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Un bottiglione è una grossa bottiglia da vino della capacità di circa 2 litri.[1]

Bottiglioni in vetro verde
Contenitore in plastica per trasportare 4 bottiglioni
Dettaglio della bocca

Etimologia e varianti modifica

La parola bottiglione ebbe origine nel XVI secolo.[2] Un termine molto comune in Piemonte per indicare il bottiglione è pintone (dal piemontese pinton - pronuncia: pintun). La parola è utilizzata nelle opere di vari scrittori tra i quali Primo Levi e Beppe Fenoglio.[3] Un altro termine per indicare il bottiglione è doppiolitro o anche doppio litro[4].

Caratteristiche modifica

  • Base: non molto pronunciata.
  • Corpo: cilindrico fino a circa 3/4 dell'altezza.
  • Spalla: piuttosto pronunciata.
  • Collo: corto.
  • Cercine: rilevato con una rigonfiamento per bloccare l'eventuale tappo a corona.
  • Altezza: 35–40 cm.
  • Capacità: 2000 ml.

Vetro utilizzato modifica

I bottiglioni vengono in genere realizzati con vetro di colore verde scuro, in modo da proteggere il vino contenuto dai danni della luce pur consentendone la visione dall'esterno. Esistono comunque anche bottiglioni in vetri di diverso colore, ad esempio marrone, oppure in vetro non colorato.

Chiusura modifica

Di solito i bottiglioni sono provvisti di due piccoli incavi al lato della bocca in modo da consentire l'alloggiamento di un tappo meccanico con testa in porcellana o in plastica e guarnizione in gomma, in modo da facilitare l'imbottigliamento. Il cercine attorno alla bocca consente inoltre la fissazione di un tappo a corona. Per vini da conservare per un tempo medio-lungo possono invece venire utilizzati per la chiusura normali tappi cilindrici di sughero o di silicone.

Utilizzo modifica

I bottiglioni oltre che nel commercio del vino vengono comunemente utilizzati per la conservazione casalinga di vini non destinati ad un lungo invecchiamento.[5]

Oltre che per il vino possono essere impiegati come contenitori di oli alimentari[6] o latte[7], anche in questo caso spesso in contesti casalinghi o artigianali.

I bottiglioni vengono inoltre utilizzati per il trasporto a casa del vino sfuso, dopo essere stati riempiti al punto vendita.[8]

Nella cultura di massa modifica

Il bottiglione è spesso associato nella cultura popolare italiana a vini di pessima qualità, consumati principalmente al fine di raggiungere l'ubriachezza.[9][10]

Note modifica

  1. ^ Alfredo Antonaros, La grande storia del vino, Pendragon, 2000, p. 196, ISBN 88-8342-050-0.
  2. ^ Bottiglione, definizione sul dizionario del Corriere della Sera, on-line su dizionari.corriere.it (consultato nell'ottobre 2014)
  3. ^ Gianni Villata, Primo Levi e il Piemontese: La lingua de La chiave a stella, fondazione Savej, 2013.
  4. ^ Raffaele Viviani, Guido Davico Bonino, Antonia Lezza, Pasquale Scialò, Teatro Vol. Vi, Guida Editori, 1994, p. 140.
  5. ^ Lucio Bussi, Come fare il vino, Giunti, 2002, p. 13, ISBN 978-88-440-3264-7.
  6. ^ Aldo Gabrielli, Grande Dizionario Italiano, Hoepli, 2011.
  7. ^ Mauro Corona, Aspro e dolce, Mondadori, 2010.
  8. ^ Il vino sfuso non è un tabù ma possiamo fare di più, dal sito di la Stampa, www.lastampa.it Archiviato il 14 ottobre 2014 in Internet Archive. (consultato nell'ottobre 2014)
  9. ^ A piedi nudi in platea per i Phish, articolo di Raffaele Roselli sul Corriere della Sera del 26 febbraio 1997, on-line su archiviostorico.corriere.it (consultato nell'ottobre 2014)
  10. ^ Elena Gabrielli, Pane amaro: un immigrato italiano in America, Rizzoli, 2006, p. 81.

Voci correlate modifica

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