Castello di Senarega

castello nel comune italiano di Valbrevenna (GE)

Il castello di Senarega è stata un'antica dimora nobiliare sita nella frazione di Senarega, piccolo borgo del comune ligure di Valbrevenna, nella valle omonima. Il castello-torre - denominato anche Senarega-Fieschi dal nome delle due principali famiglie nobiliari che si susseguirono sulla proprietà dell'edificio - è ubicato nella pendice più alta del borgo e, soprattutto la torre, è ben visibile e svettante tra le case e stradine del paese.

Castello di Senarega
Castello Senarega-Fieschi
Castelli dei Feudi imperiali
Il borgo di Senarega con, alla sommità, il castello-torre
Ubicazione
StatoFeudi imperiali
Stato attualeBandiera dell'Italia Italia
RegioneLiguria
CittàValbrevenna
Coordinate44°33′23.26″N 9°07′10.55″E / 44.556461°N 9.119597°E44.556461; 9.119597
Mappa di localizzazione: Nord Italia
Castello di Senarega
Informazioni generali
Tipocastello
CostruzioneXIII secolo-XV secolo
Condizione attualeattualmente chiuso
Visitabilesì (esternamente)
Informazioni militari
UtilizzatoreSignoria dei Senarega
Signoria dei Fieschi
Repubblica di Genova
Parrocchia locale
Ente Parco dell'Antola
Funzione strategicaNon difensiva, bensì come dimora residenziale delle varie signorie
Termine funzione strategicaXVIII secolo
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Storia modifica

Alcune fonti storiche attestano già al XIII secolo la presenza di un primo edificio, probabilmente la torre, che originariamente doveva avere funzione d'avvistamento e di difesa del piccolo borgo di Senarega. Furono ancora i signori di Senarega che, nel XV secolo, costruirono l'attiguo palazzetto nelle forme semplici e squadrate visibili tutt'oggi.

La proprietà sul borgo, e quindi del castello, passarono dal 1685 ai Fieschi, conti di Lavagna, del ramo di Savignone. Altre fonti attestano invece già il XV secolo come periodo di passaggio delle proprietà.

Durante la lunga signoria fliscana, che perdurò fino al 1797 con l'avvento francese di Napoleone Bonaparte in Liguria, e che portò alla soppressione dei Feudi imperiali, l'edificio era utilizzato semplicemente con funzioni amministrative ed i sotterranei adibiti a prigione. Di proprietà della locale parrocchia dal 1838, intorno agli anni ottanta del Novecento ha ospitato una comunità di recupero per tossicodipendenti fino all'attuale chiusura e abbandono del sito.

Recentemente è stato acquisito, insieme con il vicino oratorio, in comodato trentennale dall'Ente Parco dell'Antola che, in collaborazione con l'amministrazione comunale valbrevennese, ha realizzato il restauro e attualmente ha dato in gestione il Castello all'Agriturismo il Pioppo che affitta le camere ai turisti .

Descrizione modifica

La struttura della castello-torre si presenta in uno stile molto semplice e lineare, grossomodo consono e ben inserito nell'insieme delle sottostanti case in pietra formanti il paese, se pur con un buon numero di stanze per la residenza nobiliare. Nel piano terra è ubicato un grande camino a servizio della grande stanza, mentre al piano superiore doveva trovarsi, per l'annerimento dei locali, il forno a legna per la cottura del pane e dei cibi. Da qui si accedeva alla duecentesca torre e ad altre due stanze con feritoie. Il complesso era altresì collegato, attraverso passaggi sotterranei, alla vicina chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta.

Nonostante il castello mai conobbe eventi bellici di rilievo, il palazzetto disponeva pure di un'apposita stanza delle torture con tanto di anelli appesi al soffitto e alle pareti. Inoltre è stata rilevata una botola nel pavimento, coperta da due tavole in legno, dove presumibilmente venivano fatti cadere i condannati i quali, dopo il passaggio in una specie di scivolo tra lame di ferro disposte orizzontalmente, finivano per morire decapitati e gettati in un locale o al di fuori del castello.

Voci correlate modifica

Collegamenti esterni modifica