Santa Sede

ente che governa la Chiesa cattolica e soggetto giuridico di diritto internazionale
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La Santa Sede (o Sede Apostolica) è la sede episcopale di Roma e, in virtù del primato apostolico romano vigente nel diritto canonico, l'ente e il soggetto giuridico di diritto internazionale preposto al governo della Chiesa cattolica.

Storia modifica

La Santa Sede è una delle antiche cinque sedi apostoliche dell'Impero Romano, conciliarmente riconosciute come patriarcati (Roma, Costantinopoli, Alessandria, Antiochia, Gerusalemme) e poi sancite nell'ordinamento imperiale (da Giustiniano). Assieme formano l'antica sacra Pentarchia romana. Di esse Roma, unica in tutto l'Occidente romano, è la prima e la maggiore. Questo sia perché sede del principe degli apostoli e sia perché capitale dell'Impero romano. Il vescovo di Roma, papa e patriarca dell'Occidente, è anche pontefice massimo, quindi capo di tutta la Chiesa romana o cattolica. Quale vescovo di Roma il papa è anche primate della Chiesa italiana. Dal 13 marzo 2013 il papa è Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio.

Nei periodi in cui è vacante per morte o rinuncia del papa, la Santa Sede viene governata dal Collegio cardinalizio, presieduto dal camerlengo di Santa Romana Chiesa, attualmente il cardinale Kevin Farrell.

Secondo il codice di diritto canonico, «con il termine Santa Sede o Sede Apostolica [...] si intende il supremo organo di governo della Chiesa cattolica»[1], e cioè

  • in senso stretto, l'ufficio proprio del Papa, il quale, secondo il can. 331, «in forza del suo ufficio, ha potestà ordinaria suprema, piena, immediata e universale sulla Chiesa»;
  • in senso largo, l'insieme degli organismi attraverso cui il Pontefice governa la Chiesa cattolica, ossia la Curia romana.[2]

«Col nome di Sede Apostolica o Santa Sede si intendono nel codice non solo il Romano Pontefice, ma anche, se non risulta diversamente dalla natura della questione o dal contesto, la Segreteria di Stato, il Consiglio per gli Affari Pubblici della Chiesa e gli altri Organismi della Curia Romana

Sovranità sul Vaticano modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Relazioni diplomatiche della Santa Sede.
 
Relazioni diplomatiche della Santa Sede:

     Relazioni diplomatiche dirette

     Altre relazioni

     Paesi con cui non ha relazioni

 
Targa che proclama l'extraterritorialità dall'Italia del Palazzo del Laterano.

Dal punto di vista di diritto internazionale, la Santa Sede è un'entità distinta dallo Stato della Città del Vaticano, che è il territorio di 0,44 km² su cui la Santa Sede esercita la sovranità. Lo Stato della Città del Vaticano ha natura di Stato patrimoniale con la finalità di dare indipendenza e sovranità alla Santa Sede e ha quindi funzione strumentale alla missione della Santa Sede. La sua sovranità è dunque limitata.[3][4]

Le ambasciate estere, infatti, sono accreditate presso la Santa Sede e non presso lo Stato della Città del Vaticano, poiché quest'ultimo non gode di piena sovranità internazionale. La Santa Sede gode della sovranità nelle relazioni internazionali quale caratteristica relativa alla sua natura in conformità alle sue tradizioni e alle richieste della sua missione. La minima base territoriale è detta necessaria per garantire una sufficiente autonomia dei suoi organi istituzionali.

L'Italia, in forza dell'articolo 3 del Trattato Lateranense stipulato nel 1929, riconosce alla Santa Sede la «piena proprietà esclusiva ed assoluta potestà e giurisdizione sovrana» sulla Città del Vaticano.[3]

Secondo una sentenza della Corte di Cassazione italiana la situazione giuridica della Santa Sede è espressa in questi termini:

«Alla Santa Sede, nella quale si concentra la rappresentanza della Chiesa cattolica e dello Stato della Città del Vaticano, è stata riconosciuta la soggettività internazionale ad entrambi i titoli e quest'ultima non è venuta meno neppure nel periodo in cui era cessata la titolarità di qualsiasi potere statuale.»

La cattedra papale modifica

 
La cattedra papale, nell'Arcibasilica lateranense: rappresenta simbolicamente la Santa Sede.

Dal punto di vista materiale, la Santa Sede è rappresentata simbolicamente dalla Cattedra papale o Soglio pontificio (o anche "soglio di Pietro") nella basilica di San Giovanni in Laterano, cattedrale di Roma. Si tratta di una cattedra vescovile, poiché il papa è tale solo in quanto vescovo di Roma.

 
Militare della Guardia nobile

Apparato militare modifica

La Santa Sede dispone di un apparato militare per la protezione del Sommo pontefice e dei palazzi.

Durante la sussistenza dello Stato pontificio operava l'Esercito dello Stato della Chiesa; con la caduta dello stato papale la Santa Sede si dotò di corpi militari cerimoniali. Dal 1970 la Guardia svizzera pontificia è l'unica organizzazione competente in ambito militare.

I corpi modifica

  • Guardia nobile: unità di cavalleria d'élite impiegata durante la Presa di Roma. Ebbe poi un ruolo puramente cerimoniale. Sciolta da Paolo VI.
  • Guardia palatina d'onore: unità di fanteria d'élite impiegata durante la Presa di Roma. Funse da milizia di palazzo. Sciolta da Paolo VI.
  • Guardia svizzera pontificia: costituisce l'unica organizzazione militare permanente armata della Santa Sede. Ha il compito di difesa e protezione del Papa e dello Stato. Unico corpo di mercenari attivo insieme alla legione straniera francese. Dipende dalla Santa Sede. Attualmente attiva.

Il Corpo della Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano e quello dei pompieri appartengono allo Stato della Città del Vaticano e dipendono dal Governatorato.

Gli emblemi della Santa Sede modifica

Il papato ha utilizzato insegne, stemmi ed emblemi, in varie forme, sin dal tardo XIII secolo: venivano utilizzate la croce, le chiavi di San Pietro, la tiara, la basilica, le effigi di San Pietro e San Paolo.

All'inizio del Medioevo la Chiesa era solita identificare la provenienza e la proprietà dei propri documenti ed edifici tramite sigilli, in genere dalla forma di ovale appuntito (vesica piscis), per distinguerne l'uso non religioso dai classici sigilli rotondi.[5] Nei territori italiani l'araldica fu codificata solo a partire dal XVIII secolo e, a causa del grande numero di stati italiani, questo avvenne in modo non uniforme. La stessa denominazione di araldica non è un termine adeguato circa la simbologia papale, in base alle norme araldiche in vigore dal XV secolo nell'Europa occidentale e settentrionale: essendo generalmente gli attributi araldici di natura militare, il concetto di "araldica ecclesiastica" non può essere adeguato, se non per lo stemma, che abbandonando il carattere militare assunse forme puramente decorative. Questo spiega perché l'araldica ecclesiastica ha avuto il suo inizio solo alla fine del XIII secolo, quando l'araldica laica era già fiorente e si stava codificando.[6]

La prima blasonatura dello stemma della Santa Sede si ritrova nelle Chroniques di Jean Froissart, nelle descrizioni degli eventi dell'anno 1383: vengono descritte due chiavi argento, decussate in croce di Sant'Andrea, in campo rosso.[7] La tiara si aggiunse poi nel tardo XIV secolo.[7]

Dall'inizio del XIV secolo, le due chiavi incrociate costituirono lo stemma del papato. Il campo dello scudo è generalmente rosso e il cordone è azzurro. Più spesso la chiave posizionata in banda è d'oro e quella in sbarra è argento; a volte entrambe le chiavi sono d'oro; meno spesso, entrambe argento. [8] Anche una pubblicazione del Ministero per i beni e le attività culturali mostra uno "scudo della Santa Sede" con chiavi incrociate e tiara del XV secolo.[9] Tale emblema è riconoscibile anche nello stemma del papa Niccolò V.

Questa pratica di collocare una chiave dorata in banda ed una d'argento in sbarra si ritrova con certezza a partire da papa Pio II (1458-1464).[10] La Heraldry Society inglese la descrive nel 1953, con le chiavi in uno scudo rosso, legate da un cordone d'oro, sormontato da una tiara argento e oro;[11] l'araldista ufficiale del Vaticano, arcivescovo Bruno Bernard Heim attua un'interpretazione di tale disposizione: la chiave d'oro, che punta verso l'alto sul lato destro, indica la potenza che si estende fino al paradiso; la chiave d'argento, che deve puntare al lato sinistro, simboleggia il potere su tutti i fedeli della Terra; le due chiavi sono spesso legate da un cordone rosso, segno di unione delle due potenze; le maniglie sono rivolte verso il basso, perché sono nelle mani del Papa; i congegni puntano verso l'alto, poiché il potere di legare e di sciogliere è dato dal Cielo stesso.[12][13]

 
Stemma del Regno napoleonico d'Italia, che mostra lo stemma dello stato pontificio nel primo cantone.

Questa disposizione dello stemma attuale della Santa Sede lo distinguerebbe da quello della Città del Vaticano, che presenta un'inversa posizione delle chiavi d'oro e d'argento: la disposizione sarebbe stata decisa nel 1929, con lo scopo di distinguere il neonato Stato,[14] mentre negli stemmi papali la disposizione delle chiavi rimarrebbe quella dell'emblema della Santa Sede.[14] Lo stemma della Santa Sede è comunque oggi poco usato; ad esso si preferisce usare semplicemente l'emblema della stessa; nel primo caso il cordone che unisce le due chiavi decussate è solitamente d'oro, mentre nell'emblema è rosso[15].

La distinzione tra l'emblema del papato e quello del territorio da lui governato risale almeno al XVI secolo.[16][17] Gli stemmi degli stati papali avevano infatti la basilica al posto della tiara come simbolo del potere temporale; un esempio è visibile nel primo quarto dello stemma del Regno napoleonico d'Italia. Il primo ad utilizzare l'ombrellone come simbolo del potere temporale fu il papa Alessandro VI.[18] Come simbolo di interregno fu usato invece per la prima volta su monete coniate nel 1521, tra i pontificati di Leone X e Adriano VI.[19]

La chiave dorata è posizionata in banda anche nell'emblema della Sede vacante, dove il simbolo papale della tiara è sostituito dalla basilica, che rappresenta il potere temporale del Cardinale camerlengo, della Camera Apostolica,[20] e quindi per estensione, del Sacro Collegio cardinalizio e di tutta la Chiesa cattolica romana.

Stemma Nome Descrizione
  Emblema della Santa Sede Versione ufficiale.
  Emblema della Santa Sede Versione araldicamente conforme alla blasonatura della Santa Sede.
  Emblema della Santa Sede durante la sede vacante Al posto della Tiara Papale è presente la basilica

Note modifica

  1. ^ Tartaglia, op. cit., p. 93.
  2. ^ Tartaglia, op. cit., pp. 93-94.
  3. ^ a b Vitali.
  4. ^ Secondo Arturo Carlo Jemolo se, per assurdo, il Papa decidesse di trasferirsi, lo Stato italiano si riapproprierebbe del territorio concessole, pur restando in vita la soggettività internazionale della Santa Sede. (A. C. Jemolo, Chiesa e Stato in Italia negli ultimi cento anni)
  5. ^ Ecclesiastical Heraldry Archiviato il 21 maggio 2019 in Internet Archive., Catholic Encyclopedia
  6. ^ (EN) Philippe Levillain, The Papacy: Gaius-Proxies, Routledge, 2002, p. 688, ISBN 978-0-415-92230-2.
  7. ^ a b Galbreath 1930, Vol.1, p. 9.
  8. ^ Philippe Levillain, Keys, in The Papacy: An Encyclopedia, vol. 2, Routledge, 2002, p. 891, ISBN 978-0-415-92230-2. URL consultato il 18 dicembre 2013 (archiviato l'8 gennaio 2014).
  9. ^ "Simboli e Figure Emblematiche ed Araldiche della Chiesa" in Insegne e Simboli: Araldica Pubblica e Privata, Medievale e Moderna (Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Roma 1999), p. 337[collegamento interrotto]
  10. ^ John A. Goodall, "The Sovereign Pontiff has the oldest coat of arms" in The Catholic Herald, 1º giugno 1956, su archive.catholicherald.co.uk. URL consultato il 26 dicembre 2013 (archiviato il 27 dicembre 2013).
  11. ^ The Heraldry Society, The Coat of Arms, su books.google.it, vol. 2, 1952-53, 254. URL consultato il 30 dicembre 2013 (archiviato il 30 dicembre 2013).
  12. ^ Heim, p. 54

    «The symbolism of the keys is brought out in an ingenious and interpretative fashion by heraldic art. One of the keys is of or, the other of argent. The golden key, which points upwards on the dexter side, signifies the power that extends even to Heaven. The silver key, which must point up to the sinister side, symbolizes the power over all the faithful on earth. The two are often linked by a cordon gules as a sign of the union of the two powers. The handles are turned downwards, for they are in the hand of the Pope, Christ's lieutenant on earth. The wards point upwards, for the power of binding and loosing engages Heaven itself»

  13. ^ Bandiera, Stemma e Sigillo della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano, su vatican.va, Sala Stampa della Santa Sede. URL consultato il 17 dicembre 2013 (archiviato il 5 dicembre 2013).
  14. ^ a b Vatican City (Holy See) - Part I, su crwflags.com, Flags of the World. URL consultato il 30 dicembre 2013 (archiviato il 26 dicembre 2013).
  15. ^ Araldica ecclesiastica Archiviato il 2 febbraio 2014 in Internet Archive., iagiforum.com
  16. ^ Galbreath 1930, p. 25

    «From the 16th century on, this, the third coat of the Papacy — which may be blazoned Gules a pair of keys crossed in saltire, one gold, one silver, tied gold, surmounted by a tiara silver, crowned gold — is taken to represent the Papacy as distinct from the Papal States»

  17. ^ Heim, p. 101.
  18. ^ Galbreath 1972, p. 31.
  19. ^ Galbreath 1972, p. 34.
  20. ^ Anura Gurugé, The Next Pope, 2010. URL consultato il 30 dicembre 2013 (archiviato il 30 dicembre 2013).

Bibliografia modifica

Voci correlate modifica

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