Virginie e Paul

racconto della raccolta ''Racconti crudeli'' di Auguste Villiers de L'Isle-Adam

Virginie e Paul (Virginie et Paul) è un racconto appartenente alla raccolta dei Racconti crudeli di Auguste de Villiers de L'Isle-Adam. il testo fu pubblicato per la prima volta su «La Semaine parisienne» nel marzo del 1874.[1]

Virginie e Paul
Titolo originaleVirginie et Paul
AutoreAuguste de Villiers de L'Isle-Adam
1ª ed. originale1874
1ª ed. italiana1927
Genereracconto
Sottogeneresatirico
Lingua originalefrancese
AmbientazioneIl giardino di un collegio femminile
ProtagonistiVirginie
CoprotagonistiPaul

Trama modifica

L'autore si è acquattato in una strada silenziosa, per godere di una splendida sera d'aprile. Tutto rimanda alla poesia, dal canto dei grilli, al gentile frusciare delle fronde. Ad un tratto egli sente un richiamo: è una giovinetta in un giardino, che chiama il suo innamorato, il coetaneo e cugino Paul. I ragazzi hanno quindici anni e si abbandonano a un colloquio che viene riportato per intero. L'autore è incantato alla vista della ragazza, vestita di bianco, con una fascia azzurra in vita, una croce al collo e un viso incorniciato di capelli biondissimi e illuminato da occhi celesti. Lei è nel giardino del collegio, il ragazzo appena fuori da un cancelletto.

Il colloquio inizia con parole dolci, Paul, il ragazzo offre un mazzolino di fiori alla cugina, ma subito precisa di averli colti nel giardino di suo padre, perché lì non costano nulla. Ben presto, ad ogni frase, l'uno o l'altra cadono sull'argomento del denaro: di come essi vivranno da sposati (ora sono promessi dalle famiglie), dove troveranno i loro soldi e le fonti di risparmio e così via. Alla domanda se Virginie si trova bene in collegio, lei risponde che ora ci sono allieve ricche e aristocratiche e la direttrice ha più denaro, per il bene di tutte loro. E tra sei giorni c'è il compleanno di una zia, che dovrà essere trattata gentilmente, in grazia dei futuri lasciti ereditari, per quanto attualmente non regali altro che dolci stantii.

Il colloquio continuerebbe su questo tragitto, ma una finestra si apre e Virginie comprende di doversi ritirare. Anche Paul deve correre a casa, per paura che il padre, adirato per la sua assenza, gli neghi i soldi di cui ha perennemente bisogno. Un bacio sigla il distacco dei ragazzi e l'autore, nel vedere tale commiato, benedice la sincerità degli amori tra quindicenni.

L'ironia dell'autore modifica

«Mentre ascoltavo, incantato, il rumore celeste di un bacio, i due angeli sono svaniti; l’eco ritardata delle rovine ripeteva sommessa: «Soldi! Un po’ di soldi!». O giovinezza, primavera della vita! Siate benedetti, ragazzi, nella vostra estasi! Voi, che avete l’anima semplice come un fiore, voi che con le vostre parole, evocando ricordi pressappoco simili a quelli di questo primo appuntamento, fate versare dolci lacrime a un passante![2]»

Nel racconto, l'autore crea un contrasto netto tra quanto vede e quanto avviene che ascolti. Le immagini sono avvolte di celeste, inteso come colore e come proveniente, effuso dal cielo. Le parole invece ruotano attorno al termine argent, nel duplice significato di argento (colore e suono) e denaro. Il secondo finisce con il prevalere, suggerendo all'ascoltatore l'idea dell'eco che tale significato riprende. Ma poiché le due giovani anime ancora non sono corrotte dall'ipocrisia e dicono ciò che sta effettivamente nei loro cuori, l'autore benedice la sincerità della giovinezza.[3][4]

Edizioni in italiano modifica

  • trad. di F. Galli, Racconti crudeli, Bologna: Apollo, 1927
  • trad. di Franca Uffreduzzi, Racconti crudeli, introduzione di Gianni Nicoletti, Torino: Utet, 1968
  • trad. e introduzione di Goffredo Feretto, Racconti crudeli, Genova: Ecig, 1986
  • trad. di Maurizio Cucchi, Racconti crudeli, prefazione di Mario Luzi, Roma: Editori Riuniti, 1987
  • trad. di Maurizio Grasso. Racconti crudeli, introduzione di Riccardo Reim, Roma: Newton Compton, 1993
  • trad. di Giuseppe Montesano e Carmen Covito, Racconti crudeli, Milano: Frassinelli, 1995; con uno scritto di Paul Verlaine, Milano: Oscar Mondadori, 2011

Note modifica

  1. ^ Villiers de l’Isle-Adam, Racconti crudeli, Frassinelli 1995, Virginie e Paul, nota 1.
  2. ^ Explicit del racconto, traduzione di Giuseppe Montesano.
  3. ^ Una ricca analisi di questo racconto si trova nel lavoro Virginia ti rammenti... Le riscritture di "Paul et Virginie", pp. 45-69, di Marina Guglielmi, Armando, Roma 2002,
  4. ^ Considerazioni non differenti si trovano nell'introduzione dei Racconti crudeli a cura di G. Montesano e C. Covito, ed. Oscar Mondadori 2011.

Bibliografia modifica

  • Marina Guglielmi, Virginia, ti rammenti... Le riscritture di Paul et Virginie, Armando editore, 2002 ISBN 88-8358-395-7
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