Vincenzo Fadiga
Vincenzo Fadiga (XVIII secolo – XIX secolo) è stato uno scultore italiano.
Biografia
modificaFiglio di Domenico, del quale ereditò la bottega, seguì le orme paterne ma è meno noto rispetto al padre. Si ipotizza sia il di lui figlio poiché è anche noto come "Vincenzo Fadiga di Domenico" in un documento che lo segnala come uno dei testimoni chiamati per la ricognizione della salma di Jacopo Sansovino, in data 2 giugno 1807.[1] Si sa che verso il 1821 lavorò nella Basilica di San Marco e regalò al seminario patriarcale di Venezia l'opera Incoronazione della Vergine e angeli suonatori di Bartolomeo Bono, prima sita nella chiesa di Santa Maria della Carità, a livello del portale.[2] Lavorò nel Palazzo Ducale di Venezia prima sotto la direzione di Giuseppe Borsato,[3] poi sotto gl'ingegneri Sanfermo e Pigazzi, spesso in collaborazione con Padovan e Cerin.[4] La sua opera più cospicua è stata la ristrutturazione della Porta della Carta.[5] Nel 1842 lavora alla ristrutturazione di alcuni capitelli delle logge al pianterreno.[6]
Note
modificaBibliografia
modifica- Emmanuele Antonio Cicogna, Delle inscrizioni veneziane, IV, Venezia, 1834.
- G. A. Moschini, La chiesa e il seminario di S. Maria della Salute, Venezia, 1842.
- Francesco Zanotto, Il Palazzo Ducale di Venezia, Venezia, Antonelli, 1842.