L'abete di Manciuria (Abies holophylla Maxsim., 1866) è un albero della famiglia delle Pinaceae endemico dell'Asia.[1][2]

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Abete di Manciuria
Abies holophylla
Stato di conservazione
Prossimo alla minaccia (nt)[1]
Classificazione scientifica
Dominio Eukaryota
Regno Plantae
Divisione Pinophyta
Classe Pinopsida
Ordine Pinales
Famiglia Pinaceae
Genere Abies
Specie A. holophylla
Nomenclatura binomiale
Abies holophylla
Maxsim., 1866
Sinonimi

Abies holophylla var. aspericorticea Y.Y.Sun
Picea holophylla (Maxim.) Gordon
Pinus holophylla (Maxim.) Parl.

Nomi comuni

Abete di Manciuria

Etimologia modifica

Il nome generico Abies, utilizzato già dai latini, potrebbe, secondo un'interpretazione etimologica, derivare dalla parola greca ἄβιος = longevo.[3] Il nome specifico holophylla deriva dalle radici greche ὅλος hólos= intero, interamente[4], e φύλλον phýllon= foglia[5] facendo riferimento all'apice intero e non diviso delle foglie aghiformi.[6]

Descrizione modifica

Portamento modifica

L'abete di Manciuria ha un portamento conico; raggiunge i 25-40 m di altezza, con tronco fino a 1,5-5 m di diametro. I rami secondari sono di color dal grigio-marrone al grigio-giallastro, glabri.[7]

Foglie modifica

Sono lunghe 2-4 cm, aghiformi, di colore verde brillante sulla faccia superiore, verde chiaro in quella inferiore; si dispongono a pettine lungo i rami inferiori, ad angolo retto lungo quelli superiori.[7]

Fiori modifica

Gli strobili maschili sono di colore giallo pallido con riflessi rosacei.[7]

Frutti modifica

Sono coni femminili cilindrici, resinosi inizialmente verdi-blu-giallo, poi giallo-marroni-grigi a maturazione, lunghi 12-14 cm e larghi 4-5 cm, con punta arrotondata e talvolta depressa. Possiedono squame lisce e rotondeggianti. I semi sono di color giallo-grigiastro, cuneiformi, con ala quadrangolare.[7]

Corteccia modifica

Di colore grigio o grigio-marrone, è a scaglie, e tende a spaccarsi con profonde fessure con l'avanzare degli anni.[7]

Distribuzione e habitat modifica

Si ritrova in ambienti collinari e montani della Cina (Heilongjiang e Jilin), della Corea del Nord e della Russia (Primorskiy), a quote comprese tra i 10 e i 1.200 m nella parte settentrionale dell'areale e tra i 500 e i 1.500 m in quella meridionale, su litosuoli granitici; il clima di riferimento è freddo, con estati umidi e inverni secchi, a parte lunghi periodi nevosi. I boschi puri sono presenti alle quote elevate e nella parte settentrionale dell'areale, ma più comunemente si presentano le formazioni miste con Pinus koraiensis. Nelle altre aree si rinviene in associazione con Abies nephrolepis, Larix gmelinii, Quercus mongolica, Fraxinus mandshurica, Betula ermanii e specie dei generi Picea, Ulmus e Populus.[1]

Usi modifica

Il suo legno leggero e facilmente lavorabile viene ampiamente utilizzato nella fabbricazione di compensati e impiallacciature. Viene altresì utilizzato per la fabbricazione di strumenti musicali e in generale in falegnameria. Nonostante il suo portamento elegante, il suo utilizzo come albero ornamentale è ristretto a orti e giardini botanici.[6]

Conservazione modifica

Nonostante il vasto areale (area di occupazione stimata di 50.000 km²), il taglio non regolamentato ha provocato un declino del 30% della popolazione nell'arco di tre generazioni. Viene classificato pertanto come passibile di futura classificazione come specie in pericolo di estinzione nella Lista rossa IUCN.[1]

Galleria d'immagini modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d (EN) Katsuki, T., Zhang, D & Rushforth, K. 2013., Abies holophylla, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ (EN) Abies holophylla Maxim., su Plants of the world online. URL consultato il 26 aprile 2020.
  3. ^ Pier Luigi Nimis, Nevio Agostini, Marco Verdecchia e Elias Ceccarelli, Guida agli alberi del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi (PDF), su Dryades project Dipartimento di Scienze della Vita Università di Trieste, Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. URL consultato il 21 marzo 2019.
  4. ^ Etimologia dei nomi botanici e micologici, su Actaplantarum. URL consultato il 24 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2016).
  5. ^ Etimologia dei nomi botanici e micologici, su Actaplantarum. URL consultato il 24 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 25 dicembre 2016).
  6. ^ a b (EN) Aljos Farjon, A Handbook of the World's Conifers (2 vols.), Brill, 2010, pp. 92-93. URL consultato il 24 dicembre 2016.
  7. ^ a b c d e (EN) Abies holophylla, su The Gymnosperm Database. URL consultato il 24 dicembre 2016.

Voci correlate modifica

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Collegamenti esterni modifica

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