Cartiglio
Il cartiglio, in generale, è un elemento decorativo (scolpito, dipinto o a stampa) talvolta a immagine di rotolo cartaceo in parte svolto, che contiene un testo, un titolo o un'iscrizione.
Tipologia
modificaPer quanto uno dei tipi comuni di cartiglio sia certamente il rotolo cartaceo, ne esistono molti altri: si annoverano cartigli floreali, altri composti da immagini simboliche, o evocatrici del soggetto rappresentato (nel quadro, nella carta geografica, ecc.), altri ancora di forma semplicemente geometrica (un rettangolo, un'ellisse, ecc.).
Occorre far riferimento al rapporto tra arte, scienza e traduzione, per rintracciarne usi consueti, affini ai 'pizzini', quasi palatinizzati, per comprenderne la diffusione nelle tavole graficamente illustrate, in botanica quanto in erboristeria, per arrivare in cucina e certamente in pittura, con somiglianze del piccolo rotolo e non più dunque solo nel cartiglio funebre o cerimoniale augurale, con la cornice nera e bianca traforata e in pizzo, che si scoprono tradizionalmente seguiti con frasi di compianto o di augurio, ora, semioticamente, breve schematizzazione dell'inserto o del risvolto, con qualche aspetto narrativo e identitario di accompagnamento.
Si pensi alla "Maestà" di Simone Martini, al "San Girolamo nello studio" di Antonello da Messina dove diviene rebus visivo quasi a predella, aptico ormai allo sguardo e quasi retoricamente al tatto o al "Cavaliere" di Vittore Carpaccio, dove insegue consapevolezza nel tema cavalleresco; poi, quindi, in opere destinate alla contemplazione e alla meditazione laica come le "nature morte" con fiori i cui significati simbolici e devozionali e affettivi potrebbero non sfuggire al pubblico delle Fiandre e che qualche risonanza filosofica potrebbero avere, specialmente da fine Cinquecento, in un manierismo diffuso, volto a superare i limiti continentali, nel rispetto dei generi consolidati di storia.
Nell'antica cartografia
modificaIl cartiglio (posto nella maggior parte dei casi, ma non sempre, in alto a destra) racchiude il titolo della carta geografica, e eventuali informazioni aggiuntive. Si va dal semplice "Italia Nova" della carta dell'Italia inclusa nell'edizione del 1672 della Introductio in universam geographiam tam veterem quam novam ... di Filippo Cluverio a diciture molto più complesse, con informazioni sull'anno di pubblicazione della carta, editore, tipografo, fonti, ecc.
Nell'antico Egitto
modificaIl termine indica anche il segno grafico usato nelle iscrizioni in antico egizio che racchiude due dei nomi del sovrano, il prenome e il nome.[1] Ad esempio:
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(Ramesisu Meriamon, nomen di Ramesse II).
Una delle ipotesi sulla sua origine è la derivazione dallo shen (anche in considerazione del fatto che il cartiglio compare più o meno contemporaneamente insieme all'epiteto sa Ra, figlio di Ra, che appunto è la principale divinità solare nel pantheon egizio), simbolo solare rappresentato come un cerchio:
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Il cartiglio simboleggia il potere universale del dio sole, quindi del faraone.[2]
In francese, il termine cartouche assegnato al cartiglio, deriva dalla forma di quest'ultimo: durante la Campagna d'Egitto del 1799, essa ricordava ai soldati napoleonici la cartuccia impiegata per caricare il fucile.
Note
modifica- ^ Grande enciclopedia illustrata dell'antico Egitto, p. 83.
- ^ Alberto Siliotti, Guida alla Valle dei re, ai templi, alle necropoli tebane, ed. White Star, Vercelli, 2000, pag. 164.
Bibliografia
modifica- Edda Bresciani (a cura di), Grande enciclopedia illustrata dell'antico Egitto, Novara, De Agostini, 2005, ISBN 88-418-2005-5.
Altri progetti
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Collegamenti esterni
modifica- (EN) cartouche, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.