Cleopatra e Cesare

dipinto di Jean-Léon Gérôme
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Cleopatra e Cesare[1] o Cleopatra davanti a Cesare[2] (Cléopâtre devant César) è un dipinto a olio su tela del pittore francese Jean-Léon Gérôme, completato nel 1866.

Cleopatra e Cesare
AutoreJean-Léon Gérôme
Data1866
Tecnicaolio su tela
Dimensioni183×129,5 cm
Ubicazionecollezione privata

Storia modifica

 
Uno schizzo a matita dell'opera

Il soggetto del dipinto venne suggerito a Gérôme dallo scrittore francese Prosper Mérimée nel dicembre del 1860.[3] L'opera venne commissionata dalla "cortigiana" Esther Lachmann, meglio nota come La Païva, per decorare l'Hôtel de la Païva, il suo hôtel particulier a Parigi,[4] ma il dipinto non le piacque e lo restituì a Gérôme, che nel 1866 lo espose al Salon di Parigi (come César et Cléopâtre)[5] e nel 1871 alla Royal Academy of Arts di Londra (come Cléopâtre apportée à César dans un tapis).[6][7]

Il quadro fu di proprietà del banchiere californiano Darius Ogden Mills e rimase nella collezione d’arte della famiglia Mills per oltre un secolo fino al 1990, quando venne venduto ad un acquirente privato.[8]

Descrizione modifica

 
Un'altra versione del dipinto

Il dipinto raffigura il primo incontro tra l'ultima regina d'Egitto, Cleopatra Tea Filopatore, e il generale romano Gaio Giulio Cesare. La regina viene raffigurata in piedi ed è appena uscita dal tappeto nel quale era stata nascosta dal servitore Apollodoro per intrufolarsi nel palazzo, mentre Cesare è seduto a un tavolo con degli altri personaggi. Le decorazioni interne del palazzo si basano su un disegno raffigurante un tempio a Deir el-Medina tratto dal saggio francese Description de l'Égypte (Descrizione dell'Egitto).[9]

Il dipinto di Jean-Léon Gérôme è una delle prime raffigurazioni moderne di Cleopatra nell'atto di emergere dal tappeto in presenza di Giulio Cesare, tuttavia, questa è un'inesattezza storica dovuta ad una traduzione errata del termine greco usato da Plutarco nella Vita di Cesare per descrivere l'oggetto usato per nascondere la regina. Nella traduzione inglese dei fratelli John e William Langhorne, risalente al 1770, il nome dell'oggetto viene tradotto in "tappeto", ma probabilmente si trattava di una sacca da viaggio. Nonostante l'inesattezza storica, la leggenda di Cleopatra nascosta nel tappeto divenne molto popolare, anche grazie a questo dipinto.[10]

Accoglienza modifica

L'opera è considerata un esempio classico della cosiddetta "egittomania", l'interesse per la cultura egizia, e divenne popolare grazie alle stampe della Goupil & Cie, gestita dal suocero di Jean-Léon Gérôme.[11]

I rappresentanti del progetto American Egyptomania dell'università George Mason, in Virginia, affermarono che il dipinto è un grande esempio di egittomania e che ha un'atmosfera sensuale e decadente.[4] Lucy H. Hooper definì il quadro un "gemello" di un'opera realizzata in precedenza da Gérôme, ovvero Frine davanti all'Areopago del 1861.[12]

Nella cultura di massa modifica

 
La vignetta di Cham che funge da parodia dell'opera

L'opera venne parodiata in una vignetta, pubblicata sul giornale satirico Le Charivari, del vignettista satirico francese Cham. La didascalia recita: "L’artiste a admirablement rendu combien César se trouvait petit garçon en présente de Cléopâtre" (L'artista ha reso in modo ammirevole quanto Cesare si sentisse un bambino alla presenza di Cleopatra).[13]

Secondo George W. Whiting, il dipinto Cleopatra e Cesare potrebbe aver ispirato il drammaturgo irlandese George Bernard Shaw per una scena del terzo atto della sua opera teatrale Cesare e Cleopatra.[5]

Note modifica

  1. ^ Georg Brandes e Jørgen Stender Clausen, Fra mito e realtà: l'Italia del 1870-71 nelle lettere di un giovane critico danese, ETS, 2000, ISBN 978-88-467-0539-6. URL consultato il 18 settembre 2021.
  2. ^ Claudia Lambrugo, Στην υγειά μας. Studi in omaggio a Giorgio Bejor, All’Insegna del Giglio, 17 dicembre 2020, ISBN 978-88-7814-983-0. URL consultato il 18 settembre 2021.
  3. ^ (FR) M. Alfred Bovet, Lettres autographes composant la collection de m. Alfred Bove, 1884. URL consultato il 18 settembre 2021.
  4. ^ a b (EN) Cleopatra Before Caesar, su chnm.gmu.edu. URL consultato il 18 settembre 2021.
  5. ^ a b George W. Whiting, The Cleopatra Rug Scene: Another Source, in The Shaw Review, vol. 3, n. 1, 1960, pp. 15–17. URL consultato il 18 settembre 2021.
  6. ^ Algernon University of California Libraries, The Royal Academy of Arts; a complete dictionary of contributors and their work from its foundation in 1769 to 1904, London : H. Graves and co., ltd. [etc.], 1905. URL consultato il 18 settembre 2021.
  7. ^ Fanny Field Harold B. Lee Library, Gérôme : the life and works of Jean Léon Gérôme, New York : Published by Cassell Publishing Company, 1892. URL consultato il 18 settembre 2021.
  8. ^ Ackerman, Gerald M. (2000). Jean-Leon Gerome. Monographie revisee et catalogue raisonne mis a jour. (Les Orientalistes, Vol. 4) French Revised Edition. Courbevoie. p. 258. OCLC 45243496. ISBN 978-2867701375.
  9. ^ Riggs, Christina (2014). Ancient Egyptian Art and Architecture: A Very Short Introduction. Oxford University Press. p. 113. OCLC 896712979. ISBN 978-0-19-150525-6.
  10. ^ (EN) Plutarco, Plutarch Caesar: Translated with an Introduction and Commentary, OUP Oxford, 27 ottobre 2011, ISBN 978-0-19-814904-0. URL consultato il 18 settembre 2021.
  11. ^ Musée d'Orsay: The Spectacular Art of Jean-Léon Gérôme (1824-1904), su web.archive.org, 4 marzo 2016. URL consultato il 18 settembre 2021 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  12. ^ Lucy H. Hooper, Léon Gérôme, in The Art Journal (1875-1887), vol. 3, 1877, pp. 26–28, DOI:10.2307/20569011. URL consultato il 18 settembre 2021.
  13. ^ (FR) Cham, Cham - Albums du Charivari, Journal le Charivari, 1861, pp. 107–137. URL consultato il 18 settembre 2021.

Bibliografia modifica

  • Thoré, T., Salons de W. Bürger 1861 à 1868. Volume 2, Parigi, Librairie de Ve Jules Renouard, 1870.

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