Chiesa di San Tommaso ai Cenci

La chiesa di San Tommaso ai Cenci è una chiesa di Roma, nel rione Regola, situata in Monte de' Cenci; un'uscita laterale conduce in Piazza delle Cinque Scole, nel rione Sant’Angelo.

Chiesa di San Tommaso ai Cenci
Esterno
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneLazio
LocalitàRoma
IndirizzoVicolo dei Cenci - Roma
Coordinate41°53′32.64″N 12°28′34.72″E
Religionecattolica
Diocesi Roma

Nel Monte de’ Cenci

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Questa chiesa è incorporata al palazzo dei Cenci presso la riva del Tevere, ove nel medio evo stavano le mole, dalle quali prese il titolo in capite molarum (a capo delle mole). Ebbe anche l'appellativo di San Tommaso Fraternitatis poiché fu, per un certo periodo, sede della Romana Fraternitas, uno dei più importanti ed antichi sodalizi romani. Dall'annesso palazzo dei Cenci, dal XV secolo in poi, prese il nome attuale[1]; la tesi del Piranesi, sul fatto che il complesso sovrastasse il teatro di Balbo, non è giustamente condivisa da tutti gli studiosi[2] in quanto si trova sopra il tempio dei Dioscuri. Le due statue dei Dioscuri, qui ritrovate, ornano la sommità della scalinata del Campidoglio.

Negli atti della visita sotto Alessandro VII, si trova la seguente relazione:

«Questa chiesa si dicea anticamente De capite molarum, nunc de Cenciis, è sita nella Regola nel luogo detto Monte Cenci, è filiale di s. Lorenzo in Damaso. Ha un'imagine del Salvatore e di s. Tommaso che tocca le piaghe del S. N. A destra v'è una cappella con pitture relative a s. Francesco, si dice fondata da Cristoforo Cenci, oggi posseduta da Felice e Cristoforo Cenci eredi del primo. Vi è una cappella o altare sotto la invocazione di s. Maria della Sbarra che oggi è posseduta da D. Giulio de Cenci avvocato concistoriale che ha un reddito di circa 100 scudi. Vi è una sepoltura pei bambini, una per gli uomini, una per le donne. Ha una sola nave fornicata. Vi si fa la festa di s. Tommaso con i primi e secondi vespri. Non v'ha battisterio, perché si portano a battesimo a s. Lorenzo in Damaso. Vi è sulla porta un'epigrafe che ricorda essere la chiesa sotto il giuspatronato dei Cenci. Ha un reddito certo di sc. 250. L'anno 1554 Rocco Cenci ottenne da Giulio III il giuspatronato della chiesa … Pio IV nell'anno 1559 con la bolla Ratione congruit confermò la suddetta concessione che venne eseguita dai vescovi di Tivoli… Nella chiesa vi sono 3 altari sotto l'invocazione di s. Tommaso, a sinistra quello del ss. Crocifisso o di s. Caterina senza dote, ed un altro sotto l'invocazione della Nat. di N. S. G. C. La parrocchia ha circa 25 case. Il campanile ha due campane.»

Fra i due portali della facciata si trova l'iscrizione funeraria romana di Marcus Cincius Theophilus; per l'assonanza col proprio nome fu murata qui dai Cenci.

L’interno

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L'interno è a pianta rettangolare; l'altare maggiore conserva un tondo di murra turchina (iolite blu), una varietà di pietra molto rara, l'unica che si conosca in Roma; nella prima cappella a sinistra, Storie della Vergine del Sermoneta (1585).

La chiesa, poi appartenuta alla Confraternita dei Vetturini, che ogni anno, l'11 settembre, vi faceva celebrare una messa in ricordo del supplizio di Beatrice e Giacomo Cenci è oggi una Rettoria della Parrocchia di SS. Biagio e Carlo ai Catinari ed è sede dell'Associazione Famiglia Piccola Chiesa.

  1. ^ Con l'appellativo de' Cenci è attestata almeno dal 1461 nel Liber Anniversariorum Sancti Salvatoris ad Sancta Sanctorum, Christian Hülsen, Le Chiese di Roma nel Medio Evo.
  2. ^ T. P. Wiseman, The Circus Flaminius, Papers of the British School at Rome, Vol. 42 (1974), pp. 3-26.

Bibliografia

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