Charles Malapert (Mons, 1581Vitoria-Gasteiz, 5 novembre 1630) è stato un astronomo, scrittore e gesuita belga che contestò le ipotesi di Copernico e Galileo sul moto di rotazione del sole e sulla natura del sistema solare.

Frontespizio dell’opera "Austriaca Sidera Heliocycla..."

Biografia modifica

Entrato nella Compagnia di Gesù nel 1600 fu dapprima docente di matematica a Pont à Mousson e dal 1620 a Douai[1]. Qui scrisse la prolusione “Oratio habita Duaci…” in cui sottolineava l’importanza della matematica nello studio dell’astronomia che proprio in quegli anni stava avendo grande impulso a seguito dell’utilizzo del telescopio. Successivamente insegnò nel collegio della Compagnia di Gesù a Kalisz. Nel 1629 divenne rettore del collegio gesuitico di Arras[1]. Fu tra i primi ad utilizzare il telescopio nelle osservazioni astronomiche specialmente nell’osservazione della luna e delle macchie solari. Nel suo testo Austriaca Sidera Heliocyclia... ipotizzò la presenza di sfere trasparenti concentriche intorno al sole descrivendo le macchie solari come ombre dovute a corpuscoli opachi presenti su tali sfere contestando in tal modo le relative ipotesi copernicane e galileiane del moto di rotazione del sole e della natura del sistema solare. Tali corpuscoli vennero chiamati da Malapert Sidera austriaca in onore degli Asburgo[1] Nel 1618 osservò e descrisse la cometa apparsa in quell’anno[1]. Nel 1630 fu inviato in Spagna per insegnare nel Colegio Imperial de la Compañía de Jesús di Madrid. Ammalatosi durante il viaggio di trasferimento morì a Vitoria-Gasteiz appena messo piede in Spagna. Oltre alle opere di carattere astronomico scrisse anche poemi, opere teatrali e manuali per l'insegnamento della matematica tra cui Arithmeticae practicae....

 
De novis belgici telescopii phaenomenis, 1619

Riconoscimenti modifica

A Charles Malapert la UAI ha intitolato il cratere lunare Malapert[2]

Opere modifica

Note modifica

  1. ^ a b c d Quignon, G., Charles Malapert, astronome montois (1581-1630), su adsbit.harvard.edu. URL consultato il 26 marzo 2018.
  2. ^ (EN) Cratere Malapert, su Gazetteer of Planetary Nomenclature, United States Geological Survey.

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