Cappella Farnese
La Cappella del Legato o Cappella Farnese, oggi sconsacrata, è stata eretta nel 1454 su progetto dell'architetto Aristotele Fioravanti all'epoca del cardinale Bessarione, legato di Bologna.[1] Viene chiamata anche Cappella Farnese da quando il cardinale Girolamo Farnese ne fece eseguire un restauro.
Cappella Farnese | |
---|---|
Cappella del Legato | |
La Cappella Farnese in Palazzo d'Accursio a Bologna come la vediamo oggi dopo il recupero del 1991 | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Bologna |
Indirizzo | Piazza Maggiore 6 |
Coordinate | 44°29′38.36″N 11°20′32.66″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Cappella |
Collezioni | Ciclo di affreschi con Storie della vita della Vergine e Storie dell'infanzia di Cristo |
Periodo storico collezioni | 1562 |
Superficie espositiva | 258 m² |
Istituzione | Cappella edificata nel 1454 |
Proprietà | Comune di Bologna |
Gestione | Comune di Bologna |
È collocata al secondo piano di Palazzo d'Accursio, a Bologna, dove risiedevano i legati pontifici; vi si accede dall'attigua Sala Farnese.
Storia
modificaLa Cappella venne ricavata, insieme alla Sala Farnese e alla sottostante Sala d'Ercole, nella parte più antica dell'attuale Palazzo Comunale.
È di dimensioni molto ampie, inconsuete per una cappella; risulta molto più grande di tutte le cappelle esistite nel palazzo:[2] …una vera chiesa a 30 metri di altezza sulla Piazza Maggiore, ricca di fregi artistici ed affreschi di vaste dimensioni.[3]
La cappella venne destinata al servizio del legato pontificio, che la utilizzava per importanti cerimonie legate allo svolgimento dei suoi compiti e per accogliere davanti all'altare il giuramento del gonfaloniere e degli ufficiali con pubblico incarico.[2]
In questa cappella papa Clemente VII, il 22 febbraio del 1530, incoronò Carlo V re d'Italia con la Corona ferrea; due giorni dopo, nella Basilica di San Petronio, lo incoronò imperatore del Sacro Romano Impero.
Intorno al 1562 Prospero Fontana, che in quegli anni era un artista protagonista del manierismo a Bologna e a Roma, venne chiamato a dipingere gli affreschi raffiguranti otto Storie della vita della Vergine e, nella fascia sottostante le Storie dell'infanzia di Cristo a monocromo; il ciclo pittorico, seppure in parte rovinato dai successivi utilizzi dell'ambiente, è stato restaurato ed è visibile al pubblico.
Tra il 1561 e il 1565 l’architetto perugino Galeazzo Alessi, su commissione del cardinal Legato Girolamo Sauli, ampliò la cappella e ideò il fronte architettonico esterno che originariamente era in arenaria; a metà Ottocento durante gli interventi di restauro in Sala Farnese venne rivestito in scagliola.
Nel 1660 il cardinale Girolamo Farnese ne fece eseguire il restauro assieme all'adiacente Sala Farnese.
Nel 1811 la cappella venne sconsacrata e utilizzata come archivio e deposito della Prefettura Napoleonica.
Anche successivamente, nel corso dell'Ottocento, svolse funzione di deposito.
Nel 1991 è stata ristrutturata ed aperta al pubblico.
Ora fa parte delle Collezioni Comunali d'Arte.
Note
modifica- ^ Marcello Fini, Bologna sacra. Tutte le chiese in due millenni di storia, Bologna, Pendragon, 2007, pg. 44
- ^ a b Carlo Colitta (a cura di), Il Palazzo Comunale detto d'Accursio con le Collezioni Comunali d'Arte, Bologna, Officina Grafica Bolognese, 1980, pg. 120
- ^ Roberto Scannavini, Una lettura sincronica delle trasformazioni fino al XIX secolo. Da Palazzo Comunale a Palazzo di città e dei Musei, in Camilla Bottino (a cura di), Il Palazzo Comunale di Bologna. Storia, architettura e restauri, Bologna, Editrice Compositori, 1999
Bibliografia
modifica- Roberto Scannavini (a cura di), La Cappella Farnese e il torrione del Canton dei Fiori, Bologna, Grafis Edizioni, 1991.
- Carlo Colitta (a cura di), Il Palazzo Comunale detto d'Accursio con le Collezioni Comunali d'Arte, Bologna, Officina Grafica Bolognese, 1980
Altri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su cappella Farnese
Collegamenti esterni
modificaControllo di autorità | VIAF (EN) 258934083 |
---|