Benedettine olivetane di Schotenhof

Le Benedettine olivetane di Schotenhof sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio con case autonome.[1]

Le origini dell'istituto risalgono al monastero fondato a Rouen nel 1824 da Marie Françoise Cathérine Chevalier. Le religiose osservavano la regola benedettina e il loro istituto era intitolato all'Immacolata Concezione.[2]

Il cardinale Henri de Bonnechose concesse alla religiose di vivere in clausura e nel 1867 approvò le costituzioni della comunità.[3]

Nel 1877 il monastero fu trasferito a Igoville: il vescovo d'Évreux, con breve del 18 dicembre 1878, fu autorizzato dalla Santa Sede a procedere all'erezione del monastero in priorato; alle monache fu concesso di emettere i voti in forma semplice e di osservare la clausura vescovile.[3]

Il priorato d'Igoville il 5 settembre 1892 si affiliò alla Congregazione Olivetana e le monache iniziarono a portare l'abito bianco.[3]

Dopo l'approvazione delle leggi anticongregazioniste francesi, nel 1901 la comunità si rifugiò in Inghilterra (prima a Bicester e poi a Eccleshall).

La comunità fu poi invitata a stabilirsi a Schotenhof, presso Anversa, dove l'olivetano Constantine Bosschaerts, già direttore spirituale delle monache a Eccleshall, era stato nominato priore di una comunità al servizio dell'Opera dell'Unione delle Chiese e desiderava che delle religiose contemplative con le stesse finalità; con l'approvazione dell'arcivescovo Désiré-Joseph Mercier, nel 1926 si trasferirono quindi a Schotenhof, dove sorse il priorato Regina Pacis.[3]

Alle religiose si unì una comunità di oblate interne, che svolgevano il loro apostolato all'esterno del monastero ma si univano alle monache nelle recita dell'ufficio.[3]

Nel 1937 il cardinale Jozef-Ernest Van Roey approvò gli statuti propri delle monache di Schotenhof, aggiunti alle costituzioni olivetane. In seguito le benedettine olivetane di Scotenhof si dotarono di costituzioni proprie.[3]

La prima filiale fu aperta nel 1936 a Southgate; nel 1952 fu fondato un monastero in Brasile; nel 1956 si fondò una casa in Italia e nel 1959 in Francia.[4]

Attività e diffusione

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Le monache si dedicano all'apostolato ecumenico.[2]

Oltre che in Belgio, le suore sono presenti in Brasile, Francia, Italia e Regno Unito.[5]

Alla fine del 2015 la federazione contava 4 monasteri e 29 religiose.[1]

  1. ^ a b Ann. Pont. 2017, p. 1465.
  2. ^ a b Guido Pettinati, DIP, vol. I (1974), col. 1263.
  3. ^ a b c d e f Guido Pettinati, DIP, vol. I (1974), col. 1264.
  4. ^ Guido Pettinati, DIP, vol. I (1974), col. 1265.
  5. ^ Monasteri della Congregazione, su osbatlas.com. URL consultato il 18 marzo 2023.

Bibliografia

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  • Annuario Pontificio per l'anno 2017, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2017. ISBN 978-88-209-9975-9.
  • Guerrino Pelliccia e Giancarlo Rocca (curr.), Dizionario degli Istituti di Perfezione (DIP), 10 voll., Edizioni paoline, Milano 1974-2003.

Collegamenti esterni

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