Chiosco degli Sportivi

Il Chiosco degli Sportivi è un caffé-ricevitoria di Firenze, situato in via degli Anselmi presso i portici di piazza della Repubblica.

Chiosco degli Sportini
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
RegioneToscana
LocalitàFirenze
Indirizzovia degli Anselmi presso i portici di piazza della Repubblica
Coordinate43°46′15.78″N 11°15′12.08″E / 43.771051°N 11.253356°E43.771051; 11.253356
Informazioni generali
CondizioniIn uso
Inaugurazione1946
Ricostruzione1956 circa
Usocivile

Storia e descrizione modifica

Si tratta di un piccolo edificio che si identifica con un altrettanto piccolo bar e una ricevitoria, seminascosto tra gli archi del palazzo delle Poste.

Nato nel 1946 per iniziativa di Alberto Gostinelli (i cui discendenti tennero l'attività almeno fino agli anni 1990), era inizialmente composto da due piccoli edifici separati: un casotto usato come bar e un edificio circolare con tettoia come ricevitoria. Si guadagnò subito la fama di ritrovo per gli appassionati di sport grazie a una radio sempre accesa sugli eventi sportivi, come le partire di campionato di calcio o il giro d'Italia, e grazie a pannelli che venivano sempre aggiornati coi risultati e le classifiche del momento. Il primo titolare inoltre organizzava alcune iniziative come l'accoglienza da parte dei tifosi della squadra Fiorentina al ritorno dalle trasferte, o i caroselli per le strade cittadine dopo la vittoria al Tour de France o al Giro d'Italia di qualche ciclista come Gino Bartali o Gastone Nencini[1].

L'aspetto attuale di un unico piccolo edificio diviso internamente in due parti dovrebbbe risalire al 1956 circa. In quell'occasione, a rendere significativa la costruzione, venne posto il mosaico che riveste la struttura, realizzato da Gualtiero Nativi, costituito in particolare da due pannelli di segmenti colorati nitidi su fondo azzurro, in evidente e voluto contrasto con la severità degli edifici circostanti[2]. Non a caso Nativi fu collaboratore di Emilio Pucci per i disegni delle sue famose stoffe[3]. I mosaici assumono importanza anche perché sono tra le più antiche testimonianze di un'arte astratta a Firenze, osteggiata dall'ambiente culturale dominante, ma che ebbe un suo vero e proprio manifesto[4] redatto dallo stesso Nativi, da Vinicio Berti e altri nel 1950[3].

La rarità di questi esempi è evidenziata alla luce della distruzione di molti degli interventi di 'arredo' realizzati negli anni cinquanta, come quelli sempre segnalati nel repertorio di Salvadori Guidi riferibili all'attività di Nativi, quali la decorazione del caffè Donnini del 1949, del cinema poi libreria Edison, e del negozio Casanova in via Porta Rossa 40r (1955). Realizzazioni collocabili in questo stesso contesto sono i due chioschi degli impianti di distribuzione carburanti posti in piazzale Donatello[5].

Note modifica

  1. ^ Paoletti-Torrini
  2. ^ come sottolineato nel repertorio di Salvadori Guidi.
  3. ^ a b Salvadori Guidi.
  4. ^ Manifesto dell'Astrattismo Classico, di Gualtiero Nativi, Vinicio Berti, Mario Nuti, [[Bruno Brunetti (pittore)|]] e Alvaro Monnini.
  5. ^ Scheda web Paolini.

Bibliografia modifica

  • Piero Bargellini, Ennio Guarnieri, Le strade di Firenze, 4 voll., Firenze, Bonechi, 1977-1978, I, 1977, p. 69;
  • Paolo Paoletti e Paola Torrini, Firenze anni '50 storia e cronaca della città negli anni della rinascita 1944/1960, Firenze, Bonechi Editore, 1991, vol. I, p. 95.
  • Guida alla scoperta delle opere d’arte del ‘900 a Firenze, progetto IRRSAE Toscana a cura di Daniela Salvadori Guidi, Firenze, Leo S. Olschki, 1996, p. 44, n. 59.
  • Lia Bernini, in Firenze itinerari del Novecento, a cura di Lia Bernini, Firenze, Nardini, 2017, pp. 25-26.

Collegamenti esterni modifica

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