ʿAbd Allāh ibn al-Muqaffaʿ

scrittore persiano
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Abū Muhammad 'Abd Allāh Rūzbeh ibn Dādūya/Dādōē, in persiano ابومحمد عبدالله روزبه بن دادویه, più noto come Ibn al-Muqaffaʿ, in arabo ابن المقفع?, in persiano ابن مقفع‎ o Rūzbeh pūr-e Dādūya, in persiano روزبه پور دادوَيه‎ (... – Baghdad, 756), è stato uno scrittore persiano e pensatore zoroastriano convertito all'Islam[1].

Biografia modifica

 
Immagine proveniente dal manoscritto Kalîla wa Dimna datata 1220

La traduzione di Ibn al-Muqaffaʿ del Kalīla wa Dimna dal persiano medio "è considerata il primo capolavoro della letteratura araba in prosa."[2] "Ibn al-Muqaffaʿ fu un pioniere dell'introduzione della letteratura narrativa in prosa nella letteratura araba. Egli aprì la strada per i suoi successori come al-Hamadani e al-Saraqusti, che adattarono in scritti le tradizioni orali presenti fino ad allora."[3] Ibn al-Muqaffaʿ fu anche un importante studioso di medio persiano e autore di diverse favole morali.

Ibn al-Muqaffaʿ, anche se visse a Bassora era originario della città di Jur (persiano Gur) nella regione persiana del Fārs. Suo padre era stato un funzionario dello Stato incaricato delle imposte sotto gli Omayyadi, e dopo essere stato accusato e condannato per essersi appropriato di parte del denaro affidatogli, è stato punito con lo schiacciamento della mano, da qui il nome Muqaffaʿ(mano striminzita).

Come riportato da diversi storici, Ibn al-Muqaffaʿ venne assassinato intorno 756[2] per ordine del secondo califfo abbaside Abū Jaʿfar al-Mansur, per eresia, in particolare per il tentativo di importare lo Zoroastrismo nell'Islam.[4] Vi sono prove, però, che il suo omicidio potrebbe essere stato motivato dal risentimento del califfo per il linguaggio che Ibn al-Muqaffaʿ aveva utilizzato nel commentare una garanzia di passaggio sicuro per i ribelli dello zio del califfo, ʿAbd Allāh b. ʿAlī; il califfo aveva trovato quel documento profondamente irrispettoso per se stesso, e si ritiene che Ibn al-Muqaffaʿ abbia pagato con la vita l'affronto fatto ad al-Mansur.[5]

Il poeta bosniaco Dževad Karahasan ha scritto un dramma su Ibn al-Muqaffaʿ, la cui prima mondiale è andata in scena nel 1994 durante la guerra civile in Bosnia ed Erzegovina da parte degli attori bosniaci Zijah Sokolović e Selma Alispahić del Teatro Nazionale di Sarajevo, sotto la direzione di Herbert Gantschacher in una produzione del teatro ARBOS di Vienna.[6]

ʿAbd Allāh Ibn al-Muqaffaʿ non va confuso con Severus Ibn al-Muqaffaʿ, uno storico copto egiziano.

Note modifica

  1. ^ The Fall of the Idigo Jackal, by McComas Taylor, p. 3
  2. ^ a b Andrew J. Lane, Review: Gregor Schoeler's Écrire et transmettre dans les débuts de l’islam, Cambridge, mit.edu, 2003.
  3. ^ David A. Wacks, Journal of Arabic Literature, vol. 34, n. 1-2, 2003, pp. 178–189.
  4. ^ Al-Madāʾinī riferisce che gli arti mozzati di Rouzbeh vennero bruciati in un forno da Sufyān ibn Muʿāwiya, governatore di Bassora, su ordine del califfo al-Mansur.
  5. ^ Said Amir Arjomand, "ʿAbd Allah Ibn al-Muqaffaʿ and the ʿAbbasid Revolution", su: Iranian Studies, 27:33 (vol. 27, nn. 1-4, 1994).
  6. ^ Dževad Karahasan "Al-Mukaffa" ARBOS-Wieser-Edition, Klagenfurt-Salzburg 1994, ISBN 3-85129-141-7.

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