Benedetto da Cingoli
Benedetto da Cingoli (... – Siena, 12 aprile 1495[1]) è stato un poeta italiano, gravitante intorno alla corte di Ludovico il Moro.
Biografia
modificaNativo di Cingoli nel Maceratese, secondo Francesco Vecchietti sarebbe appartenuto alla nobile famiglia dei Benvenuti. Di sicuro si sa, tramite la testimonianza del fratello Gabriele, che Benedetto da Cingoli arrivò a Milano sotto la signoria di Galeazzo Maria Sforza (1466-1476) per poi restarvi anche durante quella del fratello di lui Ludovico il Moro. Visitata anche la Firenze laurenziana e Napoli, Benedetto strinse rapporti con Jacopo Fiorino de' Boninsegni, con Agostino Dati e col cardinale Bernardo Dovizi da Bibbiena. Poeta in volgare in apparenza imitatore di Antonio Tebaldeo e di Serafino Aquilano, Benedetto da Cingoli si caratterizzò però per una certa autonomia dai suoi due modelli, concentrandosi su tematiche esistenzialistiche. Morì a Siena nel 1495. Tra le sue opere si ricordano i Sonecti, barzellette et capitoli (pubblicato postumo nel 1503) e altre rime raccolte in vari codici[2].
Note
modifica- ^ Questo secondo Filippo Vecchietti nella sua Biblioteca Picena, vol.II, Osimo 1791, pp. 164 e seguenti
- ^ La seguente voce è stata realizzata a partire da quella curata da Malato per il Dizionario biografico degli italiani.
Bibliografia
modifica- Giulia Godano, Le Fatiche vulgari di Benedetto da Cingoli: orditure intertestuali sul modello dei Fragmenta, in Petrarchesca : rivista internazionale, vol. 6, Pisa, Fabrizio Serra, 2018, pp. 35-75, ISSN 2283-9437 . URL consultato il 28 marzo 2024.
- Enrico Malato, Benedetto da Cingoli, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 8, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1966. URL consultato il 28 marzo 2024.