Carlo d'Aquino

gesuita, retore, poeta, lessicografo, dantista, storico

Carlo d'Aquino (Napoli, 15 aprile 1654Roma, 17 maggio 1735) è stato un gesuita, letterato e lessicografo italiano.

Biografia modifica

Studiò al Collegio Romano, dove fu poi professore di retorica e prefetto agli studi; suo allievo, ma a Macerata, fu anche il Crescimbeni. Profondo conoscitore del latino, compose in questa lingua tre volumi di Carmina (Roma, 1701-1703), due volumi di Orationes (Roma, 1704) e soprattutto una serie di lessici: Lexicon militare, Roma, 1724: Vocabularium architecturae aedificatoriae, Roma, 1734; Nomenclator agricolturae, Roma, Roma, 1736. La sua opera maggiore e più nota è però la traduzione in latino della Divina Commedia di Dante: Della Commedia di Dante Alighieri trasportata in terso latino eroico, 3 voll, Napoli (ma Roma), 1728.

Le Similitudini - una preparazione alla sua opera maggiore - consistono nella traduzione (con testo a fronte) appunto delle "similitudini" del poema dantesco; la prefazione spiega i criteri della traduzione e discute la scelta dell'esametro virgiliano.

Bibliografia modifica

  • Giammaria Mazzucchelli, Scrittori d'Italia, I, 2, Brescia, 1753, pp. 910-911.
  • Eustachio D'Afflitto, Memorie degli scrittori del Regno di Napoli, I, Napoli, 1782, pp. 401-403.
  • Carlos Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, I, Parigi, 1890, pp. 492-499.
  • Paolo Chiti, Un insigne latinista ammiratore e traduttore di Dante: il p. Carlo d'Aquino, in La Civiltà Cattolica, CXI, 1960, pp. 250-263.

Collegamenti esterni modifica

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