Attentato all'imperatore Francesco Giuseppe I

L'attentato all'imperatore Francesco Giuseppe I fu commesso a Vienna il 18 febbraio 1853, quando il sarto e nazionalista ungherese János Libényi tentò di assassinare Francesco Giuseppe I d'Austria.

Attentato all'imperatore Francesco Giuseppe I
attentato
Raffigurazione dell'attentato (dipinto di Johann Reiner)
Data18 febbraio 1853
LuogoVienna
StatoBandiera dell'Impero austriaco Impero austriaco
ArmaColtello
ObiettivoFrancesco Giuseppe I d'Austria
ResponsabiliJános Libényi
Conseguenze
Morti0
Feriti2

L'attentato modifica

L'attentato all'allora giovane imperatore fu compiuto da János Libényi, un sarto operaio ungherese. Il giorno dell'attentato l'imperatore stava camminando sul bastione Kärntnertor a Vienna quando János Libényi gli si avventò contro dicendo "Lunga vita a Kossuth!" e conficcò un lungo coltello da cucina nel collo dell'imperatore. La ferita da taglio fu in gran parte attutita dal colletto dell'uniforme Ulana e la lama ferì solo la pelle del collo. Libényi fece per sferrare un altro colpo, ma fu bloccato dall'assistente dell'imperatore O'Donnell, che fece cadere a terra l'assassino ungherese. O'Donnell e Joseph von Ettenreich, un macellaio che si trovava nelle vicinanze, neutralizzarono Libényi.[1] L'imperatore austriaco subì una ferita sotto la nuca e l'assassino fu colpito con una sciabola dall'assistente imperiale.[2]

Subito dopo l'attentato, Francesco Giuseppe I sanguinava copiosamente; egli si recò nel vicino Albrechtspalais, da dove fu trasportato in carrozza e accompagnato dai medici all'Hofburg, dove il medico personale i curò la ferita.[3]

Conseguenze modifica

Si temeva che l'attentato potesse scatenare una rivolta antiasburgica, per cui nella guarnigione militare viennese fu dichiarato lo stato di allerta, fu ordinata la chiusura delle porte della città e della stazione ferroviaria. Francesco Giuseppe I elevò il suo aiutante O'Donnell al grado di graf (conte) e il borghese Ettenreich al cavalierato. In ricordo di questo evento e come ringraziamento per la sopravvivenza dell'imperatore, si decise di costruire la Votivkirche sul luogo dell'attentato, una chiesa costruita con i fondi ricavati da una colletta organizzata dal fratello minore Massimiliano.[4] La chiesa, la cui costruzione iniziò nel 1856, fu consacrata nel 1879.

Processo modifica

L'indagine dimostrò che Libényi prestò servizio nell'esercito rivoluzionario ungherese nel 1848-1849. Libényi confessò in tribunale che le sue ragioni erano politiche e che, come patriota ungherese, si stava vendicando della rivoluzione perduta. La corte non riuscì a ottenere da lui i nomi dei complici, questo perché non ne aveva.[3] Sebbene siano stati rivelati diversi "presunti cospiratori", non è stato dimostrato che nessuno di loro fosse direttamente coinvolto nell'attentato. János Libényi fu condannato a morte e giustiziato per impiccagione otto giorni dopo, il 26 febbraio 1853, allo Spinnerin am Kreuz.[5]

Composizioni modifica

Dopo il fallito attentato, Johann Strauss compose la Kaiser Franz Josef I, Rettungs-Jubel Marsch Op. 126 (Marcia di Giubilo per la salvezza dell'Imperatore Francesco Giuseppe I),[6] nel cui trio fu incorporato l'inno imperiale austriaco.[7]

Note modifica

  1. ^ Herre 1998, pp. 95-96.
  2. ^ ANNO, Wiener Zeitung, 1853-02-19, Seite 1, su anno.onb.ac.at. URL consultato il 28 febbraio 2024.
  3. ^ a b Herre 1998, p. 96.
  4. ^ Konrad Kramar e Petra Stuiber, Die schrulligen Habsburger – Marotten und Allüren eines Kaiserhauses, Ueberreuter, ISBN 3-8000-3742-4.
  5. ^ Murad, p. 42.
  6. ^ Rettungs-Jubel-Marsch, Op.126 (Strauss Jr., Johann) - IMSLP, su imslp.org. URL consultato il 22 marzo 2024.
  7. ^ Kato 2003, p. 110.

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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