Benedetto Vertecchi

pedagogista e accademico italiano (1944-)

Benedetto Vertecchi (Cascia, 1º maggio 1944) è un pedagogista italiano.

Benedetto Vertecchi

Biografia modifica

Ha effettuato gli studi universitari a Roma, conseguendo con lode la laurea in filosofia nel 1968 presso la Facoltà di Lettere dell'Università “La Sapienza”.

Titolare nel 1969 della borsa di studio “Paolo Rossi”.

Titolare nel 1970 di borsa di studio CNR.

Nominato assistente ordinario di Pedagogia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università La Sapienza il 1º novembre 1970.

Incaricato di Pedagogia presso l'Università degli Studi di Sassari nell'a. a. 1974/5.

Incaricato di Docimologia presso la Facoltà di Magistero dell'Università La Sapienza dall'a. a. 1975/6 all'a. a. 1979/80.

Professore straordinario di Pedagogia presso l'Università degli Studi di Ferrara negli a. a. 1980/1 e 1981/2.

Preside della Facoltà di Magistero dell'Università di Ferrara nell'a. a. 1981/2.

Chiamato alla cattedra di Teoria e storia della didattica della Facoltà di Magistero dell'Università La Sapienza di Roma dal 1º novembre 1982.

Dal 1º novembre 1992 è stato chiamato come professore ordinario di Pedagogia sperimentale presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università degli Studi Roma Tre.

Direttore del Centro per la verifica dell'apprendimento di Ferrara dalla sua costituzione (1985) al 1994, quindi Direttore onorario.

Direttore del Dipartimento di Scienze dell'Educazione dell'Università La Sapienza dall'a. a. 1985/6 all'a. a. 1989/90 e del Dipartimento di Progettazione educativa e didattica (DIPED) dell'Università Roma Tre dal 2007 al 2013.

È stato vicepresidente dell'Ecce (European Council of Community Education).

Ha promosso la costituzione del Laboratorio di Pedagogia sperimentale, operante prima presso il Dipartimento di Scienze dell'Educazione (fino al 2007) e successivamente presso il Dipartimento di Progettazione Educativa e Didattica.

Ha collaborato alla riorganizzazione del sistema scolastico della Repubblica di San Marino. Per questa suo impegno gli è stata conferita la commenda dell'Ordine equestre della Repubblica.

Ha promosso in Italia esperienze pionieristiche d'istruzione a distanza di livello terziario, che si sono caratterizzate, fin dagli inizi, per un'utilizzazione delle risorse tecnologiche soprattutto orientata a consentire le interazioni occorrenti per migliorare la qualità degli apprendimenti. In questo quadro, è stato direttore del Corso di perfezionamento in Metodi della valutazione scolastica dalla sua istituzione, nell'a. a. 1986/7; ha anche diretto i corsi in Fondamenti di didattica, in Complementi di didattica sperimentale, in Didattica della lettura. Più recentemente dall'esperienza di tali corsi hanno preso avvio corsi di master di primo (Valutazione degli apprendimenti) e di secondo livello (Valutazione di sistema).

Presidente del Centro Europeo dell’Educazione (CEDE) dal gennaio 1997, presso il quale sono stati istituiti il Servizio Nazionale per la Qualità dell'Educazione (maggio 1997) e l'Osservatorio Nazionale sugli Esami di Stato (settembre 1998). In seguito alla trasformazione del Cede in Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione, ne è stato nominato presidente, con decreto presidenziale.[1] Ha tenuto tale carica fino al 4 settembre 2001, quando si è dimesso perché in disaccordo con le linee di politica scolastica del governo succeduto alle elezioni del maggio dello stesso anno.

È stato tra i fondatori dell'Aea-Europe (Association for Educational Assessment-Europe). Gli è stata conferita la fellowship di tale Associazione.

Direttore responsabile della rivista Cadmo. An International Journal of Educational Research (certificata ISI e Scopus). Ha diretto Istruzione a distanza. Dal 2012 dirige, con Francesco Mattei, Educazione. Giornale di Pedagogia critica.

È stato coordinatore, fino al 1º novembre 2011, del Corso di Dottorato di ricerca in Innovazione e valutazione dei sistemi di istruzione, del quale era stato fra i promotori. Dal 2005 il Corso era diventato la sezione italiana sezione della Scuola Dottorale Internazionale Culture, éducation, communication.

È stato direttore del Dipartimento di Progettazione Educativa e Didattica dell'Università Roma Tre (dalla costituzione, 1º ottobre 2007, alla sua disattivazione il 31 dicembre 2012, per effetto della revisione degli ordinamenti universitari voluta dalla legge Gelmini).

Dirige o ha diretto le collane editoriali “Laboratorio didattico” (Firenze, La Nuova Italia), “Classici dell'Educazione contemporanea” (La Nuova Italia), “Classici della pedagogia” (La Nuova Italia), “Biblioteca di Scienze dell'Educazione” (La Nuova Italia), “Materiali per la formazione degli insegnanti” (La Nuova Italia), “Mezzi e metodi per insegnare” (Firenze, Lisciani e Giunti), “La scuola dei maestri” (Napoli, Tecnodid), “La scuola della riforma” (Torino, Paravia), “Segni d'arte” (Roma, Seam), “Ricerche sperimentali. Monografie sull'educazione” (Milano, Franco Angeli). Quest'ultima collana comprende, oltre a monografie in lingua italiana, testi in edizione bilingue, stampati fronte-verso.

Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca, sia in Italia, sia all'estero. Tra i progetti coordinati più di recente: Mivas. Metodi Inferenziali per la Valutazione di Sistema (Prin), Am-Learning. Individualizzazione del messaggio di apprendimento in un ambiente adattivo per l'istruzione in rete (Firb), Development of Master courses in Education (Tempus).

L'impegno scientifico modifica

Le principali direzioni in cui si è sviluppato il suo impegno scientifico sono: la progettazione didattica, la docimologia, la ricerca sperimentale, la tecnologia dell'educazione, l'istruzione a distanza, la cultura dell'educazione.

Benedetto Vertecchi è il primo pedagogista italiano che, in una serie di articoli pubblicati su “La Ricerca” argomenta con chiarezza su tale funzione della valutazione; questi articoli sfoceranno poi nel volume, ormai un classico, Valutazione formativa, edito dall’editore torinese Loescher nel 1976. Come si evince dal dibattito docimologico più recente il concetto di valutazione formativa ha permesso alla ricerca didattico-docimologica di compiere un salto qualitativo di non poco conto: se ci si fosse fermati a un rinnovamento delle strumentazioni (pur essendo ciò di grande importanza) sarebbe rimasta comunque la logica elitaristica propria del fare scuola tradizionale che avrebbe continuato a riprodurre le diseguaglianze.

Nel campo della ricerca didattica si è impegnato nella definizione di modelli razionali di analisi dei contesti e di definizione di strategie per l'apprendimento, in particolare nella direzione della individualizzazione delle procedure di istruzione. A partire dalle prime verifiche sperimentali del mastery learning di B. S. Bloom, ha sviluppato un'interpretazione della didattica come mediazione tra cultura e caratteristiche del soggetto che apprende, con lo scopo di pervenire a un'ottimizzazione della qualità dell'istruzione. Un passaggio significativo è stata la messa a punto e la sperimentazione di un prototipo didattico denominati Diva (Didattica Individualizzata con Valutazione Analogica), col quale si è ampliata la prospettiva dell'individualizzazione dalla compensazione di difficoltà già incontrate (analessi) alla stima delle difficoltà probabili in un segmento successivo del percorso (prolessi). Questa linea di ricerche si è più recentemente incontrata con quelle relative all'incidenza dei repertori linguistici disponibili sul successo nell'apprendimento (am-learning).

Ha introdotto, con Emma Nardi e Mauro La Torre, la teoria della valutazione analogica, sviluppando le procedure e le tecniche necessarie per conseguire i traguardi attesi; un esperimento che ha fatto discutere, sia il mondo della ricerca che quello scolastico, in ragione della portata innovativa in esso racchiusa. D’altra parte, proprio sul terreno dell’individualizzazione la ricerca sperimentale è chiamata a confrontarsi, al fine di offrire risposte significative alla scuola dell’oggi. In definitiva, si è offerto un vero e proprio esempio di ricerca sperimentale: tutt’altro che un ritrovato (magari preso a prestito dalla letteratura internazionale) utile solo a esorcizzare – all’insegna del nuovismo – il malessere che nella scuola si respira, ma del tutto incapace di rimuoverne le cause.

In campo docimologico il suo principale apporto è di aver introdotto in Italia la tematica connessa alla funzione formativa della valutazione. Ha sviluppato importanti batterie di prove. Ha costituito il Centro per la verifica dell'apprendimento di Ferrara che per molti anni ha costituito l'unico esempio in Italia di struttura volta alla rilevazione sistematica di dati descrittivi dei risultati dell'educazione scolastica. Ha introdotto, con Emma Nardi e Mauro La Torre, la teoria della valutazione analogica, sviluppando le procedure e le tecniche necessarie per conseguire i traguardi attesi.

Le sue prime esperienze nella ricerca internazionale sono consistite nella collaborazione a progetti di ricerca comparativa (a cominciare dalla Six Subject, promossa dall'Associazione internazionale Iea agli inizi degli anni settanta). Negli anni novanta ha si è impegnato per assicurare la partecipazione dell'Italia alle principali linee di ricerca Ocse: in particolare, ha sostenuto l'adesione al Progetto Pisa (Programme for International Student Assessment) e ai progetti sulla competenza alfabetica della popolazione adulta (a cominciare dal Second International Adult Literacy Study, Sials). Nello sviluppo di entrambi i progetti è stato direttamente impegnato come membro degli organismi internazionali di coordinamento.

Sin dagli inizi del suo percorso accademico, grazie soprattutto al ricorso all’indagine empirica, Vertecchi ha letto le vicissitudini della scuola prestando attenzione a non rimanere succube di forzature dialettiche provenienti dall’ideologia: l’attenzione precisa al contesto, cioè a un tempo e a uno spazio ben definiti, hanno portato lo studioso a concentrarsi sul sistema educativo reale, sui limiti in esso presenti che, in modo particolare, i cambiamenti strutturali della società hanno contribuito a evidenziare. In questi ultimi vent’anni, poi, la presenza di Cadmo, fondata dallo studioso, ha finalmente consentito all’Italia di partecipare al dibattito internazionale con una rivista di grande prestigio.

I suoi studi di tecnologia dell'educazione coprono un'ampia gamma di questioni sia di ordine teorico e definitorio, sia di ordine applicativo. Ha affermato una nozione della tecnologia dell'educazione come sistema nel quale prevale la componente di struttura al cui interno si colloca la selezione e l'utilizzazione più vantaggiosa delle risorse strumentali. Criterio conduttore è il perseguimento di un'elevata qualità dell'istruzione. Fin dagli anni ottanta ha ideato e realizzato procedure per la correzione automatizzata, nell'ambito dell'istruzione a distanza, di prove di verifica intermedie e per la proposta di un sostegno individualizzato agli allievi che rivelassero specifiche difficoltà di apprendimento. Il punto d'arrivo del complesso insieme di ricerche sviluppate nel settore è costituito dall'ambiente Orbis dictus. Un ambiente adattivo in rete per l'istruzione in rete.

L'approccio ai vari problemi dell'educazione è stato costantemente ispirato ai canoni dello sperimentalismo. Ha fornito in questo campo numerosi contributi sia in termini di approfondimento teorico, sia attraverso la diretta conduzione di attività sperimentali, sia infine curando la formazione di nuove leve di specialisti del settore. È impegnato in una complessa serie di iniziative sperimentali, tese alla verifica di ipotesi relative alla individualizzazione della proposta educativa, anche attraverso il ricorso a sistemi per l'elaborazione dei dati e la messa a punto automatizzata di “pacchetti” di materiali di istruzione a misura delle necessità dei singoli allievi.

Alla creazione di un servizio nazionale di valutazione (oggi svolto dall’INVALSI), Benedetto Vertecchi ha contribuito con un ruolo di primo piano. Seppur in ritardo, l'Italia può beneficiare di una struttura che si occupa della qualità dell’istruzione. Sin dagli inizi del suo impegno nell’educativo, Vertecchi ha costantemente sottolineato come il sistema-scuola dovesse avere a disposizione – parallelamente ai risultati delle indagini nazionali – un servizio nazionale di valutazione (autonomo), che, godendo della fiducia delle scuole, fosse nelle condizioni di effettuare analisi sistematiche, sí che le informazioni ottenute potessero costituire il fondamento sul quale poggiare decisioni pertinenti.

All'attività editoriale su carta ha aggiunto negli ultimi anni frequenti interventi in rete su problemi di attualità. I suoi blog https://questioni.wordpress.com/ e https://minimaeducationis.wordpress.com hanno un elevato numero di visitatori, e così il suo profilo nel sito https://www.academia.edu.

Opere modifica

  • Maria Corda Costa, Benedetto Vertecchi e Aldo Visalberghi, Orientamenti per la sperimentazione didattica, Loescher, 1977.
  • Benedetto Vertecchi, Valutazione formativa, Loescher, 1976, ISBN 978-88-201-2143-3.
  • Roberto Maragliano e Benedetto Vertecchi, La programmazione didattica, Editori Riuniti, 1977, ISBN 978-88-359-3584-1.
  • Benedetto Vertecchi, La qualità dell'istruzione, Loescher, 1978.
  • Roberto Maragliano e Benedetto Vertecchi, La valutazione nella scuola di base: Roberto Maragliano ; Benedetto Vertecchi, Ed. Riuniti, 1978.
  • Aldo Visalberghi, Roberto Maragliano e Benedetto Vertecchi, Pedagogia e scienze dell'educazione, Mondadori, 1983.
  • Roberto Maragliano e Benedetto Vertecchi, La difficoltà di fare scuola, Ed. Riuniti, 1979.
  • Franco Frabboni, Roberto Maragliano e Benedetto Vertecchi, Pedagogia e didattica dei nuovi programmi per la scuola elementare, La Nuova Italia, 1984.
  • Egle Becchi e Benedetto Vertecchi, Manuale critico della sperimentazione e della ricerca educativa, F. Angeli, 1984.
  • Franco Frabboni, Roberto Maragliano e Benedetto Vertecchi, Una cultura per l’infanzia. Struttura contenuti metodi della scuola materna, La Nuova Italia, 1986.
  • Benedetto Vertecchi, Una cultura per la scuola media, La Nuova Italia, 1987.
  • Benedetto Vertecchi, Insegnare a distanza, La Nuova Italia, 1988, ISBN 978-88-221-0581-3.
  • Benedetto Vertecchi, Scolarizzazione e selezione, Lisciani & Giunti, 1989.
  • Benedetto Vertecchi, Valutazione e qualità degli studi. Per un servizio docimologico nazionale, Tecnodid, 1989.
  • Benedetto Vertecchi, Interpretazioni della didattica, La Nuova Italia, 1990.
  • Benedetto Vertecchi, La didattica tra certezza e probabilità, La Nuova Italia, 1990.
  • Benedetto Vertecchi, Introduzione alla ricerca didattica, La Nuova Italia, 1991.
  • Benedetto Vertecchi, Origini e sviluppi della docimologia, Lisciani & Giunti, 1991.
  • Benedetto Vertecchi, Una scuola per tutta la vita, La Nuova Italia, 1991.
  • Benedetto Vertecchi, Luciano Cecconi e Mauro La Torre, Ambienti per la tecnologia dell’istruzione, Tecnodid, 1992.
  • Benedetto Vertecchi, Emma Nardi, Teresa Russo Agrusti e Vega Scalera, Avviamento alla letteratura dello sperimentalismo didattico, La Nuova Italia, 1992, ISBN 978-88-221-1125-8.
  • Benedetto Vertecchi, Quantità e qualità nella ricerca didattica, La Nuova Italia, 1992.
  • Benedetto Vertecchi, Percorsi di ricerca educativa. Gli editoriali di Cadmo, Milano, Franco Angeli, 2014, ISBN 978-88-917-0633-1.
  • Benedetto Vertecchi, Parole per la scuola, Milano, Franco Angeli, 2012, ISBN 978-88-568-4744-4.
  • Benedetto Vertecchi, Gabriella Agrusti e Bruno Losito, Origini e sviluppi della ricerca valutativa, Milano, Franco Angeli, 2010, ISBN 978-88-568-1701-0.
  • Benedetto Vertecchi e Gabriella Agrusti, Laboratorio di valutazione, Bari, Laterza, 2008, ISBN 978-88-420-8460-0.
  • Benedetto Vertecchi e Vittoria Gallina, La cultura degli adulti. Il profilo della popolazione sammarinese, Milano, Franco Angeli, 2006, ISBN 978-88-464-7572-5.
  • Benedetto Vertecchi, La scuola disfatta, Milano, Franco Angeli, 2006, ISBN 978-88-464-7450-6.
  • Benedetto Vertecchi, Le sirene di Malthus. Pensieri sulla scuola (2001-2004), Roma, Anicia, 2004, ISBN 978-88-7346-280-4.
  • Benedetto Vertecchi, Manuale della valutazione. Analisi degli apprendimenti e dei contesti. Con un laboratorio di valutazione a cura di Gabriella Agrusti, Milano, Franco Angeli, 2003, ISBN 978-88-464-4775-3.
  • Benedetto Vertecchi e Raimondo Bolletta, Gli esami in numeri. Sessione 2000, Milano, Franco Angeli, 2002, ISBN 978-88-464-3604-7.
  • Benedetto Vertecchi, La scuola italiana da Casati a Berlinguer, Milano, Franco Angeli, 2001, ISBN 978-88-464-3282-7.
  • Benedetto Vertecchi, Interpretazione della didattica, Firenze, La Nuova Italia, 2000, ISBN 978-88-221-3922-1.
  • Benedetto Vertecchi, Quantità e qualità nella ricerca didattica, Firenze, La Nuova Italia, 1992, ISBN 978-88-221-1147-0.

Note modifica

  1. ^ Comunicato, su cede.it, 22 dicembre 2000. URL consultato il 29 dicembre 2019 (archiviato dall'url originale il 3 febbraio 2001).

Collegamenti esterni modifica

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