazione nel 1495 alla creazione di un'altra scuola dell'arte dei burchieri da paglia presso la chiesa dell'isola della Grazia[8]. Antichissima (già esistente nel 1251) era la Scuola di sant'Andrea dei Sabbioneri che trasportavano su burchi sabbia e ghiaia destinate all'edilizia ed alla zavorra delle navi[9]. A queste va aggiunta la Scuola di san Giovanni Battista dei barcaroli di San Silvestro, unici autorizzati a trasportare merci destinate all'esportazione dalla Riva del Ferro di Rialto alla dogana[10].

Anche i numerosi traghetti che facevano spola tra le rive del Canal Grande e tra Venezia e le isole e la terraferma erano soggetti alle stesse regole delle scuole.[11] Pare che solo la Scuola dei barcaroli del traghetto della Beata Vergine Annunciata e di san Rocco presso la parrocchiale di San Tomà, dove possedeva anche un altare, usasse il titolo di Scuola[12], tutti gli altri si definivano solo Traghetti ma loro organizzazione era molto antica: il Traghetto di san Giovanni Battista alla Ca' d'Oro fu istituito nel 1342[13] e il Traghetto dei santi Geremia e Bartolomeo esisteva già nel 1394[14].

Fino a metà Ottocento esisteva il solo Ponte di Rialto per attraversare il Canal Grande e non esisteva ancora il Ponte della Libertà che collega la Venezia insulare alla terraferma, i traghetti erano quindi un servizio pubblico fondamentale per i movimenti delle persone e delle merci. Oltre alla decina di traghetti sulle sponde del Canal Grande, la cui funzione è abbastanza simile ai pochi ancora esistenti, che con i loro molteplici punti di approdo coprivano l'intero corso del canale, esistevano, con partenze non solo dai margini esterni ma dall'interno della città, altrettanti traghetti che la collegavano alle altre isole come la Giudecca e Murano o alla terraferma verso Mestre e Fusina.

Ogni Traghetto faceva riferimento alla chiesa più vicina allo stazio principale, dove celebravano le feste principali ed i funerali, e poneva sui propri pontili, o nei pressi, un capitello con l'immagine della Madonna che curavano avesse perennemente un lume acceso[15]. L'immagine della Vergine doveva avere un certa dignità se consideriamo per esempio che nel 1764 il Traghetto di San Beneto lo fece rinnovare e dipingere da Alessandro Longhi[16]. I soci tenevano una cassa per mantenere i propri ammalati e anche le loro mogli, solo nei casi di malattie più lunghe si poteva affittare la barca ad un lavorante temporaneo. Mentre solitamente veniva garantita la gratuita per i religiosi degli ordini mendicanti il Traghetto di san Gregorio e santa Maria Zobenigo trovo modo di accordarsi per una specie abbonamento annuo che coprisse tutti i passaggi dei religiosi prima con i Canonici della Carità nel 1693 e poi con i Domenicani dei Gesuati nel 1769 e infine con l'Ospedale degli incurabili nel 1782[17]. Nel 1679 il Traghetto del Ghetto Novo a san Marcuola strinse un accurato accordo con la comunità ebraica, con precise tariffe, numero di barche e tipo di servizio, per accompagnare e attendere alle sepolture al Cimitero Ebraico del Lido [18] lo stesso fece nel 1701 il Traghetto del Ghetto Vecchio con i "Gastaldi della Nation Ponentina"[19].

I Provveditori de Comun stabilivano i confini affidati allo stazio e che nessun radiato potesse essere assunto da altri traghetti[20], controllavano che l'assitenza ai malati fosse versata e valuta il numero di barche e barcaroli ammissibili per la remuneratività del traghetto, controllo sulle elezioni

Il Collegio dei Savi ricordano ai gastaldi di tutti i traghetti che non si devono far aspettare i passeggeri finché la barca non sia piena pena 25 lire di multa e la sospensione si due anni 1483i[21] [servizio pubblico]

Scuola della Santa Croce Piloti da e per l'istria Vio 49-50

Crisi, riorganizzazione e serramenti

modifica
  1. ^ Costantini 1987, p. 20.
  2. ^ Marangoni 1974, p. 22.
  3. ^ Costantini 1987, pp. 21-22.
  4. ^ L'Arte era organizzata nella Scuola di Santa Maria fondata nel 1518 presso la chiesa di San Gregorio Vio 2004 p. 892
  5. ^ L'Arte era organizzata nella Scuola di Sant'Andrea fondata nel 1528 presso la chiesa di sant'Andrea della Zirada. Vio 2004 p. 727
  6. ^ Giovanni Scarabello in Scuole grandi e piccole, p. 23 n. 1
  7. ^ Fondata nel 1513 Vio 2004 p. 931
  8. ^ Vio 2004 p. 944
  9. ^ Viene citata per la prima volta nel 1451 nell'atto di donazione di una reliquia, aveva sede presso la chiesa di San Giovanni in Bragora. Fu soppressa dal Senato nel 1773 ma la Giustizia Vecchia consente l'attività per alcuni sabbioneri a servizio delle navi dell'Arsenale. Vio 2004 pp. 108-109
  10. ^ Fondata nel 1451 presso la chiesa di San Silvestro, a seguito delle troppe lamentele per i furti nelle barche, fu soppressa dal senato nel 1768 con una specie di damnatio memoriae che prevedeva la distruzione della Mariegola giunta invece ai nostri tempi. Vio 2004 pp. 684-685
  11. ^ Vio 2004, p. 30
  12. ^ Vio 2004 pp. 619-620
  13. ^ Vio 2004 pp. 552-554
  14. ^ Come attestato dal contratto di affitto di una casa con la parrocchia di San Geremia. Vio 2004 pp. 458-460
  15. ^ Vio 2004, p. 30-31
  16. ^ Vio 2004 p. 355
  17. ^ Vio 2004 p. 891
  18. ^ Vio 2004 p. 491
  19. ^ Vio 2004 p. 474
  20. ^ un esempio per tutti la radiazione di tale Giacomo Pellegrini il cui allontanamento dal traghetto della carità e da tutti i traghetti della dominante vien stampato ed affisso in tutti i traghetti oltre a sna marco e rialto Vio 2004 p. 861
  21. ^ Vio 2004 p. 889

Bibliografia

modifica
  • Giovanni Marangoni, Le *associazioni di mestiere nella Repubblica veneta : vittuaria, farmacia, medicina, Venezia, Filippi, 1974.
  • Guido Perocco e Antonio Salvadori, Civiltà di Venezia, Venezia, Stamperia di Venezia, 1976.
  • Frederic C. Lane, Storia di Venezia, Torino, Einaudi, 1978.
  • Silvia Gramigna e Annalisa Perissa, Scuole grandi e piccole a Venezia tra arte e storia, Venezia, 2008.
  • Silvia Gramigna, Annalisa Perissa e Gianni Scarabello, Scuole di Arti Mestieri e Devozione a Venezia, Venezia, Arsenale, 1981.
  • Terisio Pignatti (a cura di), Le Scuole di Venezia, Milano, Electa, 1981.
  • Maria Francesca Tiepolo (a cura di), Mestieri e arti a Venezia, 1173-1806, Helvetia, 1986.
  • Massimo Costantini, L'albero delle libertà economiche : Il processo di scioglimento delle corporazioni veneziane, Venezia, Arsenale, 1987.
  • Gastone Vio, Le Scuole Piccole nella Venezia dei Dogi - Note d'archivio per la storia delle confraternite veneziane, Costabissara, Angelo Colla Editore, 2004.