Cleobi e Bitone
Nella mitologia greca, Cleobi e Bitone erano i figli di Cidìppe o di Teano,[1] una sacerdotessa di Era della città di Argo. Ne esiste una famosa coppia di statue nel Museo archeologico di Delfi.
Nel mito
modificaDurante una festa in onore alla dea Era, la loro madre doveva essere condotta al tempio per la celebrazione dei riti. Poiché non c'erano buoi disponibili, Cleobi e Bitone trainarono il carro al loro posto per cinque miglia (precisamente per 45 stadi, circa 8,3 km/5,1 miglia).[2] La madre, commossa per tanta devozione mostrata, pregò la dea di elargire ai figli il dono più grande che si potesse dare a dei comuni mortali;[3] la dea allora li fece cadere entrambi in un sonno piacevole ed eterno.[4] Nelle Storie di Erodoto viene narrato che per questa azione Solone, interrogato dal re Creso su chi fosse il più fortunato degli uomini, pose i due fratelli al secondo posto, dopo Tello di Atene.[5]
Note
modifica- ^ Suida Κ 2499 Adler.
- ^ Erodoto, I, 31, 2.
- ^ Erodoto, I, 31, 4.
- ^ Erodoto, I, 31, 5. Cfr. Plutarco, Consolazione ad Apollonio, 14 (Moralia 108 e-f); fr. 133 Sandbach; Cicerone, Tusculanae Disputationes, I, 113-114.
- ^ Suida Κ 2499 Adler. Sul mito si veda anche (DE) Carl Werner Müller, Legende – Novelle – Roman, Vandenhoeck & Ruprecht, 2006, pp. 55 segg.
Bibliografia
modifica- Fonti primarie
- Fonti secondarie
- Robert Graves, I miti greci, Milano, Longanesi, 2008, ISBN 978-88-304-0923-1.
- Carlo Bertelli, Antonella Coralini, Andrea Gatti, La storia dell’arte: dalle origini all'età carolingia, Milano, Edizioni scolastiche Bruno Mondadori, 2010, ISBN 978-88-424-4664-4.
Voci correlate
modificaAltri progetti
modifica- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Cleobi e Bitone
Collegamenti esterni
modifica- Angelo Nosei, CLEOBI e BITONE, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931.
- (EN) Cleobis and Biton, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Angelo Nosei, CLEOBI e BITONE, in Enciclopedia Italiana, vol. 10, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1931. URL consultato il 10 agosto 2023.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 316437542 · BNF (FR) cb12534342n (data) |
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