Brigida Fava Ghisilieri

nobildonna, artista, politica italiana

Brigida Fava Ghisilieri contessa e marchesa (Bologna, 8 ottobre 1802Firenze, 12 febbraio 1877) è stata una politica italiana.

Brigida Fava Ghisilieri
Brigida Fava Ghisilieri

Biografia modifica

La contessa Brigida Fava Ghisilieri nasce l'8 ottobre 1802 dal conte cavaliere Nicolò Fava Ghisilieri e dalla marchesa Gaetana Marescotti Berselli.

Nel 1818 va in sposa al marchese Giuseppe Tanari, dal quale ha due figli (Luigi Tanari e Augusta Tanari).

Negli anni immediatamente successivi, trasforma il palazzo Tanari nel centro politico e culturale della Bologna liberale. La Marchesa fu una donna moderna, colta, poliglotta, pittrice e scrittrice.

Brigida è fervida patriota e si vota presto anima e corpo alla causa italiana. Nella rivoluzione del 1831 Brigida si impegna con tenacia a raccogliere denaro, armi e cavalli per la causa. Giuseppe Mazzini la definisce come "la donna più benemerita della patria nello Stato Romano". L'attività politica di Fava Ghisilieri Tanari non è la sola attività sociale che la vede come protagonista e promotrice, ma va senza dubbio ricordato il suo sforzo nei settori della cooperazione, dell'istruzione, dell'assistenza alle persone disagiate, del mutuo soccorso ed è infine la promotrice della nascita a Bologna delle moderne Sale d'asilo. Ricoprì l'incarico di Ispettrice Generale per le scuole femminili dell'Alta Italia.

Brigida Fava Ghisilieri si spegne a Firenze il 12 febbraio 1877. È sepolta nella tomba della famiglia Tanari, nel Chiostro III del cimitero monumentale della Certosa di Bologna, opera di Giovanni Battista Frulli e di Francesco Stagni (1747-1830).[1]

Opere principali modifica

I suoi interessi sono molteplici, dalla pittura alla letteratura e la filosofia tedesca, studiate alla corte dell'Elettore di Assia Cassel, alla miniatura appresa da un artista inglese. Tutte le sue opere sono vendute per finanziare iniziative caritative o per la causa liberale. Nella chiesa di Liano a Castel San Pietro si ricorda il suo San Pio V.

Note modifica

  1. ^ Tomba Tanari, su Panopticon di Bologna. URL consultato il 2 marzo 2021.

Bibliografia modifica

  • Serena Bersani, 101 donne che hanno fatto grande Bologna, illustrazioni di Giovanna Niro, Roma, Newton Compton, 2012, pp. 163-164
  • Enrico Bottrigari, Cronaca di Bologna, a cura di Aldo Berselli, Bologna, Zanichelli, 1960-1962, v. 1., p. 457, nota 3
  • Roberto Martorelli (a cura di), La Certosa di Bologna. Un libro aperto sulla storia, Bologna, Tipografia moderna, 2009, pp. 218-219. (catalogo della mostra al Museo civico del Risorgimento, Bologna, del 23 maggio - 5 luglio 2009)
  • Elena Musiani, Circoli e salotti femminili nell'Ottocento. Le donne bolognesi tra politica e sociabilità, Bologna, CLUEB, 2003, pp. 84-87.
  • Alberto Preti, Giornali, circoli, caffè: le idee di unità e di indipendenza a Bologna, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova ed. AIEP, 1989, vol. 3., p. 382
  • Valeria Roncuzzi, Mauro Roversi Monaco, Bologna s'è desta! Itinerario risorgimentale nella città, Argelato (BO), Minerva, 2011, pp. 260-261
  • Gida Rossi, Bologna nella storia nell'arte e nel costume, Sala Bolognese, Forni, 1980, p. 653.
  • Jadranka Bentini (a cura di), La voce delle donne. Guida al Risorgimento dell'Emilia Romagna, Torino, Umberto Allemandi & C., 2011, pp. 34-35, ISBN 9788842220312.

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