Villa Guidini è una villa veneta di Zero Branco. Si trova in località Conche (a nord-est del centro), al civico 52 di via Guidini. È la più significativa costruzione del genere del Comune.

Villa Guidini
Vista del fronte settentrionale
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneVeneto
LocalitàZero Branco
Indirizzovia Guidini, 52
Coordinate45°36′29.5″N 12°10′55.5″E / 45.608194°N 12.182083°E45.608194; 12.182083
Informazioni generali
Condizioniin uso
CostruzioneXVIII secolo
Stileimpostazione planimetrica su schema di Palladio
Realizzazione
Proprietariocomune di Zero Branco
Committentefamiglia Dente

Storia modifica

La costruzione fu iniziata nel 1699 dai Dente, famiglia veneziana impiegata nel commercio di granaglie, una delle quindici casate discendenti da altrettanti cittadini che si erano distinti nella repressione della congiura del Tiepolo e cooptate al patriziato nel 1310; il 26 agosto 1712 fu consacrato l'oratorio.

Nel 1915 di fronte a quest'ultimo fu edificata una piccola fornace, in seguito demolita. Negli anni cinquanta la barchessa occidentale, destinata in origine a ospitare i magazzini e le cantine, fu ampliata (l'altra venne abbattuta in epoca imprecisata) per ospitare un laboratorio per l'essiccazione e la lavorazione del tabacco.

Verso la metà del Ottocento fu acquistata dall'ingegnere e patrizio svizzero Giovan Battista Guidini detto Titta (1812-1885), zio dell'architetto ticinese Augusto Guidini. Alla sua dipartita l'immobile passò al figlio Carlo Pietro Guidini, commerciante e mecenate (1837-1897). Alla morte di quest'ultimo, in forza di un testamento olografo, il beneficiario del patrimonio risultò essere l'unico figlio maschio ovvero l'ingegnere Giovanni Battista Guidini detto Gio’ Batta (1865-1931). A sua volta egli lasciò la villa in eredità all'Associazione Combattenti e Reduci di Venezia. Fu poi ceduta al Comune di Zero Branco e oggi ospita un centro socio-culturale.

Edificio modifica

 
Vista da est con la cappella in primo piano

La facciata è rivolta al parco, peraltro molto meno vasto di quanto lo era in passato. Si suddivide in riquadri e campiture; il corpo centrale presenta un terrazzino al secondo piano e termina un frontone incorniciato ai lati da anse incurvate tardo-barocche. L'interno presenta gli stucchi di Giovanni Bittante rappresentanti frutta, fiori e volatili.

All'estremità orientale si trova la cappellina di Sant'Ignazio, i cui interni sono ornati da stucchi, sempre del Bittante; l'altare marmoreo è sovrastato da una pala raffigurante la Madonna del Carmine con Gesù Bambino e i santi Antonio da Padova e Ignazio di Loyola.

Di fronte al corpo centrale della villa vi è un laghetto. A completamento del complesso un prato e un vasto parco con alberi di alto fusto ed essenze rare. In un angolo si trova la ghiacciaia, una costruzione in mattoni sormontata da una cupola e ricoperta di terra: riempita di ghiaccio e neve fungeva da frigorifero[1].

Note modifica

  1. ^ Itinerari, su comunezerobranco.it. URL consultato il 21 giugno 2021.

Bibliografia modifica

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