Anna Borkowska

suora domenicana riconosciuta come "Giusto tra le Nazioni"

Anna Borkowska nata Janina Siestrzewitowska, nota anche con lo pseudonimo di Suor Bertranda[1][2] (1900Varsavia, 1988), è stata una religiosa polacca, suora di clausura dell'Ordine dei frati predicatori e madre superiora del monastero di Kolonia Wileńska nel Voivodato di Wilno (ora Pavilnys vicino a Vilnius, in Lituania)[4].

Si laureò all'Università di Cracovia e, dopo gli studi, entrò in monastero. Durante la seconda guerra mondiale, sotto la sua guida, le suore del monastero ospitarono 17 giovani attivisti ebrei del ghetto di Vilnius e aiutò la FPO contrabbandando armi: per questo motivo nel 1984 fu riconosciuta del titolo di Giusto tra le Nazioni da Yad Vashem.

Sostegno agli ebrei modifica

 
Beata Lucia, patrona delle Suore Domenicane, in abito domenicano.

Vilnius fu conquistata dai tedeschi il 24 giugno 1941, durante l'operazione Barbarossa, e quasi immediatamente iniziò il massacro degli ebrei. Suor Bertranda chiese per la prima volta di salvare gli ebrei dopo il massacro di Ponary, nel luglio 1941. Inizialmente cercò di ottenere il sostegno della leadership cattolica di Wilno, ma i suoi sforzi furono respinti per paura che le forze di occupazione naziste tedesche potessero distruggere le proprietà ecclesiastiche e uccidere tutti coloro trovati ad aiutare gli ebrei.[5]

Agendo di sua iniziativa, suor Bertranda accolse 17 membri di Hashomer Hatzair, un gruppo sionista locale, e li nascose all'interno del monastero. Tra gli attivisti ci furono Abba Kovner, il leader del movimento, Abraham Sutzkever, Arie Wilner e Edek Boraks; questi uomini ricambiarono il sostegno delle suore aiutandole nel lavoro dei campi, mentre Kovner, intuendo gli obiettivi della soluzione finale di Hitler, si adoperò per l'organizzazione di una resistenza politica contro l'occupazione e per la stesura del manifesto del gruppo in vista di una successiva rivolta.[2]

Secondo quanto riferito in seguito, molte delle suore si opposero a questa scelta e suor Bertranda le minacciò con l'espulsione dal monastero e con la scomunica dalla fede. Alcuni dei membri di Hashomer Hatzair, qualche tempo dopo, decisero di lasciare il nascondiglio e di tornare nel ghetto ebraico di Vilnius, dove organizzarono il movimento di resistenza clandestino noto come Fareynikte Partizaner Organizatsye (FPO).[5]

Aiuto della resistenza ebraica modifica

Suor Bertranda lasciò il monastero poco dopo e si recò nel ghetto per prestare i suoi servizi come volontaria.[2] Fu dissuasa dall'intento da Kovner, che le chiese invece di organizzare l'approvvigionamento dei rifornimenti. Insieme alle altre suore domenicane, suor Bernadeta (Julia Michrowska), suor Cecylia (Maria Roszak), suor Diana (Helena Frackiewicz), suor Imelda (Maria Neugebauer), suor Jordana (Maria Ostrejko), suor Małgorzata (Irena Adamek) e suor Stefania (Stanisława Bednarska), si adoperò per aiutare la resistenza ebraica contrabbandando sia armi che munizioni. Furono tra le prime a fornire le bombe a mano e le altre armi alla resistenza del ghetto di Vilnius.

Tra agosto e settembre 1943, il ghetto fu liquidato e circa 12.000 persone tra uomini, donne e bambini, furono deportate nei campi in Estonia. La rivolta, organizzata da FPO il 1º settembre 1943, fu repressa e ne seguì la definitiva distruzione di ciò che restava del ghetto.

Nel settembre 1943, suor Bertranda fu arrestata dalle autorità naziste e inviata in un campo di lavoro a Perwejniszki vicino a Kovno (Pravieniškės vicino a Kaunas, in Lituania),[7] il monastero fu chiuso e le suore scacciate. Dopo la guerra, suor Bertranda chiese la dispensa dai voti e lasciò il monastero, adottando il nome di Anna Borkowska.[1][8]

Riconoscimento modifica

Nel 1984 fu insignita del titolo di Giusto tra le Nazioni da Yad Vashem. Abba Kovner, uno dei giovani ebrei salvati, le consegnò personalmente la medaglia durante la cerimonia in Polonia. Secondo i dati forniti da Yad Vashem, lei e la consorella suor Cecylia Roszak, furono i due membri di questa comunità monastica da onorare.[9]

Note modifica

  1. ^ a b (PL) Historia pomocy - Borkowska Anna | Polscy Sprawiedliwi, su sprawiedliwi.org.pl, Muzeum Historii Żydów Polskich. URL consultato il 12 agosto 2017.
  2. ^ a b c Yad Vashem, Anna Borkowska, Poland, in The Righteous among the Nations, Holocaust Martyrs' and Heroes' Remembrance Authority, 2012. URL consultato il 25 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2013).
    «...only in 1984 was contact with her reestablished. By that time she was 84 years old.»
  3. ^ (LT) Leonardas Jagminas, Dominikõnės, in Visuotinė lietuvių enciklopedija, Mokslo ir enciklopedijų leidybos centras, 2 febbraio 2004.
  4. ^ Il monastero fu fondato nel 1938 nella Seconda Repubblica di Polonia, fu chiuso nel 1948 dalla Repubblica Socialista Sovietica Lituana ma continuò a operare in segreto e fu ufficialmente ristabilito nel 1996.[3]
  5. ^ a b David C. Gross, The Jewish People's Almanac, New York, Doubleday & Company, 1981, pp. 465–466, ISBN 0385156529.
  6. ^ Robert Blobaum, Feliks Dzierzynski and the SDKPIL: A study of the origins of Polish Communism, East European Monographs, 1984, p. 42, ISBN 0880330465.
  7. ^ Prima della seconda guerra mondiale, Kovno aveva una significativa popolazione ebraica. Secondo il censimento russo del 1897, la popolazione di Kovno era composta da 25,8% russa, da 22,7% polacca e solo da 6,6% lituana.[6]
  8. ^ Dina Porat, The Fall of a Sparrow, traduzione di Elizabeth Yuval, Stanford University Press, 2010, p. 51, ISBN 978-0804762489. URL consultato il 25 novembre 2012.
  9. ^ Yad Vashem, Righteous Among the Nations: Poland (PDF), in Names and Numbers per Country & Ethnic Origin, as of 1 January 2012, The Holocaust Martyrs' and Heroes' Remembrance Authority, 2012, p. 8. URL consultato il 25 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 17 agosto 2012).

Collegamenti esterni modifica

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