Xenoperdix udzungwensis

specie di uccello

La pernice degli Udzungwa (Xenoperdix udzungwensis Dinesen, Lehmberg, Svendsen, Hansen e Fjeldså, 1994) è una specie della famiglia dei Fasianidi.

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Pernice degli Udzungwa
Immagine di Xenoperdix udzungwensis mancante
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseAves
OrdineGalliformes
FamigliaPhasianidae
GenereXenoperdix
SpecieX. udzungwensis
Nomenclatura binomiale
Xenoperdix udzungwensis
Dinesen, Lehmberg, Svendsen, Hansen e Fjeldså, 1994

Biologia

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Le pernici degli Udzungwa non sono uccelli timidi, tanto che è possibile avvicinarsi a loro fino a circa tre metri. Vivono in gruppi da 3 a 13 individui, ma a volte si incontrano da sole. Si nutrono frugando nella lettiera di foglie in cerca di invertebrati, che costituiscono la maggior parte della loro dieta, e di semi. Questa specie si appollaia sugli alberi, in gruppo, ad un'altezza compresa tra quattro e otto metri dal suolo.[2]

Nidificazione

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Il periodo di nidificazione ha inizio con la stagione delle piogge, da novembre a marzo. Adulti accompagnati dai pulcini sono stati osservati a fine novembre, inizio dicembre e inizio gennaio. Esemplari immaturi sono stati visti in ogni periodo dell'anno, con un picco tra febbraio e luglio.[3]

Distribuzione e habitat

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Distribuzione del genere Xenoperdix in Tanzania: in rosso, a nord, quella della pernice dei Rubeho; in blu, a sud, quella della pernice degli Udzungwa.

Questa specie è endemica dei monti Udzungwa, in Tanzania.

Questa specie africana venne scoperta nel 1991 nel sud-ovest della Tanzania da Dinesen et al.[4] Gli autori che la descrissero ufficialmente notarono subito una certa somiglianza con le pernici del genere Arborophila a causa della forma del becco, delle squame del tarso, della colorazione contrastante dei fianchi, del sotto-coda e delle copritrici alari, del colore rossiccio del sopracciglio e della faccia e del dorso barrato di colore bruno-oliva. Questa parentela venne in seguito confermata da Crowe et al.[5] La pernice degli Udzungwa è presente unicamente in frammenti di foresta sulle montagne omonime, soprattutto in corrispondenza dei monti Luhombero (240 km²) e Nyumbanitu (55 km²), e delle montagne Rubeho situate 150 km più a nord, nella foresta che ricopre la sommità del monte Chugu. La popolazione totale è costituita da 3000-4000 esemplari, con grandi differenze di densità da un frammento di foresta all'altro.[2]

 
Veduta dei monti Udzungwa.

Questa specie abita le foreste sempreverdi di montagna ad altezze comprese tra 1300 e 1900 m per quanto riguarda la sottospecie udzungwensis, e tra 1600 e 2200 m nel caso di obscuratus. Si incontra preferibilmente sulle creste e i pendii scoscesi, soprattutto quando il sottobosco è costituito da papiri (Cyperus) e da felci sparse. La conifera Podocarpus è presente in tutte le località in cui la specie è stata trovata, e nel caso della sottospecie nominale le altre essenze sono rappresentate da Hagenia abyssinica, Albizia gummifera, Olea europaea e Phoenix reclinata.[2]

Tassonomia

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Quella che in passato veniva riconosciuta come sottospecie, X. u. obscuratus Fjeldså e Kiure, 2003, è stata in seguito separata e trattata come specie a parte, la pernice dei Rubeho (Xenoperdix obscuratus). Essa si differenzia dalla forma nominale per le dimensioni più piccole, l'assenza di un semi-collare bianco e nero alla base della gola, rimpiazzato da una fila di piume nere, la faccia molto più scura e le copritrici alari dai margini distali color grigio chiaro che conferiscono un aspetto squamato piuttosto che barrato. Bowie e Fjeldså proposero di elevare questo taxon al rango di specie per una serie di differenze genetiche e morfologiche tra obscuratus e udzungwensis e per l'assenza di scambio genetico tra le popolazioni delle montagne Udzungwa e Rubeho; le due popolazioni presenterebbero una divergenza genetica dello 0,5% nelle sequenze mitocondriali studiate.[6]

Conservazione

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Questa specie è considerata «in pericolo» a causa dell'estensione limitata del suo areale, relegato a sole tre località in cui la caccia, il bracconaggio e il degrado dell'habitat costituiscono minacce potenziali. L'entità delle popolazioni sembra essere stabile, anche se mostra grandi variazioni annue. Anche il disturbo arrecato dalle attività umane, come la raccolta di cibo e di legna da ardere o gli incendi intenzionali, costituisce un problema. La crescita demografica ha portato a un aumento del numero di fattorie che si insediano di preferenza ai margini delle foreste; gli incendi appiccati per fare loro spazio a volte sfuggono al controllo e possono raggiungere la foresta, come avvenne nel 2003. I monti Luhombero e Nyumbanitu sono situati rispettivamente in un parco nazionale e in una riserva naturale, ma ad essi è garantita solo una protezione virtuale, in quanto gli incendi boschivi, il disboscamento e il bracconaggio continuano a verificarsi.[3]

Bibliografia

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  • R. C. K. Bowie e J. Fjeldså, Genetic and morphological evidence for two species in the Udzungwa forest partridge Xenoperdix udzungwensis. Special Issue on the Eastern Arc Mts, in Journal of East African Natural History, n. 94, 2005, pp. 191-201.
  • L. Dinesen, J. Fjeldsa, L. A. Hansen, T. Lehmberg e J. O. Svendsen, The Udzungwa forest partridge, in Ann. Rev. WPA, n. 1993/1994, 1994, pp. 73-77.
  • T. M. Crowe, R. C. K. Bowie, P. Bloomer, T. G. Mandiwana, T. A. J. Hedderson, E. Randi, S. L. Pereira e J. Wakeling, Phylogenetics, biogeography and classification of, and character evolution in, gamebirds (Aves:Galliformes): effects of character exclusion data partitioning and missing data, in Cladistics, n. 22, 2006, pp. 495-532.
  • A. Hennache e M. Ottaviani, Cailles, Perdrix et Francolins de l’Ancien Monde, Clères, Editions W.P.A. France, 2011, pp. 400.
  • N. Burgess, Lars Dinesen, Jon Fjeldså, Louis A. Hansen, D. Moyer e E. Mulungu, Udzungwa Forest-partridge (Xenoperdix udzungwensis) - BirdLife Species Factsheet, su birdlife.org, BirdLife International. URL consultato il 15 ottobre 2012.

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