Cavallino (costellazione)

costellazione

Il Cavallino (in latino Equuleus) è la seconda costellazione più piccola del cielo tra le 88 definite in epoca moderna, più grande solo della Croce del Sud.

Cavallino
Mappa della costellazione
Nome latinoEquuleus
GenitivoEquulei
AbbreviazioneEqu
Coordinate
Ascensione retta21 h
Declinazione+10°
Area totale72 gradi quadrati
Dati osservativi
Visibilità dalla Terra
Latitudine min-80°
Latitudine max+90°
Transito al meridianosettembre
Stella principale
NomeKitalpha (α Equ)
Magnitudine app.3,92
Altre stelle
Magn. app. < 3Nessuna
Magn. app. < 611
Sciami meteorici
Nessuno
Costellazioni confinanti
Da est, in senso orario:
Immagine del Cavallino

Coordinate: Carta celeste 21h 00m 00s, +10° 00′ 00″

Nonostante la sua piccolezza e la mancanza di stelle luminose (nessuna supera la quarta magnitudine), è conosciuta fin dall'antichità ed era compresa tra le 48 costellazioni di Tolomeo.

Caratteristiche modifica

 
Pegaso e Cavallino illustrate dal Mercatore.

La costellazione del Cavallino è una delle più sfuggenti della volta celeste, sia a causa delle sue ridotte dimensioni che per la scarsa brillantezza delle sue stelle principali; può essere individuata a partire dal Delfino, la cui forma caratteristica è facilmente distinguibile nei cieli estivi boreali, e spostandosi di una decina di gradi in direzione sudest. La sua stella principale, Kitalpha, è solo di quarta magnitudine, mentre le altre stelle visibili ad occhio nudo sono quasi tutte di quinta e sesta grandezza.

Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra giugno e dicembre; la posizione della costellazione, molto prossima all'equatore celeste, fa sì che essa sia facilmente osservabile da tutte le aree popolate della Terra. Dall'emisfero nord è visibile alta nel cielo nelle sere e nottate tardo-estive, quando transita sopra l'orizzonte sud.

Stelle principali modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Stelle principali della costellazione del Cavallino.

Stelle doppie modifica

L'unica stella doppia di facile osservazione è la ε Equulei, la quale è composta da due stelle di quinta e settima magnitudine, entrambe gialle; la componente primaria è a sua volta una doppia molto stretta e non risolvibile con uno strumento amatoriale.

Una coppia apparente è invece formata dalla stella γ Equulei e dalla vicina 6 Equulei, risolvibile con un binocolo.

Principali stelle doppie[1][2]
Nome Magnitudine
Separazione
(in secondi d'arco)
Colore
A B
ε Equulei AB-C 20h 59m 05s +04° 17′ 42″ 5,42 7,35 10,4 g + g

Stelle variabili modifica

Le ridotte dimensioni della costellazione non le consentono di contenere un gran numero di stelle variabili; la più luminosa è la γ Equulei una variabile pulsante che oscilla solo di pochi decimi di magnitudine nel giro di pochi minuti. Al binocolo è possibile apprezzare le oscillazioni della stella S Equulei, una variabile a eclisse nel cui minimo principale cala di ben due magnitudini.

Principali stelle variabili[1][2][3]
Nome Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
Max. Min.
S Equulei 20h 57m 13s +05° 04′ 49″ 8,0 10,0 3,4361 Eclisse
γ Equulei 21h 10m 21s +10° 07′ 55″ 4,58 4,77 0,0087 Pulsante

Oggetti del profondo cielo modifica

  Lo stesso argomento in dettaglio: Oggetti non stellari nella costellazione del Cavallino.

L'unico oggetto di facile osservazione nel Cavallino è la galassia NGC 7015, di dodicesima magnitudine e visibile con un potente telescopio come una macchia chiara di forma circolare.

Principali oggetti non stellari[2][4][5]
Nome Tipo Magnitudine
Dimensioni apparenti
(in primi d'arco)
Nome proprio
NGC 7015 21h 05m 37s +11° 24′ 50″ Galassia 12,4 1,9 x 1,6

Mitologia modifica

Questa piccola costellazione è collocata di fianco a Pegaso e rappresenta il puledro che il dio Hermes o Mercurio per i Romani, il messaggero degli dei, donò al Dioscuro (figlio di Zeus) Castore, famoso cacciatore e domatore di cavalli.

Note modifica

  1. ^ a b Result for various objects, su simbad.u-strasbg.fr, SIMBAD. URL consultato il 4 giugno 2009.
  2. ^ a b c Alan Hirshfeld, Roger W. Sinnott, Sky Catalogue 2000.0: Volume 2: Double Stars, Variable Stars and NonstellarObjects, Cambridge University Press, aprile 1985, ISBN 0-521-27721-3.
  3. ^ The International Variable Stars Index - AAVSO, su Results for various stars. URL consultato il 20 giugno 2009.
  4. ^ The NGC/IC Project Public Database, su Results for various objects. URL consultato il 20 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  5. ^ NASA/IPAC Extragalactic Database, su Results for various stars. URL consultato il 20 ottobre 2006.

Bibliografia modifica

Altri progetti modifica

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