Basava Premanand
Basava Premanand (Kozhikode, 17 febbraio 1930 – Podanur, 4 ottobre 2009) è stato uno scettico e razionalista indiano, presidente di Indian Skeptic, l'associazione indiana per lo studio dei presunti fenomeni paranormali equivalente allo statunitense CSI e all'italiano CICAP.

BiografiaModifica
Premanand ha dedicato la propria vita all'esame delle affermazioni dei fachiri e dei santoni del suo paese, celandosi spesso tra i loro fedeli. Grazie alle sue conoscenze di prestigiatore, ha potuto scoprire diversi trucchi di illusionismo usati per produrre fenomeni come la materializzazione di oggetti o cenere sacra, l'incombustibilità, la sepoltura prematura, eccetera.
Il più famoso dei santoni di cui si è occupato è Sathya Sai Baba, e dal 1975 ha condotto indagini su di lui, denunciando come trucchi i prodigi che avverrebbero durante i suoi incontri con i fedeli.
Dal 1978 ha portato avanti la sfida di Abraham Kovoor che, analogamente al premio Randi, mette in palio 100.000 rupie per chiunque possa dimostrare una qualsiasi capacità paranormale o soprannaturale in condizioni di controllo. Finora il premio non è mai stato vinto.
Opere principaliModifica
In ingleseModifica
- Science versus Miracles
- Lure of Miracles
- Divine Octopus
- The Storm of Godmen, God and Diamond Smuggling
- Satya Sai Greed
- Satya Sai Baba & Gold Control Act
- Satya Sai Baba & Kerala Land Reforms Act
- Investigate Balayogi
- United Front - FIRA 2nd National Conference
- Murders in Sai Baba's Bedroom
- A. T. Kovoor Octogenary Souvenir
In MalayalamModifica
- Saibabayude Kalikal
- Saidasikal Devadasikal
- Pinthirippanmarude Masterplan
BibliografiaModifica
- Elena Ruffinazzi, "Intervista a Basava Premanand", Scienza & Paranormale n. 4, maggio 1994
Collegamenti esterniModifica
- Scheda biografica sul sito del CICAP
- (EN) [collegamento interrotto] della BBC radio su Premanand (in formato RealAudio)
- (EN) Articolo dello Skeptical Inquirer sui trucchi dei fachiri, con intervista a Premanand]
- (EN) Un punto di vista critico sulla figura di Basava Premanand, su saisathyasai.com.