88º Gruppo
Descrizione generale
Attivo10 Maggio 1930 - oggi
NazioneBandiera dell'Italia Italia
Bandiera dell'Italia Italia
ServizioRegia Aeronautica
Aeronautica Militare
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L'88º Gruppo è un reparto operativo dell'Aeronautica Militare Italiana, inquadrato nel 41º Stormo. Attualmente dislocato sulla base aerea di Sigonella, è l'unico gruppo volo operativo in Italia interforze.

88° Gruppo Volo
Descrizione generale
Attivo 10 Maggio 1930 - oggi
Nazione Italia
Servizio Regia Aeronautica

Aeronautica Militare

Sede Aeroporto di Sigonella
Velivoli Leonardo ATR 72MP
Colori Rosso
Parte di
41º Stormo
Comandanti
Degni di nota Magg. Silvio Scaroni

Nascita del 88° Gruppo Volo

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La storia dell’88° Gruppo inizia il 10 maggio 1930 quando il Reparto si costituisce, ai sensi del Foglio d’Ordine n. 13 del 5-5-1930 sull’idroscalo di Vigna di Valle sotto la denominazione ufficiale di 88° Gruppo Autonomo Caccia Marittima. Primo Comandante è il Maggiore Pilota Silvio Scaroni, Asso della Prima Guerra Mondiale, secondo solo a Francesco Baracca, con 31 vittorie, decorato di Medaglia d’Oro al Valor Militare per le sue eroiche imprese ed Aiutante di Campo Onorario del Re. Il nome ed il passato di un simile Comandante sono il buon auspicio per il Gruppo che infatti nella sua vita relativamente breve avrà modo di mostrare il suo valore.

Costituiscono il Gruppo le Squadriglie 164° e 166° che fino a tale data dipendevano dall’80° Gruppo Autonomo Caccia Marittima di base ad Orbetello e che erano montate sui velivoli idro-caccia per un totale di 18 aerei. L’anno seguente, il 20 aprile, alle prime due Squadriglie sì aggiungono anche la 161° e la 162° montate su Fiat C.R. 20 ed anch’esse provenienti da Orbetello.

Successivamente però la 161° Squadriglia passa a far parte dello Stormo Misto dell’Egeo talché alla fine del 1931 la costituzione organica del Gruppo è la seguente: 162° Squadriglia su Fiat C.R. 20 e 164° e 166° Squadriglia su Macchi M.41 bis.

Sempre nel 1931 il Reparto partecipa alle prime esercitazioni ed in particolare, tra il 26 ed il 29 agosto, operando dalla base di Cadimare (La Spezia), alle manovre dell’Armata aerea per rischierarsi poi fino al 2 settembre sul lago di Massaciuccoli dove il giorno 1 viene passato in rivista dal Re.

Così, ad esempio, nell’agosto 1932 quando opererà nelle manovre estive navali con la 162° Squadriglia a Brindisi e la 164° a Taranto è pure nell’estate del 1933 quando interverrà egualmente alle manovre aeronavali operando dall’idroscalo di Stagnone con la 166° e dalla base di Vigna di Valle con la 164°.

Nell’ottobre 1933 il comandante Scaroni, promosso nel frattempo Tenente Colonnello, viene chiamato ad assolvere l’incarico di Aiutante di Campo Effettivo del Re e viene rilevato nel comando dal Maggiore Umberto Nannino al quale succede poi nel 15 Giugno 1934 il Tenente Colonnello Ilio Pantanelli.

Ai primi di aprile del 1935 la 164° Squadriglia con 9 velivoli si trasferisce a Sesto Calende per assicurare un costante servizio di sorveglianza aerea nell’ambito della Conferenza internazionale di Stresa. Succede nel comando del Gruppo il Capitano Carmelo D’Elia sotto la cui guida 21 velivoli del Reparto partecipano il 28 ottobre 1935, tredicesimo anniversario della Marcia su Roma, alla parata aerea nei cieli della Capitale.

Assumono poi il comando il Maggiore Leonello Leone ed il Maggiore Adolfo Contoli durante il cui periodo, nel 1937, si inizia la sostituzione dei vecchi velivoli Fiat C.R. 20 ed Macchi M.41bis con i CANT 10 e CANT 25 ed infine con i più moderni IMAM Ro.43 e IMAM Ro.44.

Il completamento delle consegne delle nuove macchine si ha entro il 1938 ed in questo periodo si alternano al Comando prima il Tenente Colonnello Mario Morelli e successivamente il Tenente Colonnello Mario Giannini.

L’attività del Gruppo prosegue fino ai primi mesi del 1940 quando la Regia Aeronautica, nell’imminenza del Secondo conflitto mondiale, decide una generale riorganizzazione dei Reparti nell’ambito della quale, ritenendosi superati i compiti assegnati all’88° Gruppo Caccia Marittima, se ne decide lo scioglimento che avviene infatti il 1° maggio 1940 senza che il Reparto abbia potuto partecipare ad alcuna delle azioni che nel giro di pochi anni avevano visto molti Gruppi dell’Aviazione Italiana impegnati nei cieli Spagnoli, Africani ed Albanesi.

Seconda guerra mondiale

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Sono trascorsi appena due anni, la lotta in Europa e nel mondo divampa sempre più aspra e crudele, e già l’88° rivede la luce, sull’aeroporto di Bresso, se pure in una veste completamente diversa. Il 15 aprile 1942 infatti, in ottemperanza alle disposizioni del Comando della 1° Squadra Aerea, il Reparto rinasce, costituito dalla 264° e dalla 265° Squadriglia, come 88° Gruppo Bombardamento Terrestre, alle dipendenze, assieme al 99° Gruppo, del 43° Stormo BT.

Ne diventa comandante un’altra luminosa figura di combattente e di patriota, il Maggiore Pilota Ugo Machieraldo che, come il suo primo predecessore, interpreterà l'eroismo del Gruppo perdendo la propria vita dopo l'armistizio ad opera del plotone d'esecuzione e meritando la massima decorazione al valore.

Il 1° maggio il Gruppo, montato sui velivoli Fiat B.R.20, in numero di dieci per Squadriglia, inizia il trasferimento, che si concluderà tre giorni dopo, per la base operativa, l'aeroporto di Castelvetrano in Sicilia, dove, assieme al 116° Gruppo, sostituisce, nelle azioni di bombardamento su Malta, il 55° Gruppo trasferito a Lecce. Cessa così dalle dipendenze d'impiego del 43° Stormo, che si trasferisce a Zara con il 99° Gruppo, pur continuando a farne parte organicamente.

L'8 maggio 1942 1'88° Gruppo inizia l'attività di guerra effettuando con quattro velivoli una azione di bombardamento sugli aeroporti maltesi di Halfar, Gudia e Mikabba, obiettivi che vengono tutti colpiti malgrado la forte reazione contraerea nemica, dai quattro velivoli impiegati

Comincia così il Gruppo quella lunga serie di missioni notturne che vedrà i suoi equipaggi impegnati nel cielo dell'isola per cinque lunghi estenuanti mesi.

Rabbiosa la reazione della caccia e della contraerea inglese che si manifesta sin dalle prime azioni. Il giorno 10 infatti un BR 20 riesce a fatica ad allontanare con intenso tiro delle armi di bordo un Beaufighter che lo attacca non senza restare però ripetutamente colpito.

Dopo le positive azioni del 12 e 13 maggio, la notte del 15 si hanno poi le prime perdite quando il velivolo al comando del Tenente Castronovo non rientra da una azione su Malta: verrà ritrovato distrutto il giorno successivo in località Palazzo Adriano.

Ancora un combattimento si ha la notte del 17 quando due velivoli vengono attaccati da vari caccia nemici. Pur con un ferito e con notevoli avarie a bordo i velivoli rientrano a Castelvetrano mentre altrettanta fortuna non hanno la notte del 20 tre dei sei velivoli nuovamente in azione su Malta: attaccati da cacciatori avversari due di essi riescono a disimpegnarsi mentre il terzo, quello del Tenente Medesani, centrato in pieno, precipita in un rogo di fiamme con tutto il suo sfortunato equipaggio. Solo i rottami saranno rinvenuti in mare il giorno successivo, triste testimonianza della tragedia.

Ancora un grave incidente l'ultimo di questo mese terribile, si ha la notte del 23 quando di due velivoli attaccati, uno (Tenente Abbarchi), riesce a salvarsi disimpegnandosi pur con due feriti gravi a bordo mentre il secondo, al comando del Tenente Vesprizchy, colpito, pre- cipita in fiamme sulla costa siciliana; per fortuna però tutti i membri dell'equipaggio riescono a salvarsi lanciandosi con il paracadute.

Dopo circa due settimane di inattività il Gruppo riprende, nella seconda metà di giugno, le azioni di bombardamento su Malta e purtroppo la notte del 25 un'altra sciagura si abbatte sul già provato Reparto. Di sette velivoli operanti sull'isola tre vengono attaccati e, malgrado le manovre di disimpegno, uno di essi, al comando del S. Tentente Resaghetti, viene colpito ed abbattuto. Un pesante contributo di sangue e di mezzi viene quindi fornito dalle squadriglie dell'88 come altrettanto pesante risulta il contributo di quelle del 116° Gruppo che ne condivide base, missioni, rischi e gloria in condizioni sempre più difficili.

Nel mese di luglio le azioni notturne si succedono con un ritmo ancora più intenso, fino a diventare quotidiane, pur con una media giornaliera di velivoli efficienti a volte di sole due o tre unità. E' cosi che il 26 dello stesso mese si inizia la sostituzione del glorioso ma ormai logoro BR 20 con il più potente Cant Z 1007.

Gli equipaggi devono perciò affrontare doppi sacrifici perché, oltre a continuare le azioni di bombardamento su Malta, effettuano il passaggio sul nuovo velivolo, i cui primi cinque esemplari sono stati ceduti dal 116° Gruppo.

Il 5 agosto il Capitano Machieraldo lascia il comando del Gruppo che viene assunto dal Capitano Edoardo Agnello. Solo pochi giorni dopo, il 14, un altro equipaggio viene perduto con l'abbattimento del velivolo del Tenente Tosi nel corso di una missione su Malta.

Nella sua nuova veste il Reparto può contare ora su 17 velivoli di cui 12 bellicamente efficienti. Con queste macchine l'88° continua positivamente le azioni su Malta operando da Castelvetrano e, dal 12 agosto, anche da Gerbini, in settembre ed ottobre, mese alla fine del quale ancora una grave perdita colpisce il Gruppo: un velivolo, comandato dal Tenente Macauda, attaccato e ripetutamente centrato, precipita nei dintorni di Gela e solo due dei cinque membri dell'equi-

paggio riescono a salvarsi col paracadute. Si giunge così al termine del ciclo che ha visto il Gruppo operare dalla Sicilia su Malta, con azioni notturne che, se hanno creato notevoli difficoltà al nemico, hanno pure messo in luce la sua efficientissima difesa basata sull'impiego integrato di caccia notturni e di radar. In

effetti l'azione difensiva inglese veniva in un primo tempo efficacemente contrastata dal Centro Intercettazioni della Regia Aeronautica che, seguendo le comunicazioni avversarie, era in grado di stabilire quando una nostra formazione veniva agganciata sicché con una parola convenzionale dava l'ordine ai bombardieri di effettuare una opportuna manovra di scampo che costringeva i Beaufighter intercettori a ricominciare tutto da capo; ma nonostante questi primi esperimenti di « guerra elettronica » i vantaggi del radar erano assoluti, con i risultati che sappiamo.

Ai primi di novembre del 1942 un nuovo avvenimento sconvolge la condotta della guerra in Africa Settentrionale: gli anglo-americani sbarcano in Marocco ed in Algeria senza trovare eccessiva resistenza da parte dei Francesi nominalmente dipendenti dal governo di Vichy.

I gruppi da bombardamento italiani vengono cosi arretrati e rischierati ed anche per l'88° giunge l'ordine di trasferimento per essere posto alle dirette dipendenze d'impiego del Comando Bombardamento Sardegna. Il 7 novembre infatti la 264° Squadriglia con 5 velivoli si porta sul campo di Milis, in Sardegna, seguita il giorno 9 dalla 265° Squadriglia. Dall'aeroporto di Milis continua incessante per tutto il mese di novembre e per la prima decade di dicembre l'azione del Gruppo; i suoi velivoli infatti effettuano continue puntate di bombardamento diurno e notturno sugli obiettivi africani e segnatamente sui porti di Alberi, Bona e Philippeville brulicanti di navi alleate nonché sugli aeroporti e sulle rotabili della zona.

Da Milis già il 10 novembre si effettua il primo attacco notturno colpendo con 9 velivoli la zona aeroportuale di Algeri. Altrettanto accade due giorni dopo quando quattro aerei attaccano il porto di Bougie senza riportare perdite. Dopo alcune missioni non portate a termine per le cattive condizioni meteorologiche il Gruppo colpisce ancora Philippeville con azioni notturne il 19 e 20 novembre.

Ancora attacchi notturni vengono condotti il 24 dello stesso mese contro Algeri, il 28 contro Bona ed il 29 ed il 1° dicembre contro l'aeroporto di Bougie. Il 3, il 4 ed il 6 è invece colpito il porto di Bona mentre due velivoli colpiscono quello di Philippeville il giorno 8 successivo.

Frattanto dal 10 dicembre il Gruppo si trasferisce sull'altro aeroporto sardo di Villacidro da dove opera per tutto il mese di dicembre con sempre maggiori difficoltà dovute al logorio del materiale ed alla reazione nemica. Il 21 dicembre si registra per il Reparto l'ultimo triste episodio dell'anno con la perdita di un Cant Z 1007 al comando del Tenente Soglio che non rientra da una difficile azione su Bona.

In questo periodo il Gruppo cambia nuovamente la sua dipendenza organica e d'impiego. Infatti lo Stato Maggiore della Regia Aeronautica con foglio n. 2/40S del 4-1-1943 stabilisce che in data 10-1-1943 l'88° Gruppo cessi dalle dirette dipendenze d'impiego del ComandoBombardamento Sardegna e dalle dipendenze organiche del Comando del 43° Stormo, che viene passato in posizione «quadro » e passi alle dipendenze, a tutti gli effetti, del Comando del ricostituito 16° Stormo B.T., assieme al 50° Gruppo.

Ancora una azione contro la rada di Bona viene portata a termine il 6 gennaio senza che alcuno dei tre velivoli impegnati subisca danni mentre il 15 successivo, durante una ulteriore azione su Bona, scompare il velivolo comandato dal Capitano Aurelio.

Il porto di Bona viene ancora colpito due giorni dopo mentre il 21 dello stesso mese si registrano un attacco contro un convoglio di mercantili al largo di Algeri ed uno contro il porto della stessa città che viene bombardato da tre velivoli. Ulteriori attacchi contro il porto di Bona vengono portati a termine il 22, il 26 ed il 30 gennaio ed il 1° febbraio mentre il 7 dello stesso mese viene attaccata Algeri, il 12 Bougie, con la perdita di un velivolo, ed ancora lo stesso porto il 18.

II 24 febbraio infine, tre velivoli portano ancora un attacco contro i porto di Philippeville che viene colpito, nonostante la fortissima reazione nemica.

Si avvicinano ormai i momenti più duri per l'88° Gruppo e per tutta la Regia Aeronautica costretta a spostare di continuo i suoi Reparti per sottrarli alla sempre più massiccia azione avversaria.

Così l'88 si trasferisce nell'aprile del 1943 ad Alghero da dove opera al completo sino alla fine di maggio con azioni sempre più dure e con un contrasto del nemico sempre più violento. E' durante una di queste azioni, quella del 23 aprile, che un altro velivolo scompare durante un attacco contro i porti algerini. Con l'equipaggio cade anche un eroico Ufficiale di Marina, il Tenente di Vascello Osservatore Salvatore Gattoni alla cui memoria verrà assegnata la Medaglia d'Oro al V.M. per questa e per altre eroiche azioni compiute nelle file della 265 Squadriglia del Gruppo. Del Suo sacrificio è oggi fiero il personale di Marina del Reparto che con esso cementa ancor più la partecipazione alla vita operativa dell'88° e che in Lui vede una guida, uno stimolo, uno sprone verso i sempre più alti traguardi cui tutti, marinai ed aviatori, tendono.

La grave situazione del materiale di volo e la necessità di sottrarre i mezzi all'offesa avversaria inducono Superaereo ad arretrare infine sul continente i vari Reparti ed a raggrupparli per specialità. Il 1° giugno del 1943 infatti si costiuiscono il «Raggruppamento Siluranti» ed il «Raggruppamento Bombardieri » con sede sull'aeroporto di Perugia. Tale Raggruppamento raccoglierà una trentina di Cant Z 1007 (di cui circa 20 efficienti) dei Gruppi 28°, 86°, 106° nonché la 265° Squadriglia dell'88° che praticamente si scinde avendo lasciato la 264 sugli aeroporti di Alghero (con 8 velivoli) e di Decimomannu (con 2 velivoli).

Si giunge cosi al luglio del 1943 con gli alleati in fase di sbarco in Sicilia. I reparti da bombardamento che si possono impiegare contro di

essi sono ormai i pochi velivoli del «Raggruppamento Bombardieri >> e della 264° Squadriglia di Alghero. Il 9 luglio infatti, con sublime eroismo, 13 di essi vanno all'attacco della flotta anglo-americana. Quattro non rientreranno.

Dopo alcune missioni le perdite sono talmente alte che, a fine agosto, la forza del «Raggruppamento Bombardieri » si riduce a meno di 20 velivoli di cui appena una dozzina efficienti.

Il dopoguerra

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Dopo l'8 settembre i velivoli del Raggruppamento, obbedendo alle clausole armistiziali, si portano ad Alghero dando così modo alla 265° ed alla 264° Squadriglia dell'88 di ritrovarsi insieme nuovamente.

Purtroppo nella fase di trasferimento due Cant Z 1007 sono abbattuti dalla contraerea germanica sulle Bocche di Bonifacio.

Dall'aeroporto sardo si inizia subito l'attività contro i convogli tedeschi che traghettano mezzi e truppe in ripiegamento verso la Corsica e in tali azioni il 16 dicembre un altro velivolo viene abbattuto.

Alcuni giorni dopo tutti i Reparti vengono trasferiti presso la base di Decimomannu ritenuta più sicura. Da qui il giorno 19 partono per un attacco contro Porto Vecchio, in Corsica, nonché in missioni varie di ricognizione. Ma anche Decimomannu risulta esposta tanto che il giorno 20, durante un’azione di mitragliamento di aerei tedeschi, un altro velivolo viene perso a causa di un incendio.

Il 15 ottobre 1943 lo Stato Maggiore della Regia Aeronautica decide un totale riordinamento dei Reparti nell'ambito del quale avviene anche la riorganizzazione dell’88° Gruppo bombardamento Terrestre assegnandogli tutti i velivoli Cant Z 1007 bis e ter che si erano trasferiti in Sardegna.

Il riordinamento prevede anche il trasferimento del Reparto sul continente ma, a causa dell'indisponibilità di aeroporti nella penisola, l’approntamento subisce un certo ritardo cosicché a novembre il Gruppo, sempre composto dalla 264° e dalla 265° Squadriglia, è sempre di base a Decimomannu.

Il trasferimento avviene a dicembre e sulla base di Galatina (Lecce), con due dozzine di velivoli in carico, il 18 gennaio 1944, l'88° si riorganizza su quattro Squadriglie: 19°, 190°, 260° e 265°, nell'ambito del Raggruppamento Bombardamento e Trasporti.

Ancora una volta il Gruppo è pronto ad affrontare un lungo periodo di sacrifici e di lotte operando silenziosamente in un ambiente difficile contrastato oltre che dalla reazione avversaria anche dalle proibitive condizioni di impiego.

I primi due mesi del 1944 sono per il Reparto un periodo preparatorio di intenso addestramento in previsione del programmato impiego nei Balcani per rifornire la Divisione “Garibaldi” che, formatasi con i resti delle unità italiane ivi presenti all'atto dell'armistizio, combatteva ora contro i tedeschi a fianco dei partigiani jugoslavi.

Purtroppo gli uomini della Divisione, oltreché lottare contro i tedeschi ed i loro collaborazionisti locali, dovevano far fronte alla ostilità degli stessi partigiani che non avevano certo dimenticato che fino a pochi mesi prima quei soldati erano stati dei duri nemici.

L'unico vero aiuto quindi per la Divisione “Garibaldi”, isolata lontana dalla Patria, sarà dato dagli uomini e dai velivoli dell’88° Gruppo che dovranno anche lottare con gli ordini degli alleati che, avendo fornito tutti i contenitori, i paracadute ed i materiali per gli aviolanci, impongono che per ogni velivolo che rifornisce i Reparti Italiani ve ne siano cinque almeno per i partigiani jugoslavi. Si verificherà perciò con facilità che, contro la ventina di tonnellate di materiale aviolanciato agli italiani, quello destinato alle forze slave fosse cinque e anche dieci volte superiore.

La prima missione di questo lunghissimo e logorante ciclo di operazioni al tempo stesso militare ed umanitario, e che costituirà uno dei capitoli più importanti della Regia Aeronautica dopo l’armistizio, ha luogo il 3 marzo 1944 quando 6 Cant Z 1007, scortati da quattro M.C. 205 del 51° Stormo si portano sulla zona di Berane dove sganciano 36 contenitori per un totale di circa 40 quintali di armi e munizioni.

La seconda azione avviene l'8 marzo ma le proibitive condizioni del tempo non permettono lo sgancio del materiale.

Anche il 15 marzo le condizioni del tempo sono tali che solo sei dei nove velivoli impiegati possono sganciare il loro carico su Berane. Ancora il 17, di ben nove aerei impiegati nella missione, solo uno riesce ad effettuare il lancio; vincente riesce invece quello effettuato il 19 dello stesso mese da otto Cant Z decollati da Galatina e sempre scortati dai valorosi M.C. 205.

La prima perdita di questo nuovo, snervante, ciclo di operazioni che porta i velivoli dell88° sulle rotte per Berane, Kolasin, Negobuda, Poljce, Velimje, si ha il 3 aprile quando un velivolo, comandato dal Tenente Caneschi, rimasto isolato dagli otto Cant Z 1007 al rientro da una ennesima missione su Berane, viene attaccato da caccia tedeschi e, colpito, precipita ai confini jugo-albanesi presso il Lago di Scutari. I cinque membri dell'equipaggio riescono a lanciarsi con il paracadute ma scompaiono senza lasciare la minima traccia. Il giorno seguente altri tre velivoli partono per la zona di Berane ma solo uno riesce a lanciare il materiale.

L'8 aprile tre dei quattro aerei partiti raggiungono e riforniscono Kolasin con altri quaranta quintali di materiale vario. Le missioni si susseguono in aprile con un ritmo intensissimo approfittando delle favorevoli condizioni meteorologiche e portano otto velivoli su Berane la notte del 13, dodici su Kolasin e Bare la notte sempre sulle medesime località, sei velivoli il 20 e altri diciassette tra il 23 ed il 24 aprile.

In quindici giorni, con massicci interventi, il Gruppo ha permesso che giungessero a italiani e jugoslavi varie decine di tonnellate di viveri, armi e munizioni indispensabili soprattutto ai primi per sopravvivere in quel completo isolamento. Il 3 maggio, dopo una missione mattinale interrotta per il tempo avverso, nel pomeriggio undici Cant Z1007, dei dodici decollati da Lecce, raggiungono Bare e Negobuda. Non cosi fortunati sono invece gli undici velivoli partiti il giorno successivo. Tutti sono costretti a rientrare per le proibitive condizioni meteorologiche. Il 6 maggio viene rifornita da nove velivoli Kolasin e tre giorni dopo la stessa località viene raggiunta da cinque dei sei velivoli impiegati. Il 7 maggio, al Maggiore Ottaviani subentra nel comando del Gruppo il Maggiore Pilota Francesco Possemmato che, appena una settimana dopo, il pomeriggio del 14, vedrà il suo Reparto tremendamente colpito dalla aviazione nemica Infatti, dopo una missione di rifornimento portata felicemente a termine il giorno 9 da sei velivoli, altri dodici il giorno 14, in fase di rientro dopo lo sgancio di circa un centinaio di contenitori su Kolasin, perdono il contatto con la scorta composta da otto M.C. 205/S e Re 2001 e, intercettati da venti Me 109G della Luftwaffe, vengono duramente attaccati. Durante il violentissimo combattimento, nel quale vengono abbattuti quattro aerei avversari, cinque velivoli precipitano in fiamme nell’Adriatico ed altri due, gravemente danneggiati, sono costretti ad atterrare a Galatina con il carrello retratto e con numerosi morti e feriti a bordo. Il bilancio tragico di quella sfortunata giornata è di ventisei caduti e di numerosi feriti. Tra i caduti il Capitano Di Palma che verrà decorato di Medaglia d'Oro al Valor Militare, i Tenenti Di Pasquale, Mazzotti, Rondina e Salani, quattro Sottufficiali piloti e diciassette specialisti. Il 26 maggio riprendono le operazioni di avio-rifornimento notturno con una missione su Negobuda, ma la sfortuna si abbatte ancora sul Reparto. Quattro aerei lanciano regolarmente, due rientrano per noie ai motori ed uno di essi, quello del Comandante di Gruppo, Maggiore Possemmato, durante un atterraggio di fortuna, si incendia e nel suo rogo perdono la vita i cinque componenti dell'equipaggio, La notte del 27 altri tre dei sei velivoli partiti si portano su Poljce e ancora tredici aerei nelle notti del 29, 30 e 31 sono su Negobuda, Ravnagora e Kolasin. In giugno circa mezza dozzina di missioni vengono portate a termine dagli infaticabili velivoli che i meravigliosi specialisti riescono a far volare superando mille difficoltà di reperimento di pezzi di ricambio di materiali. Nel mese di giugno l'attività continua sempre intensa 2 infatti, il giorno 2 sei velivoli si portano su Poljce, il 3 altri cinque si portano su Edda, il 5 riforniscono in sei Negobunda, il 7 sono, ancora in cinque, su Mojkovac dove altri nove velivoli torano il 10 e l’11. In questo mese il 18, assume frattanto il comando del Gruppo il Capitano Carmelo Bellinvia

In luglio nuovi eventi maturano e portano ad un riordinamento globale del Raggruppamento Bombardamento e Trasporti in conseguenza del quale il 7 luglio 1944 l'88 Gruppo, che conserva solo la 190° e la 265° Squadriglia, entra a far parte, assieme al 1° Gruppo, del 2° Stormo Trasporti Notturni avendo in carico 22 Cant Z 1007 bis e ter. Lo Stormo, al comando del Maggiore Pilota Fattibene, viene posto alle dipendenze del 234° Wing della Balkan Air Force e continua nella attività fino ad allora svolta dall'88° ma, come indica appunto la denominazione del reparto, solo con primari compiti notturni. Nel mese di luglio, grazie alle migliorate condizioni del tempo, l'attività prosegue intensissima con frequenza quasi giornaliera di decine di unità che effettuano i consueti rifornimenti nelle zone di Kolasin, Mojkovac, Zanuljna e Zabljac. Sfortunatamente la missione del 31 luglio su Kolasin, svoltasi con pessime condizioni meteo, termina in modo tragico: un Cant Z 1007, comandato dal Sergente Maggiore Genetali, non rientra dalla missione e nulla più si saprà dei suoi cinque uomini di equipaggio mai più ritrovati nonostante le ricerche effettuate.

Nel mese di agosto si raggiungono le punte più alte nell’attività di avio rifornimento con circa 125 voli; intensissima l’attività anche nel mese di settembre, soprattutto nella prima quindicina, con il lancio di venti tonnellate di rifornimenti alla Divisione “Garibaldi” e di 230 per gli jugoslavi.

La notte del 26 di questo mese un altro incidente provoca la perdita di un ennesimo equipaggio. Il Cant Z 1007 del Tenente Bonetti, al rientro da Zanulina, cappotta in fase di atterraggio e, incendiatosi, rimane distrutto completamente.

Ottobre, novembre e dicembre vedono le operazioni contrastate notevolmente dal maltempo ma, nonostante questo, altre cinquanta tonnellate di materiali e viveri raggiungono gli italiani e centocinquanta gli slavi, nelle zone di Veljmie e Berane raggiunte ancora il18 e, dal 19 al 30, con tre voli al giorno.

Significativo e commovente poi il volo del 24 dicembre, vigilia di Natale, quando un equipaggio si offre volontario per un volo che malgrado le proibitive condizioni meteorologiche, porterà ai soldati italiani che combattono nei Balcani il ricordo della Patria e degli aviatori di Lecce.

Infatti il velivolo, giunto su velimije, sgancia 600 kg di viveri e 30 kg di sigarette raccolti con una sottoscrizione fra il personale dell'aeroporto di Galatina.

Dal mese di gennaio 1945 le missioni vengono svolte anche nell’arco diurno e persino senza scorta alcuna visto che ormai la Luftwaffe è scomparse quasi del tutto dalla scena. Alcuni velivoli dell'88° vengono anche impiegati per voli di controllo meteo prima di far partire le formazioni destinate al trasporto dei materiali. Dopo i primi quindici giorni dell'anno in cui l’attività si era bloccata a causa del cattivo tempo, le missioni riprendono e si protraggono quasi ininterrottamente durante i mesi di febbraio e marzo. In questo periodo i soldati italiani ricevono ancora una ventina di tonnellate di materiali e viveri contro le quasi cinquecento destinate dagli alleati agli jugoslavi. I reparti italiani ad ogni modo vengono riforniti anche via mare e via terra dato il normalizzarsi delle comunicazioni dovuto alla ritirata germanica. Il 26 aprile l’88° Gruppo effettua la sua ultima missione di guerra e dodici giorni dopo all'atto della fine della guerra in Europa, si trova, sempre schierato a Galatina, con 12 velivoli superstiti di cui solo 8 efficienti a livello bellico. E’ quanto resta dopo un ciclo operativo durato più di un anno in condizioni durissime che hanno visto sfruttare al massimo aerei meravigliosi come i Cant Z 1007 che già tanto avevano dato prima dell'armistizio. Il reparto si trasferisce ora, con lo Stormo di cui fa parte, sull'aeroporto di Guidonia dove ne assume il comando il Tenente Colonnello Alberto Scottu e dove i velivoli Cant Z 1007 vengono sostituiti dagli S.M. 82.

Con essi effettuerà voli in ogni parte d'Italia per collegamento e trasporto. Nel 1948 il comando del Reparto, inquadrato nel 36° Stormo trasporti, dal 10 ottobre nuova denominazione dello Stormo Notturno, passa al Tenente Colonnello Cino De Geronimo. A lui succederanno il Tenente Colonnello Remo Magistrelli, il Tenente Colonnello Ilario Romanelli, il Tenente Colonnello Giovanni Mosca ed infine il Tenente Colonnello Alfredo Castiglione sotto il cui comando l'88° Gruppo viene posto in posizione “quadro”.

È il 1° giugno del 1952 e dalla fine della guerra il Reparto ha effettuato una intensissima attività di trasporto in ogni parte d’Italia per compiti militari ma anche per assistenza ad enti ed alla popolazione civile, servendo altresì per le prime manifestazioni paracadutistiche del dopoguerra alle quali partecipava, causa le limitazioni armistiziali, con i contrassegni del Sovrano Militare Ordine di Malta.

Nel 1953 il 36 Stormo trasporti è dislocato sull’aeroporto di Latina con l'88° Gruppo sempre in posizione quadro finché, su questa con esso l'88° Gruppo, con foglio n. 1321/141 dell'8-1-1955 del Comando 3° Z.A.T. viene disciolto definitivamente in data base, lo Stormo e 12-1-1955.

La ricostruzione dell'88° Gruppo A/S

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Il 1° marzo 1960, nell'ambito del potenziamento dei Reparti Anti-Som, si costituisce infatti sulla base di Catania Fontanarossa, agli ordini del Maggiore Mangano prima e del Maggiore Belfiore poi, il Nucleo 88° Gruppo Autonomo Antisom  che il 10 dicembre dello stesso anno, festa della Madonna di Loreto, patrona degli aviatori, si trasforma ufficialmente in 88° Gruppo Autonomo Antisom composto dalla 166° dalla 167 Squadriglia, e si affianca, sotto la guida del Tenente Colonnello Nino Forchetti, che ne assume il comando il 10 dicembre 1960, agli altri due Gruppi Antisom esistenti, Nel maggio 1961, con l’assegnazione dei primi velivoli Grumman S2F, inizia l’attività di volo addestrativa ed operativa, ed il Reparto, che come gli altri due Gruppi A/S è composto da equipaggi misti Aeronautica-Marina, esempio unico nelle FF.AA. italiane, comincia prontamente ad operare partecipando a numerose esercitazioni nazionali ed in ambito NATO.[1]

I positivi risultati ottenuti nelle esercitazioni effettuate e la brillante risoluzione dei problemi tecnico-logistici legati alla dislocazione operativa dei velivoli fuori sede, sono la dimostrazione dell'elevato livello di efficienza e di flessibilità operativa raggiunto dal Reparto. Merito questo di tutti gli uomini del Gruppo, degli equipaggi di volo e dei silenziosi, coscienti, preparati ed infaticabili specialisti così come dei Comandanti che si sono succeduti in tutti questi anni.[2]

Il 1° ottobre 1965 il Gruppo passa alle dipendenze, insieme all'87° Gruppo, del ricostituito 41° Stormo comandato dal Col. Pil. Ferruccio Plocher.

Dopo anni di intenso e proficuo lavoro, aggravato anche dall'evolversi della situazione Mediterranea dal 1967 in poi, situazione che ha aumentato a dismisura i compiti di controllo aeronavale, l'88° Gruppo, nell’ambito della modernizzazione e dell'adeguamento della linea di volo dei Reparti Antisom, viene prescelto per essere equipaggiato con i nuovi velivoli Breguet 1150 “Atlantic”

E’ così che inizia un altro periodo di intensissimo lavoro per far sì che i numerosi problemi imposti dalla radicale modificazione dei compiti, delle responsabilità, delle infrastrutture, possano essere risolti nel modo migliore.


E' un momento in cui si chiede a tutti un enorme sacrificio ed il personale risponde con l'entusiasmo ed senso del dovere che ha sempre dimostrato nelle situazioni più difficili in pace ed in guerra. Nel novembre 1971, onde disporre di maggiore spazio e di infrastrutture più adeguate in previsione dell’arrivo dei nuovi aerei, il Gruppo lascia la base di Fontanarossa, che lo ha visto rinascere, e si trasferisce a Sigonella. I velivoli S2F vengono un po' alla volta ceduti all'87° Gruppo e contemporaneamente si costituiscono gli equipaggi da inviare in Provenza, a Nimes, per la transizione sul nuovo velivolo, I primi due di essi partiranno così per il corso nel mese di gennaio e i due successivi in aprile.

Finalmente il primo dei nuovi velivoli giunge, il 27 giugno 1972, a Sigonella da Tolosa. È il Bréguet 1150 41-70 recante a bordo il Col. Renato Ciliberti, Comandante del 41° Stormo, che lo ha preso in consegna in Francia

Inizia così sulla base di Sigonella l'attività addestrativa ed il passaggio sul velivolo degli altri equipaggi, che si devono costituire man mano che dalla Francia giungono gli altri Atlantic.

Alla fine del 1972 terminano la loro attività anche i restanti due S2F e nel luglio 1973, con l’arrivo dell'ultimo BR 1150, il 41-78, il Gruppo è al completo e può dedicarsi pienamente alla attività addestrativa ed a quella operativa. I voli si susseguono con un crescendo notevole e portano il nuovo aereo su tutte le basi d'Italia, sul cielo di Roma nell’annuale della Repubblica, in quelli del Mediterraneo da Gibilterra a Cipro, e persino in Atlantico, alle Canarie ed alle Azzorre con lunghe navigazioni che permettono di valutare appieno le capacità del velivolo e la sua moderna strumentazione.

Con il nuovo mezzo il Gruppo, e lo Stormo del quale fa parte, assumono una nuova dimensione e vengono ancor più conosciuti ed apprezzati non solo nell’ambito della Marina e dell’Aeronautica ma anche in campo alleato.

Silenziosamente e con grande sacrificio è stato effettuato anche l'addestramento per piloti e specialisti del neo costituito 30 Stormo di Elmas, anch'esso dotato di BR 1150, sinché, dal 1 gennaio 1974, 188° Gruppo, divenuto ufficialmente operativo, può dedicarsi completamente all’ importante attività che è chiamato ad espletare e che è così vitale per ii nostro Paese: la sicurezza ed il controllo dei mari. senza contare le altre attività, come la ricerca ed il soccorso, che può agevolmente svolgere per le ottime caratteristiche dei: sensori di cui è dotato.

L'88 Gruppo, cui un passato di sacrificio di valore di impronta e personalità, rappresenta oggi una moderna forza operativa. I suoi specialisti ed i suoi equipaggi, addestrati ad operare in condizioni limite ed a risolvere i complessi problemi della moderna lotta anti sommergibile, sono il frutto di un lavoro oneroso e paziente.

In essi il Reparto ha la manifestazione più espressiva ed umana e, ad essi affida lo spirito che lo anima, quello spirito che ha reso possibile la collaborazione più completa e l’affiatamento più fraterno tra uomini di Armi differenti e che rimane uno dei motivi di orgoglio dell’88° Gruppo.

  1. ^ 88° Storia di un Gruppo.
  2. ^ 88° Storia di un Gruppo.

Bibliografia

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  • 88° Storia di un Gruppo
  • Storia e cronache dell'88°Gruppo, dalla Costituzione ad oggi - Saverio Francesco Iacovello

Voci Correlate

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