Angelo Arbasi

militare italiano

Angelo Arbasi (San Fiorano, 1895Lodi, 1963) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare.

Angelo Arbasi
NascitaSan Fiorano, 1895
MorteLodi, 1963
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armata esercito
ArmaFanteria
Gradocaporale
Decorazionimedaglia d'oro al valor militare
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Biografia modifica

Arruolato nel Regio esercito, combatté nella prima guerra mondiale. In servizio nel 92º Reggimento Fanteria Basilicata, partecipò alla lunga battaglia per la conquista del monte Roteck, iniziata il 4 agosto 1915: le truppe italiane attaccarono in più fasi la linea austriaca, ma furono respinte con gravi perdite.

Tra i soldati addetti alla mitragliatrice, posizionata tra il monte Roteck e il monte Demut, si distinse Angelo Arbasi, che restato solo a mantenere la posizione, pur ferito gravemente, continuò a sparare contro le trincee avversarie per una intera giornata.

Già decorato nel 1916 con la medaglia d'argento, il 28 settembre 1919 gli fu conferita la medaglia d'oro al valor militare.[1]

Onorificenze modifica

«Ferito ad un braccio mentre, ritto nella persona, tagliava i reticolati nemici, visto cadere il, proprio ufficiale, che gli era vicino, mise fuori combattimento l’uccisore. Nell’accingersi poi a porre al sicuro la salma del superiore, essendo stato ordinato l’assalto alle trincee avversarie, vi partecipò con mirabile valore per ben due volte, tornando non appena possibile, ad ultimare il generoso compito già prima interrotto. In seguito, ferito ad una spalla, continuò a combattere con impareggiabile tenacia; colpito per la terza volta, si slanciò con furia sulla trincea nemica, infliggendo gravissime perdite ai difensori della stessa. Si portò quindi strisciando sul terreno, in altro tratto di trincea avversaria, dalla quale continuò a far fuoco per ancora 5 ore, dopo che il suo battaglione aveva ripiegato, ritirandosi infine egli stesso durante la notte e riportando ancora utili informazioni. Fulgido esempio di costante ardimento e di incomparabile fermezza.[2]»
— Monte Rothech, 4 agosto 1915

Note modifica

Collegamenti esterni modifica