Butilidrossianisolo
Il butilidrossianisolo, noto anche con le sigle BHA o E320, è un additivo alimentare impiegato per le sue proprietà antiossidanti nell'industria degli alimenti.
Butilidrossianisolo | |
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Nome IUPAC | |
t-butil-4-idrossianisolo, miscela di 2- e 3- | |
Nomi alternativi | |
Idrossianisolo butilato BHA E320 | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C11H16O2 |
Massa molecolare (u) | 180,12 |
Aspetto | Solido ceroso bianco/giallo chiaro |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 246-563-8 |
PubChem | 24667 |
Indicazioni di sicurezza | |
Simboli di rischio chimico | |
attenzione | |
Frasi H | 302 - 315 - 319 - 335 - 351 |
Consigli P | 261 - 281 - 305+351+338 [1] |
Uso nella produzione industriale
modificaTrova impiego nell'industria della conservazione degli alimenti e di prodotti non alimentari, soprattutto per evitare l'ossidazione e l'irrancidimento delle sostanze grasse contenute nella preparazione alimentare. Esempi di prodotti per i quali se ne fa uso sono le patatine e le gomme da masticare. Insieme al BHT, viene utilizzato anche nell'industria cosmetica, soprattutto come antiossidante nelle creme e nei rossetti.
Le sue proprietà di conservante alimentare vengono migliorate se usato in coppia con gallati o butilidrossitoluene, l'E321. Il prodotto utilizzato nell'industria è una miscela di due isomeri:
- il 2-t-butil-4-idrossianisolo (2-BHA)
- il 3-t-butil-4-idrossianisolo (3-BHA)
Dal punto di vista chimico, i due componenti del BHA sono fenoli e, in quanto tali, reagiscono rapidamente con i radicali liberi nei cibi a cui sono addizionati, preservandoli dall'ossidazione e dall'alterazione delle caratteristiche organolettiche (colore, odore, sapore, consistenza), soprattutto delle sostanze grasse, in cui sono molto solubili.
Viene prodotto industrialmente mediante la reazione di Friedel-Crafts tra il 4-idrossianisolo e il butene.
Rischi
modificaAllo stato puro, è moderatamente tossico per ingestione.
La metabolizzazione del BHA produce metaboliti potenzialmente cancerogeni. Per questo la Food and Drug Administration (FDA) ne limita le quantità nel modo seguente:
Note
modifica- ^ Sigma Aldrich; rev. del 13.03.2010
Voci correlate
modificaCollegamenti esterni
modifica- (EN) Carcinogenicità e regolamento FDA (PDF), su ntp.niehs.nih.gov. URL consultato il 17 aprile 2010 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2010).