La Caffè Molinari S.p.A. è un'azienda italiana (da gennaio 2022 ceduta ai tedeschi di Tchibo Holding)[1] produttrice di caffè tostato, le cui origini risalgono alla prima attività della Ditta Giuseppe Molinari del 1804.[2]

Caffè Molinari
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StatoBandiera dell'Italia Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Fondazione1804 a Modena
Sede principaleModena
SettoreAlimentare
Prodotticaffè
Sito webwww.caffemolinari.com

Storia modifica

Tracce di attività commerciali della famiglia Molinari legate al settore alimentare a Modena sono storicamente accertate fin dagli inizi dell'Ottocento: il 6 giugno 1804 infatti Giuseppe Molinari apre il primo negozio di generi alimentari, seguito nel 1822 da una salumeria situata in piazza Grande[3].

Grazie al figlio Giovanni, l'azienda inizia a commercializzare in tutto il mondo i prodotti tipici modenesi (aceto balsamico, cotechino e zampone)[3], fino all'esposizione universale di Parigi del 1876, dove tali prodotti ottengono diversi premi. Nel 1880 la ditta Fratelli Molinari diventa fornitrice ufficiale di Casa Savoia, mentre l'aceto balsamico Molinari vince numerosi premi internazionali[4]. Alla morte di Giovanni, i figli Achille e Giuseppe aprono un salumificio industriale[3].

Bisogna attendere il 1911 per assistere alla nascita di un'attività direttamente correlata alla vendita del caffè. In quell'anno, infatti, la famiglia decise di aprire il Bar Molinari in un locale in Via Emilia. A partire dal Secondo Dopoguerra, l'attività del bar venne affiancata alla tostatura del caffè, dapprima per soddisfare unicamente il fabbisogno del Bar Molinari, e in seguito per rifornire anche altri locali. Fu così che la ditta cambiò nome in "Caffe Molinari" e fu aperta una torrefazione autonoma, che aveva inizialmente sede nel centro storico, e che fu poi trasferita nel 1972 nella sede di via Fanti. La torrefazione crebbe gradualmente d'importanza, assumendo col passare degli anni una posizione sempre più prominente a livello commerciale e industriale sul mercato italiano[5]. Di questo periodo di crescita commerciale data il logo dell'azienda, creato nel 1977. Nel 1991, l'azienda si aprì al mercato internazionale, cominciando a esportare in Grecia; a oggi, commercia in 60 Paesi del mondo, in tutti i continenti[6]. Attualmente Caffè Molinari svolge la sua attività di torrefazione a Modena nella sede di via Francia, producendo oltre 11 tonnellate di caffè tostato al giorno, in 86 diverse miscele[5].

Brevetti, ricerca ed innovazione modifica

A partire dal 2000, l'azienda ha cominciato a collaborare con il Dipartimento di Chimica dell'Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia in un progetto di studio sulla composizione chimica dell'aroma del caffè, al fine di sviluppare nuovi metodi per la conservazione di questo prodotto. L'aroma caratteristico del caffè, che costituisce fra l'altro uno dei criteri fondamentali di giudizio e di valutazione qualitativa del prodotto finito, dipende infatti dai gas che il chicco appena tostato emette. Tali gas risultano estremamente volatili, e quindi destinati a essere persi durante il periodo di maturazione del caffè, ben prima della sua consumazione. Tuttavia, se si utilizza un imballo che permetta di mantenere i gas emessi all'interno della confezione stessa, per effetto della pressione che si viene a creare, l'emissione di gas viene dapprima rallentata e successivamente bloccata, per riprendere all'apertura della confezione stessa. In altre parole, l'impiego di confezioni pressurizzate garantisce la conservazione dell'aroma del caffè, con ricadute positive al momento della consumazione. I risultati, presentati al convegno sulle "Ricerche e innovazioni nell'industria alimentare" tenutosi a Cernobbio nel 2000[7], hanno portato allo sviluppo del barattolo “5 stelle”.

Solidarietà modifica

Nel 2013 l'azienda ha annunciato il lancio del progetto “Caffè Molinari loves Emilia”, in collaborazione con il comune di Finale Emilia, allo scopo di raccogliere fondi per la ricostruzione della Torre dei Modenesi, andata quasi completamente distrutta in seguito al terremoto dell'Emilia del 2012. L'iniziativa prevedeva la realizzazione di una tazzina in tiratura limitata acquistabile dal 15 novembre 2013 al 30 aprile 2014; i proventi ottenuti dalla vendita di tali tazzine sarebbero stati interamente devoluti al comune di Finale per il restauro del monumento.[8]

Alla chiusura dell'iniziativa, il numero totale di vendite ha raggiunto le 6300 tazzine singole e i 981 set da sei tazzine, per una donazione complessiva di circa 20.000 euro[9].

Note modifica

  1. ^ Caffè Molinari non è più italiana: passa ai tedeschi di Tchibo, su Il Sole 24 ORE, 21 gennaio 2022. URL consultato il 28 marzo 2022.
  2. ^ Storia - Caffe' Molinari S.p.a., su caffemolinari.com. URL consultato il 28 marzo 2022.
  3. ^ a b c Molinari, cibo e caffè nel mondo, in Gazzetta di Modena, 11 dicembre 2004.
  4. ^ Caffè Molinari, su Dinamica P&G.
  5. ^ a b Il gusto della tazzina, in Modena Mondo Outlook, n. 3, Confindustria Modena, maggio-giugno 2014. URL consultato il 17 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 22 luglio 2015).
  6. ^ Riccardo Ceredi, Tra tradizione e innovazione, in Rassegna Imballaggio, marzo 2015, pp. 24-27.
  7. ^ Vedi bibliografia seguente.
  8. ^ Caffè Molinari, una tazzina per la ricostruzione, su Emmeweb, 15 novembre 2013. URL consultato il 17 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2015).
  9. ^ Con "Caffè Molinari Loves Emilia" ventimila euro per la Torre dei Modenesi di Finale Emilia, in Gazzetta dell'Emilia, 30 maggio 2014.

Bibliografia modifica

  • Alberto Bertoni e Giuseppe Bertoni, Molinari 1804. Vita di una famiglia di imprenditori in 200 anni di storia modenese, Modena, Caffè Molinari S.p.A., 2004.
  • Giuseppe Molinari, Luigi Trenti, Franco Bellesia e Adriano Pinetti, Influenza dell'anidride carbonica nella conservazione degli aromi del caffè torrefatto ed applicazioni negli attuali sistemi di confezionamento, in Sebastiano Porretta (a cura di), Ricerche e innovazioni nell'industria alimentare, V, 1ª ed., Pinerolo, Chiriotti Editori, 2002, pp. 180-187, ISBN 88-85022-78-2.
  • Silvio Albanesi, Studio della composizione dell'aroma del caffè in funzione di nuovi metodi di conservazione, Modena, Dipartimento di Chimica, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, 2000.
  • Riccardo Ceredi, Tra tradizione e innovazione, in Rassegna Imballaggio, marzo 2015, pp. 24-27.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica