Chiraphos

composto chimico

Il Chiraphos è una fosfina chirale usata come legante chelato in chimica metallorganica. Il chiraphos è disponibile in commercio nei due enantiomeri S,S e R,R, entrambi con simmetria C2. In condizioni normali il chiraphos è un solido di colore bianco sensibile all'ossigeno atmosferico.

Chiraphos
Schema di struttura di S,S-chiraphos
Schema di struttura di S,S-chiraphos
Nome IUPAC
(2S,3S)-(–)-Bis(difenilfosfino)butano

(2R,3R)-(+)-Bis(difenilfosfino)butano
(a seconda dell'enantiomero)

Caratteristiche generali
Formula bruta o molecolareC28H28P2
Massa molecolare (u)426,47
Aspettopolvere granulare bianca
Numero CAS
  • 74839-84-2 (Enantiomero R,R)
  • 64896-28-2 (Enantiomero S,S)
Numero EINECS623-476-7
PubChem10113249
SMILES
CC(C(C)P(C1=CC=CC=C1)C2=CC=CC=C2)P(C3=CC=CC=C3)C4=CC=CC=C4
Proprietà chimico-fisiche
Solubilità in acquainsolubile
Temperatura di fusione104-109 °C (377-382 K)
Indicazioni di sicurezza
Simboli di rischio chimico
irritante
Frasi H315 - 319 - 335
Consigli P280 - 305+351+338

Sintesi modifica

Chiraphos si prepara da S,S o R,R-2,3-butandiolo, a sua volta ottenuto da S,S o R,R-acido tartarico che è disponibile in commercio; questo è un esempio di sintesi chiral pool, strategia che prevede di utilizzare materiali di partenza enantiomericamente puri facilmente disponibili. I gruppi carbossilici dell'acido tartarico sono ridotti a gruppi metile, ottenendo il 2,3-butandiolo. Il diolo viene tosilato e il ditosilato viene quindi trattato con difenilfosfuro di litio (LiPPh2).[1]

 

Chimica di coordinazione modifica

Chiraphos viene utilizzato come legante fosfinico chirale nella catalisi enantioselettiva mediata da metalli di transizione, e permette di raggiungere elevatissimi eccessi enantiomerici. Nel chiraphos i centri stereogenici sono sul carbonio; in altre fosfine chirali usate in precedenza, tipo DIPAMP, i centri stereogenici sono invece sul fosforo.

Indicazioni di sicurezza modifica

I composti (R,R)-chiraphos e (S,S)-chiraphos sono disponibili in commercio. Sono irritanti per gli occhi, la pelle e le vie respiratorie. Non ci sono dati che indichino proprietà cancerogene. Sono considerati poco pericolosi per l'ambiente.[2]

Note modifica

  1. ^ Fryzuk e Bosnich 1977
  2. ^ Alfa Aesar, Scheda di dati di sicurezza del (R,R)-Chiraphos (PDF), su alfa.com. URL consultato il 23 novembre 2011.

Bibliografia modifica

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